Camminare immersi nella natura più selvaggia e incontaminata, circondati paesaggi spettacolari, è un viaggio lento a contatto con il nostro pianeta che riempie l’anima e ci riporta a meditare su noi stessi.
Di percorsi perfetti per il trekking ce ne sono molteplici in tutto il mondo e ognuno ha le proprie unicità, ma ce ne sono alcuni che meritano particolarmente di essere provati e vissuti a fondo.
Uno di questi si trova in Islanda, terra di vulcani, cascate e ghiacciai. Stiamo parlando del Laugavegur, ossia “il sentiero delle sorgenti calde”: un percorso di trekking nella parte sud-occidentale del Paese, lungo 55 chilometri e con cinque rifugi per rifocillarsi e riposarsi lungo l’itinerario. Un’escursione meravigliosa da segnare nella lista dei desideri per i prossimi viaggi.
Indice
Un viaggio epico tra montagne e ghiacciai: le tappe
Riconosciuto anche dal National Geographic come uno dei trekking più belli del mondo, l’itinerario del Laugavegur permette di addentrarsi in una varietà di paesaggi unica che caratterizza l’Islanda: imponenti montagne, calde sorgenti termali, laghi cristallini, deserti di sabbia vulcanica nera e boschi rigogliosi.
Dove ha inizio? A Laugavegur, regione montuosa nei pressi del vulcano Hekla, che ospita calde sorgenti ed è una popolare destinazione turistica fatta di montagne colorate e di distese di lava. La meta, invece, è nella valle glaciale di Þórsmörk, tra i ghiacciai Tindfjallajökull e Eyjafjallajökull.
Per percorrere il sentiero ci vogliono dai 2 ai 4 giorni, a seconda della propria preparazione. Non ci sono difficoltà tecniche da affrontare, ma contano molto le condizioni meteo: bisogna tenere conto della possibilità di imbattersi in piogge, venti fortissimi, nella neve o nella nebbia fitta, ed ecco quindi che munirsi della giusta attrezzatura diventa fondamentale.
La prima tappa la si percorre in circa 3 ore e collega Landmannalaugar a Hrafntinnusker. La seconda tappa conduce, invece, da Hrafntinnusker a Álftavatn (in 4 ore, attraversando una grande conca ricoperta di pietra lavica). La terza va da Álftavatn a Botnar i Emstrum (in 3 ore) e questo tragitto è quello che presenta un minor dislivello in salita (soltanto 40 metri). L’ultima tappa di questo emozionante percorso nella natura islandese è anche la più impegnativa e porta sino al meraviglioso crinale montuoso di Þórsmörk (in 6 ore).
Dove dormire e consigli utili
Lungo il percorso – da compiere quando i rifugi sono aperti, nel periodo estivo – si attraversa una grande varietà di paesaggi, e capita di percorrere lunghi tratti senza incontrare nessuno, circondati solo dal silenzio e dalla bellezza della natura. Un modo per sconnettersi dalla vita quotidiana, sempre più frenetica e stressante, per ritornare ai ritmi lenti dettati esclusivamente dalla natura.
Se si sceglie di effettuare l’escursione, è necessario verificare che il servizio bus da Reykjavik a Landmannalaugar sia attivo nei giorni di partenza e di arrivo del trekking (in genere lo è da metà giugno a metà settembre). Per dormire, durante il percorso di trekking, ci sono diversi rifugi: i posti sono però limitati, ed è necessario prenotare con largo anticipo, anche mesi prima, per assicurarsi di potervi pernottare.