Qualsiasi viaggiatore, dal più esperto a quello meno, molto probabilmente conserva un prezioso sogno nel cassetto: quello di fare un safari. Uno dei luoghi in cui dirigersi per realizzare questo bellissimo desiderio è il Parco nazionale Kruger che, oltre a essere estremamente emozionante, è anche la più grande riserva naturale del Sudafrica.
Cosa aspettarsi dal Parco nazionale Kruger
Il Parco nazionale Kruger è immenso: si estende su un’area di circa 20.000 km². Sì, un grandezza che sembra quasi impossibile da immaginare perché corrisponde, all’incirca, a quella dello Stato di Israele o del Galles.
Data la sua bellezza, grandezza e importanza, il Kruger non molto tempo fa è entrato a far parte del parco transfrontaliero del Grande Limpopo, che lo unisce al parco nazionale di Gonarezhou dello Zimbabwe e al parco nazionale del Limpopo del Mozambico. Inoltre, appartiene alla Kruger to Canyons Biosphere, vale a dire una zona designata dall’Unesco come “riserva internazionale dell’uomo e della biosfera”.
Dalla storia antica e complessa, il Kruger Park è suddiviso in 6 ecosistemi e tutti con diversi tipi di vegetazione. In sostanza, si passa dai fitti boschi di acacie e sicomori alla savana più pura e autentica.
Un fatto curioso è che, per gli abitanti del posto, questo immenso angolo del nostro mondo è chiamato “wildtuin”, ovvero “giardino selvaggio”, un’area in cui è possibile incontrare quasi qualsiasi tipo di animale. Vi basti sapere che è popolato da circa 13.000 elefanti, 5.000 giraffe, 86.000 impala e 5.000 rinoceronti. Non mancano di certo bufali, leoni, rinoceronti, elefanti, zebre, ghepardi, giraffe, antilopi e ippopotami. Così come ad abitarlo ci sono anche i rettili, tra cui i coccodrilli e serpenti, anfibi, pesci e persino più di 500 diverse specie di uccelli.
Come comportarsi all’interno del parco
Data la sua innegabile estensione, per visitarlo a dovere sono consigliati più giorni. Certo, non occorre scoprirlo per intero, ma comunque è spesso suggerito un pernottamento. All’interno del Kruger ci sono diverse tipologie di sistemazione, ma la maggior parte sono dei campi a gestione governativa in cui trovare bungalow doppi con servizi privati, veranda e, in molte circostanze, anche un angolo per cucinare.
Se si sceglie questo tipo di sistemazione, è possibile andare a esplorare questo eccezionale parco in autonomia con la propria auto a noleggio. Bisogna fare molta attenzione però, perché è fondamentale seguire i percorsi che ci sono al suo interno – fortunatamente quasi sempre asfaltati – che attraversano le varie zone d’avvistamento, così come le pozze e i punti panoramici.
Non si può assolutamente scendere dalla propria auto, o meglio, lo si può fare esclusivamente nelle apposite aree di sosta. Inoltre, la velocità massima che si può raggiungere è di 40km/h. Il motivo è molto semplice: c’è una grande densità di animali che – è sempre giusto ricordare – vive nel proprio habitat.
Occorre poi rientrare nel proprio camp – o andarsene nel caso in cui non si soggiorni al suo interno – entro gli orari di apertura e chiusura, ovvero il sorgere del sole e il tramonto.
Come funzionano i safari organizzati
Coloro che scelgono di pernottare all’interno di questo spettacolare parco possono partecipare a incredibili safari di gruppo organizzati dai ranger in camion da 16 posti. Come è possibile immaginare, si esce tutti insieme all’alba, oppure lo si può fare anche al tramonto.
Chi desidera camminare, invece, può approfittare dei safari a piedi in gruppi di massimo 6/8 persone, sempre accompagnati dai ranger locali. Ma non è finita qui perché si possono intraprendere persino i safari notturni che sono piuttosto diversi da quelli che vengono effettuati al tramonto.
Non resta che vivere almeno una volta questa emozionante e sorprendente avventura.