Come visitare la Basilica di San Marco

Un viaggio a Venezia non è completo senza aver ammirato uno dei suoi più grandi tesori, la Basilica di San Marco

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SiViaggia

Redazione

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La Basilica di San Marco è uno dei simboli della città di Venezia. Si tratta di uno dei luoghi da dover visitare assolutamente se si decide di cimentarsi in un viaggio in quella che è di fatto una delle città più belle e suggestive al mondo. Una struttura imponente, che dà il nome alla piazza nella quale si erge. Dalle sue cupole alle decorazioni, l’aspetto della Basilica è indice delle influenze orientali che Venezia ha subito nei secoli.

I lavori per la realizzazione della Basilica di San Marco hanno avuto inizio nell’828. A dare il via al progetto fu il Doge Giustiniano Partecipazio. Lo stato attuale è però frutto di due ricostruzioni. La prima avvenne nell’832, mentre la seconda nel 978. Quest’ultima si rese necessaria dopo la distruzione della chiesa in seguito a un incendio appiccato dopo una furente rivolta. È dunque possibile datare la Basilica che ogni giorno migliaia di turisti ammirano al 1063. È di fatto il frutto della terza e ultima riedificazione, voluta dal Doge Domenico Contarini. Alle spalle del progetto vi è una chiara fonte d’ispirazione, la Basilica dei Santi Apostoli di Costantinopoli, che venne distrutta durante la conquista ottomana. Un luogo splendido, tra i più ammaliati di Venezia, nonché tra i più fragili. Continui infatti i restauri dal 1094 a oggi, al fine di preservarne lo splendore.

Osservandola dall’esterno, è possibile dividerla in tre sezioni: piano inferiore, superiore e cupole. La facciata, realizzata in marmo, risale al XIII secolo e si distingue per un piano terra con ben cinque portali strombati. Al piano superiore è invece presente una terrazza, visitabile dai turisti. Il portale centrale vanta una lunetta sulla quale compare il Giudizio Universale. Si tratta del portale più grande e, al tempo stesso, anche quello maggiormente decorato. Tutti meritano uno sguardo approfondito, con il portale di Sant’Alipio, quello a sinistra, che è l’unico a presentare ancora il proprio mosaico originale. Questo raffigura l’ingresso del corpo di San Marco all’interno della Basilica. Osservando il portale centrale si potranno inoltre notare le copie dei quattro cavalli di bronzo giunti a Venezia da Costantinopoli dopo la quarta Crociata, apprezzabili nella loro versione originale nel Museo.

Gli interni della Basilica di San Marco

Entrare nella Basilica di San Marco vuol dire mettere piede in una vera e propria opera d’arte. Ci si ritrova infatti circondati da elementi di pregio come i mosaici dorati, sui quali è possibile apprezzare le raffigurazioni tratte dalla Bibbia, così come l’intera storia del lungo viaggio delle spoglie di San Marco, da Alessandria d’Egitto fino a Venezia, dov’è oggi custodito all’interno dell’altare maggiore. A ciò si aggiungono inoltre i marmi policromi. La prima area nella quale ci si ritrova, dopo aver superato le prime arcate, porta il nome di nartece. Si tratta di uno spazio riservato all’accoglienza dei fedeli. Anche questo è particolarmente ricco di elementi, come ad esempio i mosaici che decorano sia il soffitto che le cupole. Una vera e propria anteprima, di gran pregio, di quanto attende all’interno della Basilica. In quest’area antistante i mosaici sono dedicati esclusivamente alle vicende del Vecchio Testamento. Una narrazione che prosegue all’interno, dove si continua con il Nuovo.

Quanto è visibile oggi all’interno della chiesa è frutto di una costante evoluzione. Col passare dei secoli infatti gli interni si sono arricchiti di sculture, marmi, gioielli e, in generale, opere d’arte. Elementi giunti da ogni parte del mondo. Un processo reso possibile dal ruolo di fulcro commerciale di Venezia. Agli scambi commerciali si aggiunsero inoltre le crociate, che portarono nella Serenissima oggetti preziosi provenienti da Costantinopoli e dalla Terra Santa. All’interno i turisti vengono guidati da un percorso ben segnalato. La visita prevede un’area gratuita, accessibile a tutti, e altre a pagamento: Pala d’Oro, Museo di San marco e Tesoro di San Marco.

