Dal 6 dicembre 2025, nel borgo di Alberobello prende il via un festival di luci che trasforma la Città dei Trulli nel luogo più magico che ci sia. Fino al 6 gennaio 2026, Li.Fe. – Alberobello Light Festival trasforma le strade in un’opera d’arte open air, illuminate da installazioni artistiche e contemporanee realizzate da artisti provenienti da tutto il mondo.
La decima edizione del festival delle luci mette al centro del rapporto tra arte, territorio e comunità il tema della sostenibilità, proponendo una riflessione sul rapporto tra arte e responsabilità. La luce diventa così non solo linguaggio estetico, ma anche occasione per ripensare la relazione con ciò che ci circonda. Per questo motivo, tutte le installazioni luminose di Alberobello sono a basso consumo energetico e realizzate con materiali riutilizzabili o locali.
Inoltre, sono opere pensate per essere riposizionate o riadattate, prolungandone la vita oltre il festival.
Cosa vedere durante Alberobello Light Festival
Ogni anno le illuminazioni di Alberobello sono diverse. Oltre alle suggestive luminarie natalizie del borgo pugliese, quest’anno, durante il festival Li.Fe. si possono ammirare in particolare sei opere dal titolo Light for Life. Fiori giganteschi che spuntano per le strade e nelle piazze, farfalle appese sopra le teste dei visitatori, enormi sculture da ammirare che lasciano importanti luoghi (dalle piazze di Riga ai monumenti di Berlino) per venire a rendere il piccolo borgo della Puglia “the place to be” per le festività natalizie 2025:
LIFE – Ocubo
Quest’opera immersiva e interattiva rappresenta il cuore pulsante del festival di Alberobello e si può ammirare nel centralissimo largo Martellotta nel bel mezzo degli iconici trulli. In LIFE, visitatori e luce si incontrano: colori, forme e movimenti si generano in tempo reale, trasformando ogni gesto in un’esperienza condivisa. Una tela vivente rende ciascuno parte dell’opera, perché la luce è vita e la vita è relazione.
Crystal Flowers – Markus Anders
Fiori monumentali sbocciano tra le strade di Alberobello. In particolare, con Crystal Flowers, nella centrale via Monte Nero, l’artista austriaco Markus Anders invita a cambiare prospettiva piantando dei giganteschi fiori luminosi: ingrandire ciò che è fragile permette di riconoscerne la grazia nascosta. Un’installazione che trasforma il quotidiano in meraviglia, ricordandoci che la sostenibilità comincia dai dettagli.
MAN – Amanda Parer
Ispirata alla celebre scultura di Rodin “Pensatore”, l’installazione luminosa intitolata MAN, che si può ammirare nel vicino largo Martellotta, all’angolo con Pietra Ficcata, è una enorme figura umana luminosa che riflette su se stessa e sul mondo. Una scultura sospesa tra consapevolezza e sogno, che invita a fermarsi, a pensare e spaziare con la fantasia. Perché ogni cambiamento – anche quello necessario per il pianeta – inizia da un atto di riflessione.
Sunflowers – Hugo Vrijdag
In piazza Gabriele D’Annunzio, dei giganteschi girasoli di Van Gogh emergono come presenze oniriche tra i trulli. L’opera intitolata Sunflowers è un omaggio alla natura e alla creatività. In questi fiori luminosi c’è il richiamo a un mondo che guarda al cielo senza dimenticare la terra.
LIFE for a Living World – Ocubo
La splendida Chiesa di Sant’Antonio, unica nel suo genere poiché è interamente realizzata a trulli, diventa una galleria luminosa all’aperto che ospita sei scene, realizzate dalla società portoghese Ocubo specializzata in video mapping e in proiezioni interattive, ispirate agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU. Ogni proiezione è una finestra su un futuro possibile, armonioso, condiviso. LIFE for a Living World invita a immaginare una convivenza equilibrata tra persone, animali e natura.
Butterflies – Pronorm
Una nube di farfalle blu sospese nell’aria dà vita a un balletto etereo di luce e movimento lungo il corso Vittorio Emanuele. Con Butterflies, Pronorm porta la delicatezza della natura in una dimensione poetica e tecnologica, trasformando lo spazio in un volo di emozioni. Un’opera che celebra la leggerezza, ricordandoci la fragilità e il valore degli ecosistemi.