L’era delle low cost è finita: cosa sta succedendo

Non arrivano buone notizie dal mondo dell'aviazione. Stando alle ultime dichiarazioni dei numeri uno delle compagnie aeree, l'era delle low cost è finita

Sono anni molto complicati per il trasporto aereo. Dopo le strette dovute alla pandemia, ci si mette l’inflazione a dare la botta di grazia a questo settore. Su questo argomento è intervenuto Andreas Gruber, il responsabile delle attività tedesche della compagnia low cost Ryanair, che ha rilasciato delle dichiarazioni che non fanno ben sperare.

Addio ai voli low cost

Stando a quanto dichiarato da Gruber, i prezzi dei biglietti aerei della compagnia aerea Ryanair sono destinati a subire un’impennata nei prossimi mesi. Manco a dirlo, all’origine dei futuri rincari pianificati dal vettore irlandese c’è l’aumento del costo del carburante: “Il prezzo medio di un biglietto Ryanair aumenterà probabilmente da 40 a 50 euro, da 38,6 a 48,2 dollari in cinque anni“.

La compagnia aerea sta cercando di ridurre l’impatto dell’aumento dei prezzi del petrolio con contratti a termine che fissano i prezzi e acquistando paraffina a basso costo per le sue scorte, ma non può ammortizzare completamente l’aumento dei prezzi del carburante“, ha continuato Gruber.

A farci venire un minimo di speranza è però l’amministratore delegato del gruppo, Michael O’Leary, che sostiene che l’era dei voli low cost non sia affatto finita. Quello che ha fatto sapere è che attualmente i voli a 9,99 euro non sono sostenibili a causa del rincaro del carburante, ma appena il cherosene costerà di meno inevitabilmente scenderà anche la tariffa media.

Voli da incubo: tutte le compagnie che hanno aumentato i prezzi

Non è solo Ryanair ad aver aumentato i prezzi. Anche Lufthansa, la principale compagnia aerea tedesca, ha annunciato tariffe più alte per il resto dell’anno. Ma in generale basta fare un giro sui vari portali delle compagnie aeree o nei siti dedicati ai biglietti per capire che è davvero un’impresa trovare un volo a poco.

La crisi energetica, infatti, ha solo peggiorato la situazione e adesso le tariffe sono arrivate a costi spropositati. Vi basti pensare che secondo le ultime indagini dell’Istat, i voli intercontinentali sono quelli che hanno subito più rincari su base annua: un aumento del 176%, per i voli internazionali l’aumento è del 128,1% mentre i voli europei costano il 110,8% in più.

A tal proposito il Codacons ha condotto una ricerca sui rincari dei voli evidenziando che le tariffe del trasporto aereo sono arrivate a prezzi davvero fuori dal comune. Solo per andare in Cina, per esempio, si può spendere fino a 5mila euro facendo due scali.

Attualmente, chi vuole andare in Australia potrebbe arrivare a pagare anche 2mila euro a tratta con uno scalo. Mentre per volare verso Buenos Aires ne servono anche 1603 con un volo diretto. Non va meglio verso Tokyo, dove non si riesce a scendere sotto a 950 euro con uno scalo

In Europa, invece, per volare da Roma a Oslo si può spendere anche 450 euro solo andata. Per Londra la tariffa arriva a 369 euro, poco meno di 300 euro sono i soldi che servono per volare fino a Helsinki: Mentre per altre città come Istanbul o Tel-Aviv una tariffa media di sola andata non scende sotto i 200 euro.

Sfortunatamente, in questo momento storico volare costa sempre di più e fino a che la crisi energetica non terminerà sarà difficile vedere un cambiamento sostanziale e tornare a viaggiare low cost.