Aquileia: scoperte nuove tracce di un passato importante

Non smette mai di stupire la vasta area archeologica dell'antica città di Aquileia: la nuova scoperta ha aperto interessanti pagine su cui indagare

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Flavia Cantini

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Non smette mai di stupire la vasta area archeologica dell’antica città di Aquileia, fondata dai Romani nel 181 a.C. e oggi custode del più ampio mosaico paleocristiano dell’Occidente all’interno della splendida Basilica Patriarcale.

La scoperta più recente, a seguito della nuova campagna di scavo condotta da un’equipe dell’Università di Verona – Dipartimento Culture e Civiltà, sotto la direzione di Patrizia Basso in collaborazione con Diana Dobreva, ha infatti riportato alla luce un monumentale mercato di epoca romana nell’area del Fondo ex Pasqualis, a sud della città.

Nuove tracce di un passato importante

La campagna di scavo appena conclusa si è protratta per oltre due mesi e ha aperto interessanti pagine su cui indagare nel prosieguo delle ricerche: è emerso un quarto lastricato, che va ad aggiungersi ai tre rinvenuti negli Anni Cinquanta, a est degli altri e a una quota più alta.

Si tratta di una scoperta che indirizza verso l’ipotesi di un grande complesso commerciale, composto da minimo quattro edifici paralleli affiancati, ognuno contraddistinto da un’area scoperta delimitata da portici e botteghe.

I quattro edifici dovevano apparire disposti a due a due e separati da una strada di ciottoli (anch’essa individuata grazie agli scavi di quest’anno) che dal decumano post a nord del mercato (quindi dall’area della Basilica) conduceva all’imponente centro commerciale consentendo il transito di innumerevoli avventori e dei carri che trasportavano le merci, come dimostrato dalle tracce rimaste sul piano del calpestio.

Un mercato di tale portata e ampiezza non fa che confermare quanto Aquileia sia stata un vivace centro di scambi e commerci nel periodo Tardoantico.

Ma non è tutto.

Gli scavi eseguiti durante questi anni indicano che al mercato si accedeva anche dal fiume attraversando una serie di ingressi aperti sul più esterno dei due muri di cinta (rinvenuti a sud delle stesse piazze) e correlati a rampe per il passaggio delle merci. A supporto di questa tesi, il ritrovamento di un scalinata acquea con quattro gradini in arenaria che era funzionale alla discesa verso il fiume, all’epoca in cui esisteva una banchina fluviale e altre aree tornate alla luce ancora parzialmente poiché ricoperte per buona parte dalle piazze.

Infine, la campagna 2023 ha permesso di scoprire una decina di anfore in posizione verticale, mancanti dell’orlo e del collo in quanto segate all’altezza della spalla: la loro funzione resta da chiarire, anche se appare già chiaro che risalgano a una fase precedente la realizzazione del mercato.

Un esempio unico nell’Impero

Come anticipato dagli esperti, quello che sta tornando alla luce ad Aquileia si rivela come un “mercato davvero straordinario“, un esempio unico nell’Impero Romano, che racconta come la città tardoantica fosse fulcro e crocevia di scambi commerciali.

L’importante campagna di scavo ha visto come parte integrante al lavoro sul campo quello svolto presso gli archivi del Museo Archeologico di Nazionale di Aquileia dove i ricercatori hanno avuto la possibilità di consultare tutta la documentazione prodotta dagli archeologi che hanno indagato il sito negli anni passati e confrontare, così, le nuove intuizioni con le scoperte già avvenute.

I risultati delle ricerche hanno già trovato il loro spazio in un volume di prossima uscita che andrà a ripercorrere oltre un secolo di scoperte archeologiche.