La Lunigiana è una terra di confine. Una piccola porzione di territorio incuneata tra Emilia Romagna, Liguria e Toscana, di cui fa parte amministrativamente, conservando però una propria originalità culturale lontana dallo stereotipo della toscanità.
Di grande rilevanza in epoca preistorica per la cultura delle statue stele e in epoca medievale per la funzione di collegamento tra la bassa padana e il nord della Toscana in direzione di Roma, la Lunigiana perse importanza dal punto di vista commerciale e militare con il passare dei secoli. Una fortuna, in qualche modo, che oggi rende possibile l’accesso ad un territorio che ha conservato, come una crisalide, molte delle sue caratteristiche antiche.
All’aspetto storico, la Lunigiana abbina anche caratteristiche naturali distintive, chiusa com’è a ovest dal mare, a sud dalla catena montuosa delle Alpi Apuane e a nord-est dagli Appennini.
Il connubio di questa duplice connotazione è ciò che rende speciale Fivizzano, un borgo che è un piccolo scrigno incassato tra il Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e il Parco naturale regionale delle Alpi Apuane.
Una sorta di balcone panoramico che permette di spingere lo sguardo sulle cime verdi della dorsale appenninica e al contempo ammirare la nuda, aspra roccia dei picchi apuani, di sedere in eleganti caffè in una caratteristica piazza e di visitare massicce fortezze e impervi castelli nelle immediate vicinanze.
Il borgo di Fivizzano
Fivizzano è il borgo più rilevante della vallata attraversata dai torrenti Rosaro, Aulella e Lucido. Da un lato sormontata dagli oltre 1.800 metri di altitudine del monte La Nuda e della Cima Belfiore, che separano la provincia di Massa Carrara da quella di Reggio Emilia, e da un altro affacciata sul Pizzo d’Uccello, scenografica cima apuana, ricopre un territorio abitato fin dalla preistoria.
La cittadina che oggi conosciamo è sorta ed ha acquisito rilevanza intorno ad un ospedale per i pellegrini che si dirigevano verso Roma attraversando il valico del Cerreto, poco più a nord-est di Fivizzano. Nel medioevo il borgo assunse pertanto una notevole rilevanza strategica, rendendola frequente bersaglio di contese fra i signori feudali di questa porzione d’Italia.
Amministrata soprattutto dai marchesi Malaspina, fu catturata dal leggendario condottiero lucchese Castruccio Castracani nella prima metà del Trecento, occupata poi nel primo Quattrocento dai Visconti di Milano e a fine secolo devastata dalle truppe francesi di Carlo VIII.
A differenza di molti borghi lunigianesi, Fivizzano passò sotto il dominio di Firenze alla fine del XV secolo. Un accadimento che donò al centro una decisiva importanza dal punto di vista commerciale, di cui beneficiò tutta la cittadina e di cui ancora oggi si giova.
Si prenda ad esempio la piazza Medicea, centro cittadino e simbolo del borgo, caratterizzata dalla bella fontana secentesca che si trova al centro e dagli eleganti palazzi che la circondano, oggi abbelliti da locali e caffè che mantengono una signorile eleganza. In stile fiorentino, sia la fontana che i palazzi gentilizi valgono come testimonianza della longa manus del capoluogo su Fivizzano.
Altra attestazione è la piazza del Marzocco, piccolo slargo di fronte al Palazzo Comunale dove una colonna in marmo sorregge il leone simbolo della Repubblica Fiorentina, al centro di uno spazio verde decorato con il giglio di Firenze. Il monumento venne innalzato nel 1477, al momento della dedizione formale del borgo di Fivizzano alla Repubblica. Danneggiato nel corso dei secoli, è stato restaurato dall’amministrazione locale nel 2007.
Il centro storico, circondato dalla cinta muraria aperta da tre porte, è caratterizzato inoltre dal Palazzo Fantoni Bononi, dimora della famiglia nobile omonima che vi ha collocato al piano terreno il Museo della Stampa Jacopo da Fivizzano, dedicato al tipografo quattrocentesco che, tornato in patria da Venezia, vi importò l’arte della stampa e aprì una delle prime stamperie d’Italia.
