Lasciata alle spalle la vivacità della costa romagnola, a una ventina di chilometri da Rimini, si entra in un territorio dalla storia millenaria, punteggiato da rocche, torri e manieri.
Uno di questi è, senza dubbio, tra i più affascinanti, in grado di attrarre ogni anno turisti e appassionati di misteri e leggende: si tratta del Castello di Montebello, frazione di Torriana, che da 436 metri di altezza sorveglia la valle dell’Uso e del Marecchia.
La Rocca malatestiana ha visto scorrere mille anni di storia e, oltre al panorama mozzafiato e al silenzio ristoratore, è custode di una leggenda che trae origine da una storia vera: il fantasma di Azzurrina, “dagli occhi color del cielo e i capelli chiari coi riflessi azzurrini…”
Il Castello e la sua storia che ha attraversato i secoli
L’imponente maniero vanta una storia che affonda le sue radici in epoca romana, nel III secolo, cui risale la torre a pianta quadrata ora inserita nel complesso fortificato.
Posto a guardia della strategica e principale via di collegamento tra il Montefeltro e la Toscana, poggia le fondamenta sul picco del monte e mostra ben visibili gli interventi subiti nel corso del tempo: le prime notizie si hanno con un documento del 1186, quando Giovanni Malatesta lo acquista da Ugolinuccio di Matalone.
I Malatesta dotarono il castello di fortificazioni mentre la residenza signorile risale alla seconda metà del Quattrocento quando nuovi proprietari divennero i Conti Guidi di Bagno, cui appartiene tutt’ora.
Ingrandito, restaurato e rimaneggiato, oggi si presenta con la torre difensiva e le antiche strutture militari che convivono con l’ala nobile e i preziosi mobili disseminati lungo i saloni: durante la visita, infatti, lo sguardo si posa su circa 500 anni di storia del mobile in Italia, passando in rassegna pezzi che vanno dal Trecento al Settecento, forzieri e cassapanche tra cui una che, si narra, risalirebbe alle Crociate.
Storia, arte, architettura, certo: ma cunicoli, sotterranei e strani avvenimenti lo hanno reso ancora più intrigante e durante un soggiorno da queste parti è una delle mete da non lasciarsi sfuggire.
La leggenda del fantasma di Azzurrina
Se ogni leggenda ha un fondo di verità, quella di Azzurrina è tratta proprio da una storia vera, quella di Guendalina Malatesta di Montebello, figlia di Uguccione, signore del maniero nel XIV secolo.
La piccola era albina e, a quei tempi, ciò poteva dare adito a superstizioni e simboleggiare un legame con il demonio: per scongiurare pericoli, i genitori decisero allora di tingerle periodicamente i capelli di nero ma, a causa del clima umido della zona, la tintura prendeva un effetto “blu” che scoloriva poi in azzurro.
Da qui il soprannome, “Azzurrina“.
Un triste giorno, il 21 giugno 1375, solstizio d’estate, la bambina era intenta a giocare da sola con la palla quando si inoltrò nella ghiacciaia del castello.
Non appena si accorsero della sua scomparsa, i genitori la cercarono ovunque e, arrivati alla neviera, scavarono tra il ghiaccio ma della bambina non vi furono tracce.
La sua sparizione rimase, e rimane, un evento misterioso che, nel tempo, ha dato origine alla leggenda del suo fantasma che, ogni 5 anni, tornerebbe a farsi sentire proprio la notte del solstizio d’estate, la “notte di Azzurrina”: nei secoli molti testimoniarono di aver sentito rumori provenire dalla ghiacciaia, oggi vuota.
Le visite guidate
Il Castello, museo custode del modo di vivere dei signori medievali, è gestito dall’ente preposto che organizza visite guidate alla scoperta delle sue meraviglie architettoniche e dei suoi misteri.
Le visite diurne sono adatte a tutti e si concentrano sugli appartamenti signorili, la stanza di Azzurrina, le terrazze e i cortili esterni, mentre le visite notturne sono riservate a un pubblico adulto poiché esplorano il lato paranormale della leggenda conducendo alle segrete e alla misteriosa neviera.