Esiste un luogo nel Lazio capace di accontentare in un colpo solo gli amanti del mistero tipico dei luoghi abbandonati, gli appassionati di borghi italiani e chi non resiste alla tentazione di una sana escursione nel verde. Si tratta di Castrum Antoni, più noto come Antuni, un piccolo paese che dall’alto dell’omonimo monte osserva pacifico il Lago del Turano che lo circonda ed i colli della provincia di Rieti.
Situato più precisamente nel comune di Castel di Tora, Antuni si trova proprio nel cuore delle acque lacustri ed è collegato alla terraferma da un sottile istmo di terra: a rendere il borgo assolutamente degno di nota però non è solo la sua suggestiva location, bensì la tragica storia che ne ha decretato l’improvviso abbandono e che lo rende oggi uno dei paesi abbandonati più affascinanti dell’intera penisola.
La storia di Antuni
Le origini dello sviluppo di Antuni sembrano avere fondamenta nel XI secolo, quando i Guidoneschi donarono i possedimenti del Castrum Antoni all’Abbazia di Farfa. Furono molte le famiglie che si succedettero poi nel governo di questo territorio, dai Brancaleoni ai Mattei, al Lante della Rovere, ai Gentili, fino a che Antuni si legò al nome dei Principi Del Drago ed ottenne, nel 1832, il riconoscimento di principato per volere di Papa Gregorio XVI. È proprio a loro che è intitolato l’antico Castello del Drago, parte integrante dello skyline di Antuni.
La vivace storia di Antuni proseguì nei decenni successivi e passò anche da una profonda trasformazione del panorama naturale che ingloba l’abitato: il Lago del Turano, che oggi caratterizza inconfondibilmente la zona, semplicemente non esisteva fino al 1939. In quell’anno infatti fu costruita una diga sul fiume Turano, con lo scopo di produrre energia elettrica e controllare le piene del corso fluviale, e prese forma così il bacino artificiale oggi ammirabile.
Le vicende storiche di Antuni terminano però con un evento inatteso avvenuto nel corso della Seconda Guerra Mondiale: nel 1944 l’errore di lancio di un pilota di caccia vide Antuni al centro di un bombardamento tragico e non previsto, che danneggiò irrimediabilmente numerose abitazioni civili, nonché il Castello di Antuni e molti edifici religiosi. Il declino del borgo fu inevitabile e repentino ed all’alba degli anni ‘50 Antuni era già parte dei molti borghi abbandonati d’Italia, fatiscente ed inaccessibile.
È solo dopo il 1992, quando Antuni diventò di proprietà del comune di Castel di Tora, che iniziarono intensi lavori di restauro e conservazione, con l’obiettivo di rendere il borgo visitabile e riportare in vita lo splendore dell’antico Castrum riflesso dal lago. Antuni sta rifiorendo di anno in anno e sono sempre più numerosi i viaggiatori che scelgono di avventurarsi tra le vie di questo sfortunato ma splendido paese.
Cosa vedere ad Antuni e come visitarla
Vale senza dubbio la pena visitare il borgo medievale di Monte Antuni e grazie alla sua vicinanza con Rieti e con la Capitale, un tour del paese abbandonato si inserisce a pieno titolo tra le gite fuori porta da segnare nella lista dei desideri. Resta però ancora vietato muoversi tra i vicoli del paese in autonomia: chi desidera curiosare tra il passato ed il presente che si mescolano in questo piccolo centro si può rivolgere all’associazione “Camminando con…”, che organizza interessanti visite guidate.
Grazie alle opere di restauro sono stati riportati a nuova vita sia il Palazzo Del Drago che le mura difensive del borgo, che molti degli edifici abitativi. L’escursione guidata permette di passeggiare tra gli scorci di Antuni, ammirarne le piazze, il ponte e l’arco di ingresso del nucleo storico.
Con un trekking tra vegetazione, mulattiere e viste indimenticabili sul lago si può raggiungere anche l’eremo di San Salvatore, situato più in basso rispetto all’abitato e quasi sul livello dell’acqua: la grotta naturale dell’Eremo custodisce un altare ed alcuni affreschi seicenteschi e sprigiona un profondo senso mistico. Dunque una gita fuori porta da non perdere per niente al mondo, se si capita in questo angolo del Lazio.
I dintorni di Antuni
Non è solo Castrum Antoni ad attirare i turisti in questa zona d’Italia: a rendere il territorio incantevole e ricco di punti di interesse contribuiscono anche il paese di Castel di Tora, dall’impianto tipicamente medievale e sicuramente meritevole di una visita e Paganico Sabino, uno dei borghi della valle dal passato più antico abbracciato dalla Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia.
Il Lago del Turano non regala solamente arte, cultura e intriganti avvenimenti storici, ma offre anche spiagge dove rilassarsi al sole ed acque turchesi dove è possibile fare qualche tuffo rigenerante: non manca proprio niente insomma a queste località per rendersi assolutamente imperdibile.