Pietracupa, dove sorge la “Piccola Betlemme” del Molise

Viaggio a Pietracupa, un piccolo comune di poche centinaia di abitanti che si distingue per diverse meraviglie che gli conferiscono il titolo di "Betlemme del Molise"

Foto di Serena Proietti Colonna

Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

Pietracupa è un incantevole comune italiano che si trova nella provincia di Campobasso, in Molise. Il suo nome prevede la parola “pietra” perché è stato costruito su un’enorme formazione calcarea, la “Morgia”. Una meraviglia della natura che le conferisce un aspetto davvero particolare e che la rende unica al mondo.

Perché Pitracupa è la Betlemme molisana

Pietracupa colpisce sin da subito il visitatore perché è un luogo che, a detta di molti, possiede qualcosa di magico. Una delle sue attrazioni più ipnotiche è la sua grotta dove, alla Vigilia di Natale, ci si ritrova a vivere una Natività particolarmente realistica. Per questo motivo viene soprannominata la “Piccola Betlemme del Molise”.

Nel corso del tempo la caverna fu adibita a diversi usi: inizialmente fungeva da dimora, abitata dai primi seguaci di Papa Celestino, in seguito venne trasformata in tribunale ai tempi dell’inquisizione, fino a essere utilizzata come prigione, ma anche come luogo pubblico per le esecuzioni capitali.

Con l’avvento dei Caracciolo, la grotta si trasformò in una sorta di fortezza militare. Nel 1654, invece, divenne il posto dove venivano abbandonate le persone malate di peste. Cambiò la sua funzione anche durante i conflitti mondiali, periodi in cui fu utilizzata dagli abitanti come rifugio dai bombardamenti che provenivano dai cieli. Poi arrivò il Monsignor Orlando di Tella, agli inizi degli Anni Settanta, che la trasformò nell’attuale luogo di preghiera della comunità.

Dopo averla ripulita e aver rinvenuto molti reperti come tele, sculture, acquasantiere, croci in pietra, e ritrovamenti di valore, fra i quali il Cristo ligneo medievale senza braccia, pensò di utilizzarla come Cripta. Fu così che fece diventare un’antica macina circolare, un altare da cui dire la Messa la notte di Natale. Da allora è meta di pellegrinaggio, ma anche un luogo in cui molti sposi celebrano il loro matrimonio.

Sulla volta della Cripta possono essere ammirati dei punti di appoggio su cui erano messe le travi per le impiccagioni. Mentre sulle pareti sono ancora presenti dei fori che servivano per il passaggio delle catene.

L’ingresso principale – oggi una finestra – permette al visitatore di visionare una lapide con la figura di Salomone e la scritta in latino: “Qui si amministra la giustizia” poiché, a quanto pare, era anche il punto dove venivano torturate molte donne perché accusate di stregoneria. Al suo interno, oltre al crocefisso senza braccia, vi sono custoditi anche un Bambino Gesù di legno d’olivo, a grandezza naturale proveniente da Nazareth, e un calice acquistato a Betlemme.

Questi due oggetti, benedetti da Papa Giovanni Paolo II, sono esposti e utilizzati durante le feste di Natale con tanto di presenza di personalità, dei media ma anche con la partecipazione di zampognari, torce, stelle filanti e musiche create ad hoc proprio per il paese.

In cima alla scalinata svetta anche la Chiesa di Sant’Antonio Abate risalente alla fine del Seicento. Si distingue poiché fu in parte ricavata dalla roccia, ma anche perché è stata edificata in pietra bianca. La sua architettura, inoltre, è straordinaria a tal punto da sembrare che sia stata progettata per conformarsi alla peculiare forma della montagna.

Cosa vedere nei dintorni di Pietracupa

La zona di Pietracupa regala altre meraviglie da visitare. Per esempio, la Chiesa di San Silvestro Papa che si trova sul contrafforte roccioso che domina la cosiddetta “Terra di basso” nell’antico borgo di Bagnoli del Trigno. Edificata nel XIII-XIV secolo, è stata più volte danneggiata da terremoti e conseguentemente restaurata.

Vanta la caratteristica di essere letteralmente incastrata fra due speroni di roccia che lasciano visibili solo le pareti laterali. Il campanile, che si distingue principalmente per la sua copertura “a cipolla” in maiolica colorata, si erge sullo sperone che sorge accanto all’abside.

L’interno è a tre navate e sulla parete di fondo c’è la cantoria con l’organo a canne. Mentre la parete della navata destra è arricchita da un crocifisso ligneo che ha una caratteristica davvero particolare: possiede le braccia snodate, in modo da poterle abbassare lungo i fianchi quando questa veniva usata nella processione del Venerdì Santo.

Altrettanto interessante è  la Rocca di Oratino che si trova nell’omonimo comune. È una torre ma anche ciò che rimane di un castello e di un borgo annesso crollati durante il terremoto avvenuto nel 1456. La torre, a pianta quadrata, è alta 12 metri circa e presenta una porta elevata rispetto al suolo. Ma questo è anche un luogo che si è meritato il riconoscimento di uno dei borghi più belli d’Italia.

Pietracupa e dintorni: le escursioni

L’entroterra del Molise vanta colline, fossili millenari e borghi arroccati su pinnacoli di roccia che si rivelano pieni di fascino. In bilico su speroni rocciosi, questi paesi sono collegati tra loro da strade incantevoli come il Percorso del Parco delle Morge Cenozoiche.

Il tragitto parte da Pietracupa che sorge, appunto, intorno ad un’enorme “Morgia”. Da qui si prosegue in direzione Salcito, a 10 km di distanza, borgo appollaiato su una collina a 706 metri sul livello del mare.

Di notevole interesse sono la Morgia Pietravalle e la Morgia Pietra Martino. Soprattutto quest’ultima si rivela perfetta per l’arrampicata sportiva. Inoltre, nelle calcareniti della Morgia Pietravalle ci sono delle cavità artificiali riconducibili a un insediamento rupestre, ossia l’antico “Castrum Sancti Lorenzi”.

Vicino alla Morgia si trova il bosco Pietravalle, una zona in cui negli anni passati si sono verificati degli episodi di brigantaggio. Proprio per questo la Morgia stessa è conosciuta anche come la Morgia dei Briganti. Un sito, questo del Parco delle Morge Cenozoiche, che consente di apprezzare il fenomeno della morfoselezione.

Ma non è finita qui. Questo posto vanta anche un interesse paleontologico poiché le calcarentiti che costituiscono la Morgia sono ricche di gusci di lamellibranchi, tra cui abbondano i pectinidi ed ostreidi, rodoliti, briozoi e frammenti di gusci di echinodermi.

I comuni coinvolti sono: Pietracupa, Salcito, Limosano, Trivento, Sant’Angelo Limosano, San Biase, Montefalcone del Sannio, Roccavivara, Oratino e Castropignano, tutti all’interno del Parco. E da queste parti sono tanti gli eventi che vengono organizzati e le attività alle quali è possibile partecipare.

Una zona ampia e variegata, ma così particolare da presentare caratteristiche naturalistiche, storiche e culturali che sono assolutamente degne di nota. La verità è che vi basterà scoprirla per comprenderne l’importanza e per conoscer culture e tradizioni di un territorio speciale del nostro Paese. Un Molise che arriva, per davvero, dritto al cuore.