Mentre fervono le iniziative a Bergamo e Brescia, le due splendide città Capitale della cultura 2023, e Pesaro si è aggiudicata il titolo per il 2024, sono 10 le città italiane rimaste in lista per concorrere all’ambito titolo nel 2025: i progetti finalisti individuati dalla Giuria sono stati pubblicati sul sito ufficiale del Ministero della Cultura.
Scopriamo di quali si tratta e conosciamole meglio in tutto il loro fascino.
Agrigento, perla di Sicilia
Tra le 10 finaliste ecco Agrigento, un’autentica meraviglia custode dei resti dell’antica città di Akragas da ammirare con una passeggiata incantevole nella Valle dei Templi, Patrimonio UNESCO: simboli della valle sono il Tempio della Concordia, rimasto quasi integro, il Tempio di Giove, il Tempio di Giunone, il Quartiere Ellenistico Romano e il Museo Archeologico, il più visitato della Sicilia.
Impossibile non citare il Giardino della Kolymbetra, 5 ettari di trionfo di piante mediterranee, gioiello paesaggistico nonché notevole testimonianza archeologica.
Ma non soltanto: bellissimo è anche l’attuale centro storico con Via Atenea su cui si affacciano splendidi palazzi, chiese ed edicole sacre, e di sicuro interesse è il Duomo, Cattedrale metropolitana di San Gerlando, risalente al XI secolo in stile normanno-gotico.
Aosta, paesaggio mozzafiato
Tra le candidate anche Aosta, abbracciata dalle Alpi in uno scenario da cartolina, museo a cielo aperto grazie ai numerosi siti archeologici di epoca romana: a dare il benvenuto in città spicca l’Arco di Augusto, alto 11,5 metri, e a pochi passi, il Ponte romano a schiena d’asino, tutt’ora in uso.
Varcando Porta Pretoria, unica porta romana rimasta integra fino ai giorni nostri, si entra nel centro storico e si ha la possibilità di ammirare il Teatro Romano, capolavoro architettonico dell’epoca.
La bellezza dell’Aosta romana si completa con il Criptoportico Forense, imponente passaggio coperto seminterrato, la Necropoli Decumana e il Museo Archeologico Regionale di Aosta.
Iconica Assisi
Assisi, luogo di nascita di San Francesco, è un tipico borgo gioiello dell’Umbria, dove si respira un’atmosfera di quiete alle pendici del Monte Subasio: il centro storico e i suoi monumenti simbolo le hanno valso il riconoscimento a Patrimonio UNESCO.
Le tappe irrinunciabili sono la Basilica di San Francesco d’Assisi, composta dalla Basilica inferiore e quella superiore, la Basilica di Santa Chiara in stile gotico umbro, la Basilica di Santa Maria degli Angeli e la Rocca Maggiore, maestoso bastione a dominio del borgo.
Asti, la capitale dell’antica Astesana
Tra le città finaliste anche Asti, l’unica città piemontese in lista, apprezzata per la sua architettura medievale, le torri, i pregiati vini e l’allettante offerta gastronomica.
È una meta di spicco del Monferrato il cui centro è impreziosito da molte tappe salienti: Palazzo Ottolenghi, elegante palazzo storico, Palazzo Mazzetti in stile barocco, sede della Pinacoteca e del Museo Civico, Palazzo Alfieri dove visse il poeta Vittorio Alfieri, il Museo Paleontologico, il Duomo in cotto e tufo.
Ma non basta: di sicuro interesse anche il Battistero di San Pietro con chiesa, Chiostro e Rotonda, la Torre Troiana, la Torre Comentina e la Torre Rossa.
Bagnoregio, la città che muore
Selezionata dalla Giuria anche Bagnoregio, spettacolare borgo dell’Alta Tuscia, conosciuta come “La Città che Muore”, magnifico esempio di borgo-museo di origine medievale, tra i Borghi Più Belli d’Italia.
Le fa da cornice un favoloso paesaggio collinare e agreste, plasmato da calanchi con vista sulla Valle del Tevere: il borgo svetta su uno sperone di tufo a 443 metri di altezza.
Monte Sant’Angelo, Patrimonio UNESCO
La Puglia si fa rappresentare da Monte Sant’Angelo, incantevole e candido borgo nel cuore del Parco Nazionale del Gargano, dall’atmosfera medievale e impareggiabile panorama sul Golfo di Manfredonia.
È definito anche “città dei due siti UNESCO” poiché vanta il Santuario di San Michele Arcangelo, meta di pellegrinaggio fin dal periodo delle Crociate, e le faggete vetuste della Foresta Umbra.
Da vedere anche il Castello normanno svevo di Monte Sant’Angelo e la Chiesa di Santa Maria Maggiore con facciata romanica.
Orvieto, gioiello umbro
Su una rupe di tufo in provincia di Terni, Orvieto è un altro borgo gioiello dell’Umbria, dalle origini antichissime con innumerevoli testimonianze architettoniche e storiche nonché un mondo sotterraneo tutto da scoprire.
Cosa non perdere assolutamente? Il Pozzo di San Patrizio, profondo 62 metri e largo 13 con 72 finestre, i resti della Fortezza Albornoz, il Pozzo della Cava, il Quartiere Medievale (il più antico del borgo), e il magnifico Duomo dalla facciata scenografica, un vero capolavoro dell’architettura romanico-gotica.
Pescina, autentico borgo della Marsica
In Abruzzo, candidata a Capitale della cultura 2025 troviamo Pescina, borgo autentico della Marsica, in provincia dell’Aquila, una delle porte d’accesso al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Il centro storico, vegliato dal Castello Piccolomini (o di “Rocca Vecchia”), vanta edifici di pregio in un assetto urbanistico tipicamente medievale abbracciato dalle montagne.
Tra le chiese, da menzionare sono la Cattedrale di Santa Maria delle Grazie e la Chiesa di San Berardo.
Roccasecca, tra sport e cultura
Tra le 10 città finaliste ecco anche Roccasecca, in provincia di Frosinone, che, insieme a un ampio comprensorio di trentadue Comuni più la provincia, tre università e ventinove associazioni, propone un progetto che mira all’aggregazione territoriale basato su quattro punti chiave: essere la città natale di San Tommaso d’Aquino, di Severino Gazzelloni, di Franco Fava e avere ricevuto molte citazioni da Totò nei suoi film.
Insomma, filosofia, musica, sport e scuola per attori comici con mostre a tema.
L’incanto di Spoleto
Terza candidata dell’Umbria, Spoleto vanta un centro storico ricco di arte e di storia che è impossibile non amare, in un continuo sali e scendi ai piedi del Monteluco.
Lo sguardo viene subito catturato dalla Rocca Albornoziana a dominio sulla città, voluta dal papa Innocenzo VI: passeggiando attorno alla Rocca, impossibile non notare il Ponte delle Torri, simbolo di Spoleto, con 10 arcate e una lunghezza di circa 230 metri.
Ancora, di sicuro impatto è il Duomo o Cattedrale di Santa Maria Assunta, in Piazza Duomo, dalla lunga e larga scalinata, il Teatro Caio Melisso (il più antico della città), l’ex Chiesa di Santa Maria della Manna d’Oro, la Chiesa di Sant’Eufemia, il Palazzo Arcivescovile e la Fontana di Mascherona.
Ma, passeggiando senza fretta per il centro, altre sorprese non tardano a rivelarsi.