ACAB, le location della serie Tv Netflix

Le riprese di ACAB si sono svolte in Italia, tra Lazio e Piemonte, soprattutto nella provincia di Torino per rispettare le location citate sia nel libro che nel film

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Elena Usai

Travel blogger & content creator

La scrittura, il viaggio e la fotografia sono le sue grandi passioni e quando parte non dimentica mai di portare un libro con sé.

Pubblicato: 14 Gennaio 2025 10:30

Dopo 14 anni dall’uscita del film diretto da Stefano Sollima, tratto dal libro omonimo di Carlo Bonini, arriva su Netflix la serie Tv ACAB. I sei episodi, prodotti da Cattleya e diretti da Michele Alhaique, indagano una realtà complessa estremamente attuale se pensiamo agli scontri tra polizia e manifestanti che spesso sono mostrati su tutti i telegiornali, tra manganelli e lacrimogeni.

Ideata e scritta da Carlo Bonini insieme a Filippo Gravino, Elisa Dondi, Luca Giordano e Bernardo Pellegrini, con Stefano Sollima nel ruolo di produttore esecutivo, racconta il tema universale della dialettica tra ordine e caos che interessa tanto le forze dell’ordine quanto la popolazione civile, sullo sfondo di varie città italiane, una su tutte Roma.

La trama della serie tv

La nuova serie Tv Netflix racconta le storie personali e professionali degli agenti appartenenti al reparto mobile di Roma all’indomani di una notte di scontri feroci in Val di Susa. Il team composto da Mazinga (interpretato come nel film da Marco Giallini), Marta (Valentina Bellè) e Salvatore (Pierluigi Gigante), perde il proprio capo, ferito gravemente, e si ritrova capitanato dal nuovo comandante Michele (Adriano Giannini).

Questa, però, non è una squadra come le altre: ai disordini ha imparato a opporre metodi al limite e un affiatamento da tribù, quasi da famiglia. Un atteggiamento diverso rispetto a quello del nuovo comandante, figlio della polizia riformista, per cui le squadre come quella sono il simbolo di una vecchia scuola, tutta da rifondare.

A questo difficile momento di transizione si aggiunge una nuova ondata di malcontento da parte dei cittadini verso le istituzioni e che porterà a un nuovo “autunno caldo” in cui ogni protagonista è costretto a mettere in discussione il significato del proprio lavoro e della propria appartenenza alla squadra.

Come ha spiegato durante la conferenza stampa Tinny Andreatta, vicepresidente Netflix per i contenuti italiani, “questa serie non è solo una storia crime e di azione: è uno sguardo profondo su un sistema complesso e polarizzato, in cui violenza, rabbia repressa e disillusione mettono alla prova tanto i poliziotti quanto la società che li circonda”.

Roma, sede del reparto mobile della polizia

Le riprese di ACAB si sono svolte in Italia, tra Lazio e Piemonte, soprattutto nella provincia di Torino per rispettare le location citate sia nel libro che nel film. In particolare, la maggior parte delle scene di ACAB sono state girate in diverse zone di Roma, la città di appartenenza del reparto mobile capitanato da Giannini, che appare nelle sue vesti più cupe scossa da tensioni sociali, violenze, risse e scontri. A fare da sfondo alle azioni dei personaggi ci sono le strade della città, ma anche le abitazioni private e i quartieri in cui abitano.

Ex Carcere Pontificio, Velletri

Oltre al centro storico e ad alcune aree periferiche della Capitale, la produzione ha selezionato anche altre location in diverse città italiane, a partire da Velletri. Qui è stato utilizzato l’ex Carcere Pontificio di via Castello, scelto come uno dei principali set per la nuova serie televisiva: si tratta di una struttura con un’importante eredità storica, abbandonata per anni e attualmente gestita dall’amministrazione comunale. Sepolto nell’oblio da oltre trent’anni, l’ex carcere sta tornando a vivere trasformandosi in un luogo di arte e cultura, oltre che in un set televisivo.

Bardonecchia e Val di Susa

Considerando il contesto in cui avvengono gli scontri, tra le location non poteva certo mancare la provincia torinese, in particolare la città di Bardonecchia, Val di Susa e le zone limitrofe. Non a caso, ACAB è stata realizzata con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e con il patrocinio Comunale attraverso la Rete regionale della Fondazione, una rete nata con l’obiettivo di coinvolgere attivamente il territorio nella realizzazione di opere audiovisive.