La Rota Vicentina del Portogallo, 230 chilometri a piedi sull’Oceano

Tra villaggi di pescatori, scogliere a picco e nidi di cicogna, un'antica via sull'oceano oggi recuperata.

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SiViaggia

Redazione

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Pubblicato: 31 Gennaio 2018 12:22

Antichi mulini a vento, nidi di cicogne, scogliere a picco sull’oceano e pescatori che si calano con le funi nel mare pescoso… È lo scenario da fiaba riservato a chi si incammina lungo la storica Rota vicentina, uno dei più suggestivi percorsi del Portogallo, recentemente recuperato e oggi di nuovo percorribile grazie alle associazioni locali che hanno lavorato al ripristino dei sentieri.

A percorrerla quest’anno sarà anche l’associazione italiana no profit –  Compagnia dei Cammini – che ha deciso di inserire questo nuovo itinerario europeo tra le sue mete di viaggio per sostenere quel Portogallo “minore” che sta rinascendo anche attraverso il turismo in cammino.

Rota Vicentina

Situato regione costiera dell’Alentejo, l’antica Rota vicentina nei secoli era la via usata dalla popolazione per trasportare le merci che conduceva dal mare all’entroterra. Si snoda, infatti, nel Parco del sud-ovest alentejano lungo 230 chilometri, oggi facilmente suddivisibili in 15 tappe, piuttosto lunghe ma tutte pianeggianti. Un itinerario che si può facilmente percorrere a piedi con accompagnatori o autonomamente grazie alle indicazioni disponibili sul sito rotavicentina.com.

Il percorso ha inizio a Santiago do Cacem nell’Alentejo e arriva fino a Cabo de S. Vicente nell’Algarve, snodandosi lungo quella parte del Portogallo più autentico e rurale, in cui convivono la forza impetuosa dell’oceano e la luce accecante del sole. Qui accade spesso di avvistare i nidi di cicogna bianca, “eroici” nel resistere ai forti venti della costa, aggrappati ai picchi rocciosi più esposti. Lungo la via si attraversano campagne verdi, incise da canali di irrigazione, pascoli e piccoli villaggi sotto ai mulini a vento. Si può dormire in campeggio o in piccole pensioni e ostelli, gestiti dai tanti giovani che stanno ripopolando questi luoghi, aprendo strutture ricettive e restituendo nuova vitalità alla terra. Un fenomeno di ritorno alla campagna in netta controtendenza con l’ultimo ventennio del Paese lusitano.

rota vicentina percorso

In alcuni tratti, inoltre, il percorso si interseca anche con un’altra antica via, quella della Rota dei Pescatori, 120 chilometri di sentiero percorribile in 4 tappe. Sui volti dei locali sole, vento e sale lasciano da sempre segni che raccontano di una vita difficile, come quella dei pescatori che, senza attrezzatura, ma semplicemente con i mocassini e la gerla, si arrampicano e si calano con vecchie funi di canapa, proprio là dove sanno di trovare i punti più pescosi.

Non mancano lungo il cammino i sapori tipici della cucina portoghese, con le sue mescolanze tra terra e mare e i suoi dolci a base di tuorlo d’uovo, mandorle e cannella, che rimandano alle monache che un tempo inamidavano gli abiti con l’albume e rivaleggiavano tra conventi a suon di pasticcini d’un colore giallo intenso.

Un viaggio all’insegna della poesia che la Compagnia dei Cammini ha deciso di proporre in sette giorni di cammino dal 9 al 17 marzo 2018 e dal 5 al 13 ottobre, seguendo un tratto sia del Sentiero dei Pescatori che del cammino storico della Grande Rota. Da Porto Covo, borgo di pescatori dalle basse case bianche, si inizia il viaggio verso Sud, lasciandosi alle spalle fortezze e poetiche isole abbandonate.

spiagge rota vicentina

Il paesaggio si rivela poco a poco, dapprima innalzandosi con cautela in scogliere altissime con fari a picco sull’oceano, poi presentandoci piccole spiagge preziose e incontaminate. Passata Carrapateira ci coglierà la dolcezza rilassante del Sud: morbide dune, spiagge interminabili su cui si riversano le grandi onde che i minuscoli surfisti cercano di cavalcare. La macchia mediterranea qui fiorisce e le sabbie sono gialle, poi rosse, verdi, finanche dorate. Si arriva dunque in Algarve a Cabo de S. Vicente, punto più a sud del Portogallo, vero e proprio finis terrae conosciuto già dai romani come Promontorio Sacro.

Compagnia dei Cammini