I panorami imperdibili di Fivizzano
Assieme alle sue nobili caratteristiche architettoniche, Fivizzano si caratterizza per la sua eccezionale posizione panoramica. Come l’ha definita Giosuè Carducci: una perla sperduta fra i monti.
Già le strade che si percorrono per raggiungere Fivizzano, la Strada Statale 63 che proviene da Aulla e da Reggio Emilia o ancor più la Strada Provinciale 21 che arriva dalla vicina Licciana Nardi, offrono scorci mozzafiato sul Pizzo d’Uccello e sulle altre cime delle Alpi Apuane che fanno di sfondo al borgo.
Il luogo ideale per ammirare la peculiare posizione di Fivizzano è la Chiesina della Tergagliana, un piccolissimo edificio religioso eretto in vetta all’omonimo monte, qualche centinaio di metri più in alto rispetto al paese.
La Chiesina della Tergagliana si può raggiungere a piedi tramite un breve ma ripido sentiero che parte dai piedi delle mura di Fivizzano, prendendo via Ponte e parcheggiando, per l’appunto, nei pressi dell’antico ponte sul torrente Rosaro. L’escursione dura un paio d’ore fra andata e ritorno, ma la chiesa può essere raggiunto con un percorso più breve anche dalle case abbandonate di Virolo, raggiungibili in auto attraverso una strada molto stretta, o in mountain bike.
Dalla Chiesina della Tergagliana lo sguardo abbraccia il pianoro dove sorge Fivizzano, che si distingue per il campanile della Chiesa dei Santi Jacopo e Antonio, le maestose cime delle Apuane e le verdi sommità degli Appennini. Un panorama da non perdere in ogni stagione dell’anno.
Fivizzano e dintorni, cosa visitare nelle frazioni
Il comune di Fivizzano è il secondo per ampiezza tra quelli della Lunigiana ed è punteggiato da ben 94 frazioni e piccoli abitati, con una miriade di castelli, edifici religiosi e panorami da esplorare e scoprire.
Nelle immediate vicinanze del borgo si trova ad esempio il Castello di Verrucola, imponente fortezza medievale che precede, come datazione, lo sviluppo di Fivizzano. La Statale 63 costeggia il borgo medioevale, che si raggiunge attraversando un ponte sul torrente Mommio: è affascinante passeggiare tra gli antichi edifici di pietra, le vecchie case e i tre possenti blocchi che costituiscono il castello vero e proprio, ovvero il mastio, la torre e il cassero. In più, la struttura è oggi vivacizzata dalla presenza del buon ristorante Locanda al Castello.
Nei pressi della frazione di Gragnola sorge l’imponente Castello dell’Aquila, che domina il borgo e la confluenza tra il torrente Aulella e il torrente Lucido, in posizione estremamente scenografica sia per chi lo ammira da lontano che per chi lo visita. Il castello è di proprietà privata e si può visitare su prenotazione.
Per ammirare più da vicino le cime delle Apuane ci si può spingere fino alla frazione di Vinca, nella valle del torrente Lucido, tra le vette dei monti Sagro, Grondilice e Pizzo d’Uccello. Oltre agli aspri e meravigliosi panorami montani, Vinca offre peculiari caratteristiche gastronomiche: è celebre il suo pane scuro, realizzato in grandi forme rotonde da due chili, ma anche il lardo e i prodotti di castagne.
Sono solo tre esaltanti esempi della ricchezza di un territorio davvero punteggiato di piccole meraviglie, ma meritano una citazione anche Aiola, Equi Terme, Viano, Monte dei Bianchi, Monzone, Arlia, Sassalbo, Rometta, Magliano.
Fivizzano, insomma, è immersa in un contesto fantastico, oggi rimosso dai principali circuiti turistici, dove fermarsi e scoprire storia, cultura e natura come poche altre se ne conoscono.