In Europa prendere un aereo continua a costare meno che viaggiare in treno, nonostante l’impatto climatico dei voli sia nettamente superiore. A sottolinearlo è un nuovo rapporto diffuso da Greenpeace Europa centro-orientale, che punta il dito contro le disparità fiscali e le mancate politiche di riequilibrio nel settore dei trasporti. L’analisi mette in luce un sistema che favorisce ancora l’aviazione commerciale, a discapito della ferrovia, che invece rappresenta l’alternativa più sostenibile e meno inquinante.
Secondo la ONG, il divario tra i due mezzi di trasporto è il risultato diretto di agevolazioni economiche e fiscali di cui godono le compagnie aeree, tra cui l’assenza di tasse sul carburante e sull’Iva dei biglietti, che rendono i voli competitivi: il risultato è che per i viaggiatori europei scegliere il treno è spesso non solo più complicato, ma soprattutto molto più costoso.
Indice
L’indagine su 142 tratte in 31 Paesi
Lo studio di Greenpeace si è concentrato su 142 collegamenti in 31 diversi Paesi europei, con un’attenzione particolare alle tratte transfrontaliere. Il quadro che emerge è chiaro: nel 54% dei 109 collegamenti internazionali presi in esame, il biglietto aereo risulta più economico rispetto a quello ferroviario.
Il caso italiano appare ancora più problematico. Analizzando 16 tratte internazionali che coinvolgono il Belpaese, Greenpeace ha riscontrato che nell’88% dei casi il volo costa meno del treno. Un dato che colloca l’Italia al quarto posto in Europa tra i Paesi in cui il trasporto aereo batte sistematicamente quello ferroviario in termini di convenienza economica.
Non si tratta solo di piccole differenze: in alcuni percorsi la sproporzione raggiunge livelli impressionanti. Viaggiare da Lussemburgo a Milano in treno costa quasi dodici volte di più che in aereo, mentre da Barcellona a Londra il prezzo ferroviario può arrivare a essere fino a 26 volte superiore al biglietto aereo.
L’impatto climatico dei voli
Se dal punto di vista economico l’aereo appare vincente, sul fronte ambientale la situazione è completamente diversa. I voli emettono in media cinque volte più anidride carbonica per passeggero per chilometro rispetto ai treni. Un divario che cresce ulteriormente se si considerano i sistemi ferroviari alimentati da energia rinnovabile al 100%: in questo caso, l’impatto dei voli può risultare oltre 80 volte superiore.
Greenpeace sottolinea come questa sproporzione rischi di compromettere gli obiettivi climatici europei. Continuare a incentivare, anche indirettamente, il trasporto aereo significa infatti spingere milioni di cittadini a scegliere l’opzione più dannosa per il pianeta, alimentando un modello di mobilità che aumenta le emissioni anziché ridurle.
La Ong chiede quindi un cambio di rotta deciso nelle politiche europee, a partire da una maggiore equità fiscale tra i vari mezzi di trasporto. L’eliminazione dei privilegi concessi alle compagnie aeree e un maggior sostegno alla rete ferroviaria, in particolare per i collegamenti transfrontalieri, rappresentano secondo Greenpeace i passi necessari per correggere le distorsioni attuali.
Tra le proposte avanzate c’è anche l’introduzione di “biglietti climatici”: soluzioni di viaggio accessibili, semplici da utilizzare e valide in diversi Paesi, che possano rendere il treno davvero competitivo rispetto all’aereo. L’idea è quella di creare una tariffa unica o almeno coordinata, in grado di abbattere la complessità e i costi che oggi scoraggiano molti viaggiatori.
Un bivio per l’Europa
Il rapporto di Greenpeace mette di fronte a una scelta chiave: continuare a favorire un modello di trasporto altamente inquinante, oppure intraprendere con decisione la strada della sostenibilità. L’Unione Europea si è data obiettivi ambiziosi in termini di riduzione delle emissioni, ma senza una vera rivoluzione nei trasporti rischia di mancare i traguardi fissati.
Il caso italiano, con la quasi totale convenienza economica dell’aereo sul treno, è un segnale evidente di quanto ancora ci sia da fare. In un continente che punta a essere leader nella lotta al cambiamento climatico, la sfida dei trasporti rimane centrale: rendere il treno competitivo non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da quello economico, sarà decisivo per il futuro della mobilità in Europa.