I viaggi in aereo si confermano i più sicuri, ecco gli ultimi dati

Studio del MIT dimostra che i voli sono 39 volte più sicuri rispetto a mezzo secolo fa, il rischio di decesso è pari a 1 su 13 milioni.

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Maria Grazia Casella

Giornalista specializzata in Travel

Giornalista esperta di viaggi e turismo, ha fatto della passione per il viaggio una professione, che l’ha portata a visitare oltre 80 paesi in tutti i continenti.

La paura di volare è una delle fobie più diffuse al mondo. Ma per tranquillizzare chi viene assalito da un’ansia irrazionale al solo pensiero di salire su un aereo, arriva uno studio del MIT – Massachusetts Institute of Technology, pubblicato sul Journal of Air Transport Management.

Lo studio dimostra non solo che l’aereo è statisticamente il mezzo di trasporto più sicuro in assoluto, ma anche che la sicurezza nei cieli è andata progressivamente aumentando negli ultimi 50 anni. In pratica, i voli di oggi sono circa 39 volte più sicuri rispetto a quelli di mezzo secolo fa. Di conseguenza, il rischio di decesso legato ai voli commerciali è drasticamente diminuito negli ultimi decenni e nel periodo 2018-2022 è stato pari a 1 ogni 13,7 milioni di passeggeri imbarcati.

Dati incoraggianti sulla sicurezza aerea

Questo dato rappresenta un netto miglioramento rispetto al periodo 2008-2017, quando il rischio era di 1 su 7,9 milioni, e un balzo impressionante rispetto agli anni 1968-1977, in cui il rischio era di 1 su 350.000 imbarchi. Un trend positivo che continua da oltre cinquant’anni, con un miglioramento annuale stimato intorno al 7% e una riduzione del rischio che si dimezza ogni decennio.

Arnold Barnett, professore del MIT e co-autore dello studio, paragona questi progressi alla “legge di Moore”, secondo la quale la potenza di calcolo dei microchip raddoppierebbe ogni 18 mesi circa. Allo stesso modo, la sicurezza dei voli commerciali sembra migliorare costantemente, con una drastica riduzione del rischio di mortalità ogni decennio. “Abbiamo una sorta di versione aerea della legge di Moore”, osserva Barnett, sottolineando l’importanza di questi miglioramenti nel rendere i viaggi aerei sempre più sicuri per i passeggeri di tutto il mondo.

L’impatto della pandemia di Covid-19

Lo studio ha analizzato anche l’impatto della pandemia di Covid-19 sulla sicurezza aerea, separando questo aspetto dal trend generale di sicurezza a lungo termine. Barnett e il suo team hanno stimato che tra giugno 2020 e febbraio 2021, prima della diffusione dei vaccini, ci siano stati circa 1.200 decessi negli Stati Uniti associati al contagio da Covid-19 avvenuto su aerei passeggeri.

Su scala globale, tra marzo 2020 e dicembre 2022, si stima che circa 4.760 decessi siano stati legati alla trasmissione del virus durante i voli. Questi dati, tuttavia, rappresentando una fase eccezionale, non intaccano il generale miglioramento della sicurezza aerea osservato negli ultimi decenni.

Miglioramenti costanti nel tempo

I ricercatori hanno analizzato i rischi legati ai voli commerciali basandosi su dati provenienti dalla Flight Safety Foundation, dalla Banca Mondiale e dall’International Air Transport Association. Sebbene esistano diverse metriche per valutare questi rischi, Barnett ritiene che il numero di morti per imbarco sia la statistica più “difendibile” e comprensibile.

Questo dato risponde infatti alla semplice domanda: quali sono le probabilità di morire se si è in possesso di una carta d’imbarco? Secondo le stime aggiornate da Barnett, la sicurezza è migliorata costantemente nel tempo, con un calo significativo dei decessi per imbarco, che oggi è, appunto, pari a 1 ogni 13,7 milioni di passeggeri.

Disparità a livello globale

Nonostante i progressi globali, esistono ancora disparità nella sicurezza aerea tra diverse regioni del mondo. Lo studio suddivide i paesi in tre gruppi, basati sui loro standard di sicurezza. Gli stati del primo gruppo, tra cui Stati Uniti, Unione Europea, Giappone, Regno Unito, Australia, Canada e Cina, hanno mostrato i migliori risultati, con un rischio di morte per imbarco di circa 1 su 80 milioni nel periodo 2018-2022.

Nel secondo gruppo, che include nazioni come Brasile, India, Malesia, Messico, Corea del Sud, Filippine, Thailandia, Turchia e Sudafrica, il rischio è simile, ma con alcune variazioni. Il terzo gruppo, che comprende il resto del mondo, ha registrato un numero di decessi per imbarco 36,5 volte superiore rispetto ai paesi del primo gruppo.

I ricercatori osservano che, nonostante i progressi significativi, sia necessario continuare a lavorare per migliorare ulteriormente la sicurezza dei voli commerciali, specialmente nei paesi del terzo gruppo. Sebbene questi abbiano mostrato miglioramenti nel tempo, il divario con le nazioni più attente alla sicurezza aerea rimane ancora molto ampio.