Parco Güell, Casa Batlló, Sagrada Familia: provate a chiedere ai cittadini del mondo cosa la menzione di questi capolavori a Barcellona gli riporta alla mente. Siamo certi che tutti, ma proprio tutti, restituiranno un unico e indimenticabile nome, quello di Antoni Gaudí.
Ma a dirla tutta, la cosmopolita capitale della regione spagnola della Catalogna, celebre soprattutto per l’arte e l’architettura, da sola, rimanda al celebre artista. Questo perché Barcellona e Gaudí sono due nomi che si sono incontrati, influenzati a vicenda e che sono destinati a viaggiare in parallelo, per l’eternità.
E se è vero che tutti conoscono le opere dell’architetto spagnolo in città, inserite dall’Unesco nella lista del Patrimonio Mondiale nel 1984, in pochi conoscono il resto del suo operato fuori di Barcellona. Ad Astorga, infatti, nella regione di Leon a nord della Spagna, troviamo una delle pochissime opere che l’architetto Antoni Gaudí ha realizzato al di fuori della sua città prediletta: il Palazzo Episcopale.
Un edificio affascinante che si contraddistingue per il suo aspetto originale e univoco, ma che è lontano dalla impronta stilistica riconoscibile nell’architetto. Non ci sono le strane forme della Casa Pedrera, né le guglie della Sagrada Familia, mancano anche i colori, quelli così cari al Parc Guell.
Al contrario, però, il palazzo appare agli occhi di chi lo guarda nella sua forma più elegante, con uno slancio verso l’alto e quattro torri cilindriche che si alternano a elementi più geometrici.
Il suo aspetto medievale, e la visione d’insieme, risultato comunque appropriati per la sua finalità, incaricato dal vescovo Grau di costruire un nuovo palazzo, dopo l’incendio che distrusse completamente quello vecchio, Gaudí accettò l’incarico tenendo conto delle esigenze del suo committente e della città intera.
Ciò nonostante, l’edificio incorpora alcuni degli elementi che caratterizzeranno Gaudí nei suoi lavori futuri, come gli archi dell’entrata principale e il volume situato sopra di loro, le grandi ciminiere che si integrano nelle facciate laterali nelle quali si intravede quello stile gotico tardo rinascimentale di cui l’architetto subisce il fascino.
Con la morte di Joan Grau, avvenuta nel 1893, l’architetto catalano rinunciò all’incarico lasciando incompiuti il piano superiore e il tetto dell’edificio che vennero terminati un decennio più tardi, con soluzioni più modeste, dall’architetto madrileno Ricardo Garcia Guereta.
Il progetto originale di Gaudí fu comunque rispettato e, oggi, Palacio Episcopal de Astorga è diventato un’interessante meta turistica, complice il fatto che, la città, è un importante centro del Camino di Santiago. All’interno del palazzo, infatti, si trova anche un museo dedicato proprio al pellegrinaggio.