La prima area a pagamento nella quale ci si imbatte è la Pala d’Oro, che è sita alle spalle dell’altare, nel presbiterio. La sua struttura è 1.40 metri di larghezza per 3.48 metri di lunghezza, realizzata in oro, argento, smalti e pietre preziose. A commissionarla fu Pietro Orseolo I nel 976. Il suo completamento però, fino a raggiungere l’aspetto odierno, ha richiesto circa 300 anni. Alla prima versione infatti ne sono succedute molte altre, considerando come tutti i dogi successivi ne ordinarono degli arricchimenti, ponendola come simbolo del loro potere.

Vi è inoltre il Tesoro di San Marco, che è di fatto l’insieme degli oggetti più preziosi raccolti nel corso dei secoli per omaggiare il santo. Oggi è possibile ammirare 283 pezzi realizzati in differenti epoche e provenienti da varie parti del mondo. Per la maggior parte però si tratta di elementi giunti a Venezia dall’Oriente e in particolare da Costantinopoli. Proseguendo il proprio percorso all’interno della Basilica ci si ritroverà nel Museo di San Marco. Questo è posto al piano superiore. Al suo interno conserva opere d’arte di gran pregio e una vasta collezione di oggetti di culto collezionati nel corso dei secoli scorsi. Un’area da visitare con attenzione, anche se la maggior parte degli sguardi sono riservati alla Quadriga: i Cavalli di San Marco. Realizzati in lega bronzea, i quattro cavalli in origine erano posti all’interno dell’Ippodromo di Costantinopoli. Si tratta di uno degli elementi giunti in Italia dopo la Crociata del 1204. Per un breve periodo però sono stati portati in Francia, a Parigi, quando Napoleone nel 1797 li volle utilizzare come modella per la quadriga che è posto sulla cima dell’Arco di Trionfo del Carrousel.

Curiosità sulla Basilica di San Marco

La storia di Venezia mutò il 31 gennaio dell’829, giorno nel quale giunse il corpo di San Marco da Alessandria d’Egitto. Da questo giorno in poi il culto dell’Evangelista divenne religione di stato. La salma venne officiata nella nuova chiesa, che andò a soppiantare quella dedicata al patrono Teodoro. Tra le guglie è possibile ammirare un misto di santi guerrieri ed evangelisti. Tutti sono posti lì per fare da corteo a san Marco e al suo simbolo, che è un leone andante. Alle estremità vi sono invece l’arcangelo Gabriele e la Vergine Annunciata, che ricordano il 25 marzo, ovvero il giorno della festa della fondazione della città. Le cupole erano state innalzate nel XII secolo e in seguite rivestite in piombo. Queste riprendono la forma a cuffia di quella della cappella bizantina della Vergine delle Rocce, presente a Costantinopoli. La loro copertura a bulbo richiama un certo gusto mediorientale.

Il portale maggiore è incorniciato da tre arcani, scolpiti con grande grazie e posti a raffigurare il destino dell’uomo, legato indissolubilmente alla misericordia divina. Si tratta di opere della scultura gotica veneziana, che consentono di seguire lo sviluppo di tale movimento dal 1240 al 1350, dalle prime manifestazioni alla totale fioritura.

A un primo sguardo la struttura può dare l’impressione d’essere a croce greca. La navata principale però risulta ridotta in profondità, data la presenza dell’abside, con altri due minori. Uno sviluppo longitudinale, tipico della nuova cultura romanica, che va a fondersi con l’eredità di Bisanzio. Tra le varie curiosità c’è quella legata al nome, considerando come quello ufficiale sarebbe “Basilica Cattedrale Patriarcale”. Per quanto riguarda la struttura invece, a differenza delle grandi basiliche e cattedrali del mondo, non si mette in mostra per la propria altezza ma per la lunghezza. Il motivo è semplice. Venezia è una città costruita su di un terreno sabbioso, il che non rappresenta una base ideale per sostenere un peso eccessivo, che è stato dunque distribuito in lunghezza.

Il pavimento della Basilica di San Marco

È inevitabile che, mettendo piede nella Basilica di San Marco, lo sguardo tenda ad andare verso l’alto. Ciò è dovuto alla magnificenza delle opere d’arte esposte, alle decorazioni e ai mosaici. Allo stesso modo però si consiglia di guardare anche verso il basso. Anche il pavimento infatti è un’opera d’arte di incredibile valore. Si tratta infatti di un pavimento musivo risalente al XII secolo, in opus sectile e in opus tesselatum in marmo. Nella maggior parte è però stato rifatto nei secoli successivi. Tante le tematiche che lo compongono, con svariati intrecci, ruote, figure geometriche ma anche animali. Tra questi è possibile apprezzare cervi, cani, colombe, aquile e molti altri. Ognuno di questi vanta ovviamente un significato simbolico ben preciso.

