Utqiaġvik, la città dell’Alaska che per 65 giorni non vedrà il sole

In Alaska si è detto addio al sole, che tornerà a mostrare i suoi raggi soltanto nel 2019. Ecco cosa accadrà a Utqiaġvik

Gli abitanti di Utqiaġvik, in Alaska, saranno costretti a fare a meno della luce solare fino a gennaio del 2019, come ogni anno del resto.

La città più a nord degli Stati Uniti è in Alaska e si chiama Utqiaġvik. Come tutti i luoghi estremi, costringe i propri abitanti a condizioni a dir poco bizzarre, come dimostra il fatto che domenica 18 novembre abbiano visto la loro ultima alba. Non l’ultima di sempre, ovviamente, ma per un bel po’ di settimane.

Utqiaġvik
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In totale l’oscurità dominerà il cielo fino al 23 gennaio 2019. Uno spettacolo incredibile che durerà per 65 giorni, con la sola illuminazione artificiale a consentire il normale svolgersi della quotidianità cittadina. Ciò che l’ex città di Barrow (nome storico) si ritroverà a vivere fino al nuovo anno è la notte polare, così definita perché coinvolgerà tutto il territorio all’interno del circolo polare.

Il tutto è dovuto alla latitudine estrema che, considerando il movimento terrestre, non consente mai di vedere il sole al di sopra della linea dell’orizzonte. I cittadini non dovranno sottostare a una totale oscurità, considerando il crepuscolo civile. Questo si verifica quando il sole si trova 6 gradi al di sotto dell’orizzonte, creando una fioca illuminazione. Effetto che dura inizialmente sei ore a notte, per poi diminuire fino a tre ore a notte verso la fine di dicembre.

Utqiaġvik
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A vivere nella città di Utqiaġviks sono 4.400 persone, ormai più che abituate agli effetti della notte polare e di certo preparati ad affrontarla. Tra i cittadini si distingue un gran quantitativo di indigeni, appartenenti alla popolazione degli Inupiaq. L’esperienza dei loro antenati era di certo differente rispetto a quella di chi vive al giorno d’oggi. Per loro soltanto l’ausilio di fiaccole e della limitata visibilità di alcune stelle particolarmente lucenti in cielo.

Oggi a fare la differenza è ovviamente l’illuminazione artificiale, che consente di vivere una vita quasi normale. Dei limiti esistono e di certo fisico e mente risentono dello stress provocato dal perenne buio. Si tratta però di qualcosa di totalmente assurdo soltanto per chi osserva tutto ciò dall’esterno. Chi vive in zone del genere vi è ormai abituato e, concluso tale periodo, attenderà i ben 80 giorni di sole perenne, che avranno inizio a maggio del 2019.

Utqiaġvik - Notte polare
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