Questo simbolo non è quello che pensate. Ecco perché si trova all’esterno di una chiesa piemontese

Ci troviamo in provincia di Biella: è qui che si erge la chiesa di Rosazza con una particolare croce uncinata sulla facciata

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle blogger

Una laurea in Storia dell’arte, un master in comunicazione e giornalismo e una vocazione per la scrittura, scova emozioni e le trasforma in storie.

Esiste un borgo in Italia, piccolo e affascinante, avvolto da un alone di mistero che affonda le sue radici in tempi remoti. Ci troviamo in provincia di Biella, nello specifico a Rosazza. È proprio in questo territorio che simbologie massoniche ed esoteriche mantengono viva la curiosità di tutti coloro che visitano il borgo.

Dal castello che si erge nel cuore della cittadina, con la sua torre guelfa, alla fontana con i tre puntini massonici sul fondo fino a quella croce che si trova sulla facciata più discreta della chiesa della città, ecco che Rosazza è considerata uno dei luoghi più importanti, con implicazioni esoteriche, per gli esperti in materia. Andiamo alla scoperta della chiesa del borgo, luogo simbolo delle influenze esoteriche di Rosazza, sulla cui facciata spunta una raffigurazione che oggi ha una connotazione negativa, ma che è nata con altri significati e intenzioni.

La Chiesa di Rosazza: storia e curiosità

Durante un viaggio alla scoperta di uno dei borghi più caratteristici di Biella, è proprio sulla Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Giorgio di Rosazza che vogliamo soffermarci: sulla facciata di questo edificio sacro, tra le varie simbologie, è presente anche una croce uncinata.

Utilizzata come simbolo univoco del regime nazista, la scelta di porre questa croce sulla chiesa è, in realtà, il frutto di una ricerca esoterica e filosofica sulla quale è fondata la stessa città.

Era il 1800 quando il senatore e filantropo Rosazza, insieme al visionario pittore e scrittore Giuseppe Maffei, iniziò questo lungo viaggio nella costruzione di percorsi mistici “nascosti” dietro gli edifici della città. Una premessa questa che di per sé spiega già la presenza di quella svastica accanto a una stella a cinque punte, ma che comunque crea un unicum in tutte le architetture sacre del Paese.

Quando Maffei e Rosazza iniziarono a costruire queste architetture tra il mistico e il filosofico, certamente non potevano immaginare che la croce uncinata sarebbe, un secolo dopo, diventata l’icona terrificante e tragica del periodo nazista. Nel 1800, infatti, la svastica era anche il simbolo scelto dalla Società Teosofica di New York e aveva un significato tutt’altro che negativo.

La particolare Chiesa di Rosazza, in provincia di Biella
Fonte: ANSA
Chiesa di Rosazza

I simboli massonici ed esoterici

Nonostante oggi, quella svastica presente su una chiesa cristiana possa destare sbigottimento e stupore, la natura della sua presenza è ampiamente spiegata dalla visione ascetica del duo Maffei-Rosazza. Le prove di questo sono confermate dagli altri simboli sparsi per la chiesa e il resto del borgo. Tra questi troviamo numerose rose scolpite, simbolo dell’ordine massonico e dello stesso borgo di Rosazza, diverse stelle a cinque punte, clessidre e scale a pioli, oltre al pavimento del sagrato a scacchiera.

Chiaramente, chiunque abbia scelto di collocare quell’immagine, è evidente che era a conoscenza del significato beneaugurale e positivo che ha la croce uncinata da secoli: l’uomo che corre, il suo progresso e quello del ciclo solare, nonché simbolo di fertilità femminile (legato a un antico culto gallico).

In ogni caso, la presenza di quel simbolo che con gli anni ha avuto una valenza negativa rende la chiesa di Rosazza davvero unica.