Attraverso la grande bellezza d’Italia in compagnia dei Pooh

SiViaggia incontra i Pooh a poche settimane dal tour che toccherà i luoghi più iconici del nostro Paese, da Pompei alle Terme di Caracalla, passando per piazza San Marco.

Foto di Andrea Bertolucci

Andrea Bertolucci

Giornalista esperto di Lifestyle

Classe 1990, Andrea Bertolucci è un giornalista e autore specializzato in cultura giovanile, lifestyle, società ed economia dell’intrattenimento. La sua attività professionale lo ha avvicinato negli anni ad alcune tra le principali redazioni televisive e web nazionali. Intervistato dal New York Times, Report, Rai2, Radio24, Radio3 e molte fra le principali testate italiane e internazionali, Andrea è considerato uno dei maggiori esperti di cultura Trap nel nostro Paese.

Pubblicato: 24 Maggio 2024 12:28

“La prima volta che siamo venuti a Venezia era il 1976 e abbiamo realizzato uno shooting fotografico proprio in piazza San Marco per festeggiare i primi 10 anni della nostra carriera”, ricordano con un po’ di nostalgia i Pooh. “Siamo rimasti incantati dalla bellezza e dall’unicità di questo capolavoro a cielo aperto che è Venezia. Non avremmo mai pensato allora che 50 anni dopo ci saremmo ritrovati a suonare in questo luogo magico, abbiamo avuto la fortuna di esibirci in tutto il mondo nei nostri 60 anni di carriera ma crediamo che l’emozione di suonare a San Marco per la prima volta sarà davvero incredibile”.

Un legame – quello con la Grande Bellezza d’Italia – che i Pooh hanno deciso di celebrare con un tour che toccherà tutti i luoghi più iconici del nostro Paese: da Pompei alle Terme di Caracalla, passando per piazza San Marco e molti altri. Una serie di concerti imperdibili, che i Pooh raccontano in esclusiva a SiViaggia, per rivivere ancora una volta la storia della band attraverso i loro più grandi successi, da “Amici per sempre” a “Tanta voglia di lei”, da “Parsifal” (capolavoro della band uscito nel 2023 in una speciale versione per il 50° anniversario) a “Dammi solo un minuto”, solo per citarne alcuni.

In oltre 50 anni di carriera i Pooh hanno superato i 100 milioni di dischi venduti, hanno ottenuto un elenco spropositato di premi e riconoscimenti e si sono dimostrati dei veri “pionieri” per le rivoluzioni introdotte nei loro live, i temi trattati nei brani e l’uso della tecnologia moderna.

Un viaggio nella grande bellezza d’Italia, da Pompei alle Terme di Caracalla, passando per piazza San Marco e molti altri luoghi iconici del nostro Paese: siete emozionati di intraprendere questo “cammino” unico?

Roby: L’emozione è davvero enorme perché nella maggior parte di queste piazze non ci siamo mai esibiti. Abbiamo accettato anche in virtù di questo, con il piacere e l’emozione di toccare dei posti nuovi e diversi, che sono i luoghi più belli d’Italia e anche del mondo. Piazza San Marco, le Terme di Caracalla, Pompei, sono tutti luoghi unici al mondo e gli artisti come noi hanno sempre bisogno di nuovi stimoli, che è sempre stata la benzina del nostro motore. Non vediamo l’ora di salire su questi palchi, la nostra Grande Bellezza: sarà un’emozione per noi ma ancor di più per il pubblico perché vedrà nello stesso momento i Pooh e anche tutto il resto.

Un tour che questa volta tocca soltanto location d’eccezione, che si uniscono alla vostra musica lungo ormai sessant’anni della nostra Italia: come le avete scelte e in che modo possono valorizzare la vostra arte?

Dodi: Fanno parte della proposta iniziale che ci è stata fatta dal nostro manager, il quale per convincerci a tornare sul palcoscenico dopo lo scorso anno, ha pensato bene di mettere un’altra ciliegina sulla nostra torta. “Ci sono da fare ancora delle cose bellissime”, ha detto. E alla nostra domanda su quali fossero queste cose bellissime, ci ha risposto con questi concerti nei luoghi più belli del nostro Paese. Da quel momento, abbiamo cominciato anche noi a gasarci a quest’idea e a pensare ad un repertorio particolare per questo tour che andasse oltre al tour di “Amici per sempre”, abbiamo voluto infatti aggiungere altri quattro brani che non facevano parte dell’ultima scaletta. Sono sicuro che proprio in virtù delle location che andremo ad attraversare sarà un tour memorabile, come lo sono stati i primi in cui abbiamo deciso di fare gli stadi e i teatri, ovvero spazi diversi dalle balere dove suonavamo fin da ragazzini.

Qual è secondo voi il legame più profondo tra la musica e il viaggio?

Riccardo: Se sei un musicista, sei sempre in viaggio. A volte ti svegli in hotel e ti chiedi: “Dove sono?”. E questo lo dici sia quando sei in una città italiana che nel resto del mondo. Ma a volte lo dici anche a casa tua, svegliandoti, prima ti aprire gli occhi. Ci sono giorni che la mia bambina si chiede se papà ha dormito in casa o se è ancora in tournée. Questo vuol dire essere musicisti in viaggio e i Pooh sono sempre stati dei musicisti in viaggio. In prospettiva, pensavamo che una volta arrivati i capelli bianchi saremmo stati di più a casa e invece ci siamo resi conto che la nostra grande passione è proprio questa: viaggiare e suonare dal vivo.

Qual è stato il viaggio più incredibile della vostra vita come Pooh?

Red: Ci sono stati due viaggi davvero emozionanti e belli, che coincidono con la registrazione degli album “Tropico del nord” e “Aloha”. Il primo lo abbiamo registrato negli AIR Studio di Montserrat, che erano gli studi di George Martin, produttore dei Beatles e nello studio a fianco c’era Sting che stava lavorando al suo primo album da solista. Quello è stato un bellissimo viaggio di lavoro durante il quale abbiamo scoperto e imparato tante cose, ci siamo confrontati con operatori e tecnici che hanno lavorato con McCartney, Sting e artisti di questo calibro. Durante quei giorni lo stesso George Martin ci faceva dormire a casa sua, dove c’erano queste due donne nere che si arrabbiavano se non mangiavamo 36 uova ogni mattina. “Aloha” invece lo abbiamo registrato alle Hawaii, eravamo in riva all’Oceano, siamo stati lì due mesi nello studio di George Benson. Anche in questo caso, una esperienza memorabile. Sono stati entrambi viaggi in cui abbiamo scoperto aspetti nuovi della vita e allo stesso tempo ci siamo confrontati con tecniche innovative nel nostro lavoro, lavorando a contatto con gente che non era qui in Italia.

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Fonte: Ufficio Stampa
I Pooh