Nelle Marche, in provincia di Pesaro e Urbino, Mondavio è annoverato tra i Borghi più Belli d’Italia. Sorge su di un colle, a 20 chilometri dal mare, e vederlo è come compiere un salto in un passato lontano.
Persino il “Kilimangiaro”, a Mondavio ha dedicato una puntata. E a vederlo non è difficile capire il perché. Dominato dalla Rocca, il borgo era un tempo circondato da una grande cinta muraria, di cui oggi è sopravvissuta solo una delle tre porte d’accesso: varcando la soglia di Porta San Francesco, la vista di quella Rocca conquista e rapisce il cuore. La volle Giovanni della Rovere tra il 1482 e il 1492 da Francesco Giorgio Martini, il più grande architetto militare dell’epoca, ed è considerata una tre le massime espressioni d’Italia dell’arte delle fortificazioni.
La Rocca di Mondavio fu edificata per adeguare i sistemi di difesa alla scoperta della polvere da sparo, sebbene non ricevette né sparò mai un colpo. Sul torrone semiellittico è ancora possibile vedere la catapulta, mentre il torricino lì accanto ospita il Museo di Rievocazione Storica. L’ingresso all’imponente edificio è posto al terzo piano, al quarto trova posto la sala di rappresentanza con l’allestimento di un banchetto storico e al quinto l’armeria. Ma cos’altro si può visitare a Mondavio, Rocca a parte?
C’è il piccolo teatro Apollo in stile liberty, la cui ristrutturazione ha portato in vita gli splendidi affreschi, mentre palazzo Giorgi Pierfranceschi collega con le sue linee rinascimentali Piazza della Rovere e Piazza del Municipio, sui cui s’affacciano la chiesa dalla facciata in cotto rosso antico e il chiostro di San Francesco (che, al piano terra, ospita il Museo Civico).
Sebbene le sue architetture siano ricche di pregevoli opere, la più importante opera d’arte di Mondavio si trova al primo piano del Municipio: è la Madonna col Bambino di Olivuccio da Ciccarello, una piccola pala d’altare piena di tenerezza.
Poco lontano dal borgo, si possono poi ammirare la chiesetta del Cinquecento di Santa Maria delle Querce, ricca anch’essa di affreschi, e il borghetto collinare di Sant’Andrea di Suasa, un castello medievale cinto da mura in cui i monaci benedettini radunavano la popolazione che viveva nelle campagne. Ma i dintorni tutti, con le loro colline, le chiese e i castelli, meritano d’essere esplorati. Prima di partire alla volta d’un mare che, da Mondavio, dista pochissimo.