Raggiungendo il lato destro della chiesa, ci si ritroverà dinanzi all’altare della Vergine Nicopeia. Qui ci sono alcuni tra gli animali raffigurati più apprezzati dai turisti, che si cimentano alla scoperta di dettagli curiosi all’interno di questa enorme struttura storica. Nello specifico è possibile ammirare due galli, intendi a trasportare una volpe infilata in un bastone. Si tratta di un’illustrazione alquanto nota nei secoli scorsi, di origine popolare. Sorprende ovviamente lo scambio di ruoli, con il predatore che stavolta è divenuto preda. Sullo stesso lato vi sono anche tre aquile. Queste, già nel mondo classico, erano un simbolo di forza. In epoca cristiana vengono inoltre affiancate all’immagine dello psicopompo, ovvero colui incaricato di trasportare le anime in paradiso.

Spazio poi per due grifoni, animali mitologici per metà uccello e per metà leoni. Questi rappresentano sia la fierezza e il coraggio nella religione cristiana. Vi sono anche due pavoni, che nel simbolismo cristiano indicano l’immortalità. La loro coda invece, decorata da “mille occhi”, era ritenuta emblema dell’onniscienza di Dio. Recandosi dinanzi alla Cappella di Sant’Isidoro si può notare inoltre la figura di un rinoceronte. Secondo alcuni questo animale può essere identificato come un talismano, al fine di tenere lontane le malattie.

Piazza San Marco

Piazza San Marco è una delle aree più visitate di Venezia, costantemente ricolma di turisti. Napoleone la definì il più bel salotto da ricevimento d’Europa. Nei secoli scorsi infatti la maggior parte dei visitatori era solita entrare in città proprio attraverso la piazza, essendo a poca distanza dall’approdo delle navi.

Al suo centro si erge il Campanile, circondato da edifici dal grande valore storico e artistico, come la stessa Basilica di San Marco e il Palazzo Ducale. In origine era attraversata da un canale, destinata alle coltivazioni. Questo venne interrato nel 1174 e nel 1267 la piazza venne infine pavimentata. Da allora divenne il centro religioso, culturale, sociale e politico di Venezia.

Orari di apertura e informazioni utili

L’ingresso per la Basilica è totalmente gratuito. È richiesto invece il pagamento di 4 euro, intero, o 2 euro, ridotto (gruppi superiori a 15 persone), per l’accesso al Museo di San Marco. Al costo di 2 euro, intero, o 1 euro, ridotto, è possibile ammirare la Pala d’oro dalle 9.45 alle 16.00 nei giorni feriali, dalle 14 alle 16 nei giorni festivi. Il Tesoro vanta invece un costo intero di 3 euro e uno ridotto di 1.50, con orario feriale dalle 9.45 alle 17 e nei festivi dalle 14 alle 17.

Orari differenti invece per quanto riguarda il Campanile di San Marco. Questo è aperto dal 9 al 19 Ottobre, al costo di 8 euro, intero, 4 euro, ridotto (per gruppi superiori a 15 persone). Orario d’apertura dalle 9.30 alle 15.45 da Novembre a Marzo/Aprile (Pasqua). Dalle 9 alle 19 è invece possibile visitarlo da Marzo/Aprile a Giugno, mentre da Luglio a Settembre dalle 9 alle 21.00. Possibile inoltre prenotare un ingresso privilegiato presso la Basilica di San Marco, pagando un euro extra a persona.

È vietato visitare la Basilica di San Marco con borse medio-grandi o zaini. Questi potranno essere lasciati comodamente presso il guardaroba, prima di mettersi in fila per l’ingresso. Il deposito è in Ateneo San basso, un edificio alla sinistra della chiesa. È bene saperlo per evitare di fare la fila per poi tornare indietro. È necessario inoltre presentarsi alla Basilica con un abbigliamento ritenuto adeguato. Il problema si pone soprattutto in estate, quando le elevate temperature spingono molti a indossare il minor numero di abiti possibile. Verrà richiesto di coprire le spalle. Allo stesso modo non si possono indossare pantaloncini corti o minigonne. All’interno è severamente vietato scattare fotografie. È possibile farlo unicamente all’esterno o in terrazza.