Glorenza, una delle città più piccole d’Italia

Borgo fortificato e tra i più belli d'Italia, Glorenza, in Val Venosta, si fregia del titolo di "città" fin dal 1300

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Borgo fortificato e tra i più belli d’Italia, Glorenza, in Val Venosta, si fregia del titolo di “città” fin dal 1300. È una delle città più piccole d’Italia e d’Europa. Le sue mura, ricostruite interamente alla fine del ‘400, sono quelle che ancora oggi circondano il centro storico cittadino e che si possono, in parte, visitare.

Sorta lungo il fiume Adige, la cui sorgente nasce proprio a pochi chilometri da Glorenza, nei pressi del famoso lago di Resia (quello con il campanile che spunta dalle acque), e al centro di una vallata che confina con la Svizzera e con l’Austria, attraversata ancora oggi dalla via Claudia Augusta, che oggi si può anche percorrere in bicicletta, è stata per secoli al centro di un importante crocevia di commerci, soprattutto del sale.

Cosa vedere nel borgo

All’interno delle mura, Glorenza non è mai cresciuta né cambiata. L’assetto è ancora quello medievale, anche se molti edifici sono sorti nei secoli successivi. Ha mantenuto comunque l’architettura di una volta, con le tipiche case di pietra, le facciate decorate con affreschi, i portici e gli erker come finestre. Passeggiare tra le strade di Glorenza è come fare un balzo indietro nel tempo.

C’è ancora la piccola chiesa originale, troppo piccola per gli abitanti di oggi, circa 900 che vivono nel borgo, che sono costretti a frequentare quella sorta fuori dalle mura, la Chiesa di San Pancrazio del XIII secolo. C’è ancora il vecchio mulino, ormai in disuso, ma messo in funzione ogni primavera per dare gioia ai turisti.

Ogni angolo di Glorenza regala una sorpresa: ci sono la Casa del Balivo, una bella residenza signorile con degli smerli, la Casa Frölich con bellissimi affreschi all’interno e la Casa Gebhard con le finestre bellamente decorate. Solo per citarne alcune.

Alcune oggi sono dimore private, magari tamandate da generazioni. altre sono state ristrutturate e trasformate in deliziosi locali, ristoranti, tradizionali o contemporanei, e in bellissimi boutique hotel, con poche camere e un servizio di altissimo livello.

Al borgo si accede ancora oggi attraverso tre porte originali. La Porta di Tubre molto probabilmente era un’abitazione. Oggi ospita l’ufficio informazioni e ai pieni superiori della torre un museo che racconta la storia del borgo. Da qui si accede anche al cammino di ronda, ancora interamente fatto di legno e protetto da un tetto, dove si contano ben 350 feritoie.

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Fonte: 123rf
Le antiche case di Glorenza, la città più piccola dell’Alto Adige

Il profilo del borgo dall’alto rivela anche sette torri con le cuspidi ancora intatte, una delle quali, la Torre Flurin, fu adibita a carcere e poi sede del tribunale fino al 1931.

Gli eventi tradizionali

Se si capita a Glorenza in occasione di una delle feste locali, l’esperienza diventa memorabile. In ogni stagione si svolgono mercati contadini e sagre tradizionali, mentre a dicembre l’evento più bello e da non perdere è il mercatino di Natale che dura solo tre giorni ma che è rimasto un evento ancora autentico.

Le bancarelle di prodotti artigianali vengono allestite sotto i portici che corrono sotto le case del borgo e nella piazza principale, dove aleggia un delizioso profumo di cannella che viene dai dolci tipici, gli zelten, e di vin brulè e si sentono le note dei cori natalizi.

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Fonte: 123rf
Le mura che circondano il borgo di Glorenza