Ci sono luoghi affascinanti e suggestivi che per quanto pretendiamo di scoprire, non riusciamo mai a conoscere nella loro totalità perché restano nascosti tra la terra, tra la natura e nei ricordi. E questo è vero soprattutto nel caso dell’antica città di Pompei sepolta nel 79 d.C dall’eruzione del Vesuvio insieme ai suoi tesori più preziosi.
Alcuni di quelli sono ancora visibili nelle tracce lasciate dagli uomini e dalle donne che risplendono sotto i raggi del sole. Altri, invece, sono da ritrovarsi proprio nella terra su cui camminiamo, la stessa che conserva una tradizione enologica di origine antichissima.
Nonostante la città di Pompei sia famosa in tutto il mondo per i suoi scavi archeologici e la sua storia, c’è molto altro da scoprire in questo dedalo che trasuda di passato, gloria e antichità.
Indice
I vigneti a Pompei ieri e oggi
Tanto tempo fa, infatti, Pompei svolgeva un ruolo enologico di vastissima portata, un vero e proprio punto di riferimento del vino nel mondo. Le origini di questa tradizione preservata fino ai giorni d’oggi affondano nella cultura degli antichi Greci che si riflette in epoca contemporanea in alcune tecniche ancora utilizzate per la coltivazione.
Durante gli scavi moderni, infatti, sono state rinvenute diverse vigne conservate all’interno delle mura, soprattutto nei pressi dell’anfiteatro. Nell’Antica Pompei si produceva il Vinum Pompeianum che veniva invecchiato anche per 25 anni. Oggi, su quella stessa terra, viene prodotto il vino Villa dei Misteri, apprezzato e conosciuto in tutto il mondo. Questo pregiato vino, infatti, è coltivato sullo stesso terreno in cui duemila anni fa vi erano le vigne delle domus pompeiane.
La produzione di questo vino è frutto di un progetto straordinario avviato negli Anni Novanta che si basa proprio sulle antiche tecniche di viticoltura che appartenevano alla città di Pompei. A occuparsi della gestione dei vigneti che risplendono tra le domus antiche è Azienda Vinicola Mastroberardino alla quale spetta l’onore e l’onore di raccontare Pompei e la lunga tradizione legata a questa terra attraverso un prodotto unico.
Dal 1997, infatti, la famiglia di viticoltori Mastroberardino ha portato avanti la coltivazione delle due varietà Piedirosso e Sciascinoso, mentre a partire dal 2008 ha aggiunto alla scuderia dei suoi vigneti anche l’Aglianico.
I vigneti, oggi, interessano tutta l’area dell’antica Pompei e della Regiones I e si estendono tra il Foro Boario, la casa del Triclinio estivo, l’Orto dei Fuggiaschi e la Domus della Nave Europa, per un totale di 15 aree che si snodano in un ettaro e mezzo. Passeggiare tra questi è come fare un viaggio nel tempo, un’esperienza unica immersiva e sensoriale.
Una passeggiata nella Pompei più antica
La presenza dei vigneti, e la produzione del prestigioso vino, rappresentano oggi un modo per toccare con mano il patrimonio storico, culturale e antico di Pompei valorizzando al contempo il territorio, i paesaggi e i tesori più preziosi di questa magica terra.
Passeggiare attraverso le vestigia di Pompei è come fare un salto indietro nel tempo, fino all’epoca in cui la città era un fiorente centro dell’Impero Romano. Le imponenti domus, o case d’élite, racchiudono un affascinante spaccato della vita quotidiana dell’antica Pompei. Entrando in questi raffinati edifici, si possono ammirare i resti di sontuosi atri, lussuosi affreschi murali, mosaici colorati e fontane che un tempo scintillavano sotto il sole mediterraneo.
Ogni stanza e ogni cortile evocano storie di ricchezza, potere e cultura di una società complessa e sofisticata. Nel percorrere questi spazi, si può quasi sentire l’eco delle voci e dei passi dei loro antichi abitanti, riportando in vita un mondo scomparso da secoli ma indelebilmente impresso nella nostra immaginazione.
Ecco perché una visita a Pompei vale sicuramente il doppio: non avreste mai pensato che potesse far parte di un itinerario enogastronomico nel cuore della bellissima regione della Campania, eppure è così e per questo Pompei oggi è una meta perfetta per qualsiasi tipo di viaggiatore.