Il Monte Roraima nella Gran Sabana del Venezuela

Si tratta di un tepui, un altopiano che si erge nella foresta pluviale

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Redazione

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Pubblicato: 9 Febbraio 2015 13:09Aggiornato: 30 Ottobre 2019 12:17

Si tratta di una delle formazioni rocciose più antiche della Terra. Il confine naturale di tre Paesi diversi: Venezuela, Brasile e Guyana, nel cuore dell’America Meridionale. Anche noto come Tepui di Roraima o Cerro Roraima. Il suo fascino è protetto dalle nuvole che avvolgono la base del monte.

Gli abitanti di questi luoghi, gli indios Pemòn, da sempre hanno costruito leggende e storie fantastiche legate al Monte Roraima, per la sua natura così suggestiva e unica. A livello geologico i tepui sono i resti di altopiano di arenaria che nel corso del tempo hanno subito un’erosione naturale, rimanendo come isole all’interno della foresta pluviale. Roraima è il tepui più famoso. Il suo nome per gli indigeni è traducibile più o meno con “la madre di tutte le acque” perché dalla vetta le cascate che si formano danno origine alla maggior parte dei corsi d’acqua. E’ alto quasi 2.800 metri.

Le antiche popolazioni della zona hanno dato a queste montagne il nome di “tepuy” ovvero la “casa degli dei”. I corsi d’acqua che scendono dalla montagna, interrotti da alte cascate, vanno verso il Rio delle Amazzoni, l’Orinoco e verso i fiumi della Guyana. Un altro tepui molto conosciuto è l’Auyantepui da cui nasce il Salto dell’Angelo, la cascata più alta del mondo. Nel Sud-Ovest del Venezuela esistono più di un centinaio di tepui e possono raggiungere i 3.000 metri di altitudine. Hanno pendii ripidi come strapiombi. Sulla vetta il paesaggio sembra lunare, disseminato di statue naturali scolpite dal vento in una roccia molto scura. Sul Roraima si trova “la valle dei cristalli”, un’area completamente ricoperta di quarzi. Sulla superficie dell’altopiano sono rimasti ambienti unici con una flora e una fauna che non hanno simili sul nostro pianeta. Alcuni esemplari di piante e animali che vivono soltanto qui, come alcune orchidee e piante carnivore. Sono famose le minuscole rane nere, che per sfuggire ai predatori, non saltano ma si spostano trasformandosi in palle che rotolano.

Il clima è più fresco rispetto al clima tropicale che si trova nel territorio circostante. Alcuni tepui mostrano caverne o cenote in rocce solubili nell’acqua come il calcare. Possono essere profondi e larghi fino a 300 metri, scavati dall’acqua e il cui soffitto ha ceduto nel tempo. Il Roraima fu d’ispirazione ad Arthur Conan Doyle per scrivere il romanzo “Il mondo perduto”, dove sarebbero sopravvissuti dinosauri e altri animali preistorici. Nel 1884 fu conquistata la vetta proprio di questo tepui che suscitò un incredibile interesse scientifico, l’isolamento di questo habitat ha fatto in modo che qui sopravvivessero davvero specie animali e vegetali del tutto assenti sulla Terra.

La zona è abitata da diverse tribù di Indios, padroni quasi assoluti della Gran Sabana, la foresta ai piedi del Roraima. Sono gli indios Pemòn, una popolazione amazzonica pacifica ed egualitaria di 15 mila persone. Il centro maggiore della zona è la cittadina di Santa Elena de Uairèn, dove c’è anche l’aeroporto, nella regione di Bolivar in Venezuela. Da qui si può organizzare con guide locali un trekking sulla cima del Roraima, nel Parco Nazionale dei Canaima. La partenza dei trekking è dal villaggio di Paratepui a due ore e mezzo di auto dalla base dell’ascensione. La salita può durare circa due giorni e mezzo.