Spazi verdi dove ci sono piante, fiori, prati, ma anche blu ovvero a contatto con corsi e specchi d’acqua. Vivere a contatto con la natura porta benefici scientificamente provati tra cui il miglioramento del sonno e la riduzione degli stati d’ansia. Lo scrive sportoutdoor.24.
Il fatto che la natura ci faccia capire meglio le emozioni e ci renda felici è provato da uno studio condotto dall’Università del Minnesota e pubblicato sulla rivista scientifica Health and Place: dimostra come il contatto quotidiano con la natura migliori la qualità della vita nella terza età, aumentando la speranza di vita.
La ricerca è stata condotta su un gruppo di persone tra i 65 e gli 86 anni di Vancouver, in Canada: il solo fatto di garantire più facilmente l’accesso alle aree verdi e blu, aumentando il numero di giardini pubblici all’interno delle città, predisponendo strutture come panchine e viali percorribili da persone anziane e migliorando il trasporto pubblico ha permesso di essere più attivi dal punto di vista fisico, spirituale e sociale.
Insomma, non si tratta solo di fare una passeggiata, ma anche di fermarsi ad ammirare il paesaggio o un fiore o di interagire con altre persone: in questo modo sono diminuiti i livelli di alcuni indicatori negativi come la sensazione di noia, la solitudine e l’isolamento e per alcuni è stato possibile superare blocchi e resistenze dovuti a condizioni croniche di malattia e disabilità.
Secondo Jessica Finlay che ha condotto la ricerca dell’Università del Minnesota, sono tre i punti cardine per una vecchiaia lunga e sana:
1. Gli aspetti mentali e sociali sono importanti tanto quanto quelli fisici;
2. Uscire di casa regolarmente, almeno una volta al giorno, anche solo per andare al giardino vicino a casa;
3. Inserire tra le priorità quotidiane il contatto con la natura, fosse anche solo sedersi su una panchina, prendersi cura delle piante o ascoltare il rumore dell’acqua che scorre.