Pescopennataro, il micro borgo del Molise che rinasce

Pescopennataro è un piccolo borgo del Molise che conta a malapena 200 abitanti

Pescopennataro è un piccolo borgo del Molise che conta a malapena 200 abitanti. Uno dei tanti borghi italiani che rischiano l’abbandono. Eppure gli stranieri adorano questi luoghi dal fascino eterno e, quando li scoprono, li trasformano in meta cult.

La maggior parte degli abitanti ha più di sessant’anni. I giovani se ne sono andati via, in cerca di occupazione. Ma qualcosa sta cambiando. Qualcuno sta iniziando a tornare e ad aprire un’attività. L’artista di ceramiche è solo il primo esempio. Merito anche del fatto che il paese è entrato a far parte del circuito dei Borghi autentici d’Italia. Una nomina che fa ben sperare.

Pescopennataro, in provincia di Isernia, ha una storia antica da raccontare. Storia che trasuda dalle pietre di cui sono fatte le case del paese. La sua origine risale all’anno 571, quando fu fondata dai Longobardi. Scelta per la sua ottima posizione geografica, in cima a un picco di montagna da cui dominare le valli e protetta, da un lato, da una parete rocciosa, deve alla sua collocazione strategica la fortuna di essere giunta fino a noi tutto sommato ancora intatta.

Nel Medioevo divenne una città fortificata. Ancora oggi resta visibile una porta arcuata detta “Porta di sopra” che conduce alla Chiesa Madre, la prima costruita nel borgo nel 1600.

Da allora ne furono costruite altre undici. Tantissime, se si pensa alle dimensioni del paese. Di queste ne sono rimaste in vita solo alcune: le più belle sono la Chiesa di San Bartolomeo apostolo (sempre del ‘600), ricostruita nel XX secolo dopo le due Guerre mondiali. Interessanti sono l’altare maggiore con un tabernacolo di legno, i sei altari minori laterali, un pulpito, l’organo da chiesa e un’originale acquasantiera. E poi c’è la Chiesa della Madonna delle Grazie.

Nella piazza centrale, quella del Popolo, c’è una bella fontana, mentre vale la pena sostare ad ammirare il paesaggio intorno al borgo montano dal Belvedere del Guerriero Sannita, un angolo decisamente suggestivo, dove un tempo c’era la statua di bronzo di un guerriero in bilico su uno sperone di roccia (una copia della statua si trova nella pizza del paese). Da quassù, a 1.200 metri d’altitudine, si domina tutta la vallata del Sangro e, in condizioni di cielo limpido, non è difficile scorgere il Mare Adriatico.

A Pescopennataro c’è anche un museo. È quello della Pietra, dedicato alle bellezze naturali del paese. Nato sia per i numerosi ritrovamenti preistorici rinvenuti sul territorio sia per la rinomata tradizione della lavorazione della pietra, racconta di come, a partire dal 1700 circa, fosse nata una vera e propria scuola artistica di scalpellini.

L’imponente collezione comprende oltre 1600 manufatti in selce e calcare, molti dei quali di straordinaria fattura, a testimonianza di un’industria raffinatissima e altamente specializzata per i tempi. Questi reperti accertano la presenza ininterrotta di una comunità stabile e progredita che scheggiava la pietra già oltre mezzo milione di anni fa. Il Museo della Pietra di Pescopennataro vuole attestarsi come nuovo polo culturale della Regione Molise, con proposte di stage per i giovani, concorsi artistici e collaborazioni tra diversi istituti culturali, italiani e anche stranieri. L’ingresso costa un euro.

Ancora oggi Pescopennataro viene definito il paese della pietra e il paese degli abeti, in quanto vi sono tuttora dei maestri scalpellini e, nei dintorni, boschi di abeti bianchi, divenuti orami una specie rara. Proprio all’interno del Bosco di Vallazzuna e del Bosco degli Abeti Soprani si snoda una rete di sentieri naturalistici che accompagna i visitatori in uno scenario molto suggestivo. Di recente sono state attrezzate alcune vie per l’arrampicata sportiva e per l’alpinismo, divenute già un richiamo per gli appassionati del genere provenienti da ogni parte d’Italia.

Per chi visita il borgo con i bambini, scoprirà il bellissimo Parco di Pinocchio (gratuito) sorto nel vicino Bosco del Barone, dove è stato allestito un simpatico sentiero di sculture sulla vita di Pinocchio. Le sculture sono opere realizzate da artisti venuti da ogni parte d’Italia nel 2008 e lasciate per create un parco a tema ecosostenibile. Uno degli argomenti di attualità su cui può puntare il borgo molisano per rinascere.