La Spagna è un Paese particolarmente amato dagli italiani e in fondo non c’è da sorprendersi: qui le città sono all’avanguardia e ricche di storia, i borghi delle bomboniere antiche e poi c’è la natura, piena di montagne, mare e tutto quel che un essere umano può desiderare. Ma la Spagna ha anche una marcia in più: cibo e vino sono buonissimi, elementi che per gli italiani sono molto importanti.
E sapete qual è la bella notizia? Che quest’anno c’è un validissimo motivo per volare in questa magnifica penisola: una sua bellissima città è stata dichiarata Capitale spagnola della gastronomia per il 2024. Parliamo di Oviedo, e in questo articolo scopriremo insieme tutto quello che c’è da sapere.
Indice
Oviedo, informazioni utili
Oviedo è il capoluogo delle Asturie, regione della Spagna nord-occidentale. Spesso messa in secondo piano dai viaggiatori italiani, è il punto di partenza del Cammino Primitivo, il primo itinerario Giacobeo di cui si hanno informazioni. Ma non solo, perché Oviedo è anche una città vivace e piena di siti di interesse, una perla poco nota ai turisti italiani che quest’anno hanno un’occasione molto interessante per farci un viaggio.
Fondata intorno alla metà dell’VIII secolo, è un susseguirsi di chiese medievali e di importanti edifici barocchi. Molti dei monumenti cittadini, tra le altre cose, sono stati dichiarati Patrimonio dell’umanità sotto la voce Monumenti di Oviedo e del Regno delle Asturie.
Cosa vedere
Il centro storico di Oviedo è a misura d’uomo: si può girare tranquillamente a piedi. Passeggiando è impossibile non notare i tanti eleganti palazzi ottocenteschi, chiese ed edifici pre-romanici, vivaci mercatini ed opere d’arte.
Tra le attrazioni da non perdere non si può non citare la Catedral de San Salvador che incanta chiunque se la ritrovi di fronte per via della sua svettante torre gotica. Dalla storia millenaria, è oggi il monumento-simbolo della città e offre uno splendido altare ligneo del Cinquecento, sculture di pregevole fattura, le tombe dei re asturiani, il chiostro, la Croce degli Angeli e la Croce della Vittoria.
Da non dimenticare è che qui sorge anche la Camera Santa di Oviedo, una cappella in stile preromanico asturiano, dove sono custoditi due veri e propri tesori: il Santo Sudario, quello che si ritiene fosse il lenzuolo che avrebbe coperto il volto del Cristo morto, e un pezzo di lígnum crucis, ovvero il legno della croce di Gesù (anche se chiaramente non è possibile affermare le origini e la veridicità di questi due artefatti).
Molto interessanti sono anche il Monastero di San Vicente, dedicato a san Vincenzo di Saragozza; Monastero di San Pelagio, in stile barocco del secolo XVII; Chiesa di Sant’Isidoro, costruita nel secolo XVII; Chiesa di San Juan el Real, di stile neoromanico e costruita agli inizi del XX secolo; Cappella della Balesquida, di antica fattura e ristrutturata nel XVIII secolo in stile barocco.
A lasciare senza parole il visitatore è anche il fatto che le vie di Oviedo sono puntellate di sculture (molte delle quali in bronzo): sono più di 100, e tutte completamente diverse tra loro. C’è il celebre regista americano Woody Allen, per esempio, ma anche il Culis Monumentalibus, un paio di gambe su cui troneggia un enorme sedere artistico.
Poi ancora la Natività di Botero, nella piazza de la Escandalera, e il Monumento al Sagrado Corazón, una bellissima ed enorme statua di Cristo che sembra benedire la città dall’alto del Monte Naranco.
Vale la pena visitare anche il Palacio de Santa Maria del Naranco che si distingue per essere un reale esempio di architettura pre-romanica. È il caso poi di concedersi una passeggiata presso il boulevard del sidro, “il vino” asturiano per eccellenza, il cui nome ufficiale è Calle Gascon: qui potrete trovare tantissime sidrerie e locali tradizionali per gustare un cibo squisito insieme a un buon bicchiere di questa bevanda tipica.
Il Palazzo municipale di Oviedo, invece, è stato costruito nel secolo XVII e si distingue per essere un edificio dotato di portici e un arco centrale che sfrutta come sostegno le vecchie mura della città.
Infine, vale la pena fare un salto presso il Museo de Bellas Artes de Asturias che prende vita all’interno di eleganti palazzi e che mette in mostra opere di grandi artisti del passato e dei giorni nostri, tra cui Goya, Tiziano, El Greco, Brueghel Il Vecchio, Picasso, Miró e Dalí.
Capitale gastronomica spagnola
Quest’anno la città di Oviedo sarà la Capitale spagnola della gastronomia, un riconoscimento molto importante e assegnato dalla Federazione spagnola dei giornalisti e degli scrittori di turismo, in collaborazione con Hostelería de España.
Lo slogan dell’evento è “Oviedo, una cucina che conquista”, e oltre a far impazzire i palati di tutti i suoi visitatori, entrerà nel cuore di ogni persona anche grazie al fatto che qui arriverà il treno ad alta velocità AVE e che andranno in scena numerose attività, tra cui l’Assemblea Internazionale Euro-Toques, che si terrà il 21 e 22 aprile, con ben 200 dei migliori chef cittadini.
Cosa mangiare
La cucina di Oviedo, e quella delle Asturie in generale, è ottima. Da queste parti la gastronomia si distingue per essere assortita, variegata e ricca. Il merito è della terra delle Asturie, particolarmente fertile e ricca di prodotti genuini: da un lato il Golfo di Biscaglia è la patria di calamari, gamberi, granchi e spigole, dall’altra le verdi montagne della Cordigliera Cantabrica sono la culla di attività agro-pastorali su fertili alpeggi.
Poi ci sono il latte e la carne di alta qualità e particolarmente nutrienti come la terra in cui nascono, così come tutto quello che ne deriva, tra cui i formaggi. Tra i migliori non possiamo non citare il Gamonéu, l’Afuega’l Pitu, il Casín e il famoso Cabrales.
E poi la fabada, un piatto a base di fagioli e vari tipi di carne come salsiccia, prosciutto, lardo o pancetta; il sidro, di cui a Oviedo è possibile scoprire anche la lavorazione; il cachopo, due grandi filetti di vitello con prosciutto e formaggio e un contorno di patatine fritte; molto altro ancora.
Insomma, un viaggio a Oviedo è sempre un’ottima idea: è una città che va esplorata da vari punti di vista: naturale, storico, culturale e persino gastronomico.