A spasso per Pigalle, all’ombra del Moulin Rouge

Situato nella periferia nord di Parigi, Pigalle sta conoscendo una seconda giovinezza. Ecco alcuni luoghi da visitare assolutamente

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Redazione

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Un tempo era un quartiere paragonabile al “Red Light District” di Amsterdam, pieno di locali con spettacoli per soli adulti, criminalità dilagante e spaccio di sostanze stupefacenti alla luce del sole.

Da qualche anno a questa parte, complice l’opera di riqualificazione cui è stato sottoposto, Pigalle è diventato un “quartiere a misura di famiglia”, con passeggiate alberate, giardini pubblici curati e strade contorniate di palazzi Liberty, con cortili interni pieni di bambini che giocano indisturbati e spensierati.

Il recupero di Pigalle, un percorso piuttosto lungo e articolato, ha avuto i suoi effetti anche a livello turistico, ovviamente. I milioni di turisti che ogni anno visitano la capitale Transalpina, infatti, scelgono di fare con sempre maggior frequenza una capatina in questo quartiere alla periferia Nord della città.

Esattamente, però, cosa c’è da vedere a Pigalle? Scopriamolo insieme. Famoso ovviamente per il Moulin Rouge e tutti gli altri locali dell’eccesso e della trasgressione, il “quartiere recuperato” ha molto da offrire. Anche perché, nonostante si estenda tra il IX e il XVIII arrondissement, Pigalle può essere tranquillamente visitato a piedi.

Se avete la fortuna di capitare a Parigi nel corso di una bella giornata, dunque, potreste approfittarne per svagarvi un po’ tra le strade di Pigalle prima di salire verso Montmartre.

Prima tappa: Cité du Midi

Un’ipotetica passeggiata nel quartiere potrebbe prendere il via da Boulevard de Clichy (dove si trovano due fermate della metro e, dunque, facilmente raggiungibile da qualunque zona della città) per dirigersi verso la Cité du Midi, una viuzza all’interno della quale si trovano i bagni pubblici utilizzati un tempo da tutti gli abitanti del quartiere. La visita vi porterà via qualche manciata di minuti, ma vi aiuterà a immergervi nell’atmosfera di Parigi del XVIII e XIX secolo, quando i bagni in casa non erano così diffusi come oggi e, per lavarsi o per i bisogni fisiologici, si era costretti a correre fuori.

Seconda tappa: Place Pigalle e Notre-Dame-de-Lorette

Spostandosi di qualche centinaia di metri si arriva in Place Pigalle, cuore pulsante dell’intero quartiere brulicante di abitanti e di turisti. Qui potete approfittarne per sedervi e sorseggiare una bevanda in uno dei tanti café presenti. Dopo la pausa-ristoro ci si può incamminare verso la chiesa di Notre-Dame-de-Lorette, che prende il nome dal santuario di Loreto, in Italia. Per raggiungerla si impiegheranno circa 15 minuti a piedi, ma ne vale la pena anche solo per ammirarne la facciata che ricorda più un tempio greco che una chiesa cattolica.

Terza tappa: Moulin Rouge

Terminata la visita si può passare nuovamente dal sacro al profano. Si torna verso Nord, per dirigersi verso la vera “attrazione” di tutta Pigalle: il Moulin Rouge. Anche se oggi ha perso il carattere e la carica erotica che poteva avere a inizio 1900 (l’apertura del locale risale al 1891), resta un luogo iconico di Parigi, tappa obbligata per tutti coloro che volessero conoscere la vera “anima” della Capitale francese.

Moulin Rouge

Quarta tappa: Picasso, Toulouse-Lautrec e gli altri

Se si ha un po’ più di tempo, però, si può anche decidere di “perdersi” tra i vicoli e le viuzze del quartiere, alla ricerca delle abitazioni dei grandi pittori che, nel 1800, avevano eletto Pigalle a loro nuova residenza. Qui, per esempio, soggiornarno i vari Toulouse-Lautrec, Picasso e molti altri. Non lontano da qui, poi, troviamo l’Espace Dalì, unico museo “monografico” dedicato al grande artista catalano.

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Fonte: 123rf
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