“Tu chiamale, se vuoi, emozioni”: sono quelle che si provano visitando Poggio Bustone (Rieti), il paese natale di Lucio Battisti, uno dei più grandi cantautori italiani. Scomparso esattamente 26 anni fa, il 9 settembre del 1998, “quel gran genio” della musica con le sue canzoni immortali ha lasciato un segno indelebile non solo in Italia, ma anche nel panorama internazionale.
Il borgo natale di Lucio Battisti
L’antico borgo incastonato sul ripido versante del Monte Rosato, domina dall’alto la Piana Reatina, conosciuta anche come la Valle Santa per la presenza di quattro importanti santuari francescani, uno dei quali proprio a Poggio Bustone. L’impianto medievale del paese, con i suoi archi, i vicoli e le stradine tortuose, racconta una storia antica che continua a vivere nella quotidianità dei suoi abitanti e nel fascino del paesaggio circostante.
Nel centro storico si trova ancora la casa in cui il 5 marzo 1943 è nato il grande Lucio Battisti, meta di pellegrinaggio per i tanti fan che giungono in paese per omaggiare il mito della musica italiana.
A lui è dedicato il parco “Giardini di Marzo”, il cui nome richiama una delle sue canzoni più celebri, dove campeggia una statua in bronzo, realizzata dallo scultore Manuel Campus, che ritrae Battisti con la sua inseparabile chitarra. Inaugurata nel 1999, la statua è diventata un simbolo della profonda connessione tra il borgo e il cantautore, un legame ulteriormente rafforzato dalla targa posta nel 2020 che riporta una delle sue frasi più iconiche: “Tu chiamale, se vuoi, emozioni”. E sotto si legge: “In ricordo del nostro amato cantautore che ha lasciato un segno rilevante nel panorama della musica italiana e internazionale.”
Il Convento di San Giacomo
Oltre a Battisti, Poggio Bustone vanta un forte legame con un altro grande personaggio del passato: San Francesco d’Assisi. Si narra che il santo abbia salutato gli abitanti del borgo nel 1208 con le parole “Buongiorno, buona gente!”, un’espressione che ancora oggi riecheggia tra i vicoli durante le celebrazioni annuali in suo onore, ogni 4 ottobre.
La tradizione francescana qui ha radici profonde, tanto che poco sopra il paese si erge il Convento di San Giacomo, fondato nel 1235, sede dei frati francescani. Immerso in un’atmosfera di pace e spiritualità, con il suo chiostro adornato da affreschi che raccontano la vita del Santo, è un luogo di silenzio e contemplazione che offre un panorama mozzafiato sulla Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile.
È proprio in questo convento che Francesco ebbe la visione della remissione dei peccati giovanili, un evento cruciale per la sua vita e per la missione di pace dei francescani. Qui, il refettorio conserva l'altare in legno e l’edicola dedicata a San Giacomo, utilizzati dallo stesso Francesco e dai suoi primi seguaci.
Il santuario di Poggio Bustone, costruito nei pressi dell’eremo dove San Francesco si fermò nel 1208, è una delle tappe principali del Cammino di Francesco. La chiesa, che risale al XIV secolo, custodisce affreschi di grande valore storico e artistico, come la Madonna delle Grazie con il bambino e due angeli, e il castello di Poggio Bustone sorvegliato da San Francesco e Sant’Antonio.
Nel cuore del borgo di Poggio Bustone sorge la parrocchiale di San Giovanni Battista, la chiesa principale del paese. All’interno, si possono ammirare un affresco quattrocentesco che raffigura San Francesco mentre riceve le stimmate. La chiesa ospita inoltre altari dedicati alla Madonna del Carmine, alla Madonna dell’Orto e alla Madonna del Rosario, insieme a un suggestivo affresco della Madonna della Grandine, testimonianza della fede e della devozione che caratterizzano Poggio Bustone.