Cosa ci spinge a scegliere le destinazioni dei nostri prossimi viaggi soprattutto quando queste ci portano ad attraversare l’intero globo? Sono le bellezze del mondo che abitiamo, quelle che portano la firma di Madre Natura, quelle costruite dall’uomo. Monumenti iconici, capolavori architettonici e simboli stessi delle identità nazionali. Ma sono anche le tradizioni, le culture. Le lingue e le cerimonie che appartengono alle popolazioni che le custodiscono con cura e le tramandano da secoli.
Spesso siamo spinti a raggiungere determinati luoghi, piuttosto che altri, proprio per toccare con mano queste tradizioni secolari che, lo sappiamo, preservano l’anima più autentica di un Paese. Ecco perché, durante ogni viaggio, dobbiamo osare, dobbiamo concederci generosamente alle esperienze nuove e inedite, per aprire i nostri orizzonti, per superare i limiti, per conoscere culture estremamente differenti dalla nostra.
Ecco perché se abbiamo scelto come destinazione la Thailandia dovremmo provare la cerimonia che si svolge nel tempio di Wat Takhian, quella che invita i partecipanti a sdraiarsi in una bara. Ma niente paura, secondo gli abitanti del luogo, questo atto allunga la vita.
La cerimonia nel tempio di Wat Takhian
È strana e bizzarra, sicuramente molto particolare, è la cerimonia che si tiene nel tempio buddista di Wat Takhian, in Thailandia. Qui, le persone che prendono parte al rito, sono invitate a sdraiarsi nelle bare e qui dentro a pregare. Perché quello che è considerato un simbolo di lutto e di dolore, in realtà, si trasforma in uno strumento di rinnovamento e buon auspicio per il futuro in questa occasione.
La tradizione vuole che questa cerimonia sia portatrice di fortuna per tutte le persone che ne prendono atto. Si tratta di un rito buddista che esorcizza il dolore di chi lo pratica e che al contempo allunga la vita.
Le origine del rito affondano le loro radici nelle quattro nobili verità che, insieme, rappresentano un elemento cardine per comprendere il Buddismo. La storia è collegata direttamente alle vicende del principe Siddhārtha Gautama, il Buddha, colui che ha fondato la dottrina della religione e di questa ne è stato il primo maestro.
È a partire dal dolore, che appartiene per natura a tutti gli esseri umani, che tutto inizia, finisce e ricomincia. Un dolore che permette di raggiungere anche le sensazioni di appagamento e serenità che per natura ci appartengono. Ecco quindi spiegato l’utilizzo della bara.
Quando andare al tempio di Wat Takhian per prendere parte alla cerimonia
Il tempio di Wat Takhian è uno dei monasteri più importanti della provincia di Nonthaburi, una città della Thailandia centrale. Qui numerosi fedeli si riuniscono periodicamente per pregare, meditare e condividere la vita con gli altri. Una di queste occasioni è proprio la cerimonia di cui vi abbiamo parlato che prevede di sdraiarsi all’interno di una bara e in quella pregare.
Durante questa particolare funzione, la bara funziona come strumento di connessione tra la persona, il dolore e la vita. Il rito, come abbiamo già anticipato è tutt’altro che macabro perché ha l’obiettivo di garantire alle persone prosperità e longevità.
La cerimonia si celebra in occasione del Festival di Songkran, la festa nazionale thailandese che coincide con il capodanno lunare buddista e che cade il 13 aprile ogni anno. Non ci sono dubbi sul fatto che questa sia l’occasione migliore per rinnovarsi, ma la vera domanda è: avreste il coraggio di prendere parte al rito?