Il Parco Nazionale del Gargano fa pensare al mare e all’estate: spiagge dorate, faraglioni, borghi candidi affacciati sull’orizzonte blu. Eppure questo grande scrigno naturale, che vanta oltre 118mila ettari di territorio protetto, ha un volto meno noto, ma altrettanto affascinante in inverno.
Nella stagione fredda, infatti, il Gargano si rivela una meta sorprendente per chi ama i contrasti: in un territorio ristretto si va dalle morbide sabbie e pinete costiere fino alle faggete ombrose della Foresta Umbra, da meno di un decennio incluse tra i patrimoni UNESCO. È l’area interna ad attrarre spesso i visitatori durante i mesi invernali, tra masserie, eremi e distese di ulivi. Seppur sempre meno frequentemente, poi, il Gargano si imbianca durante l’inverno e regala panorami magici quando si veste di un sottile manto candido.
Indice
Flora, fauna e territorio del Parco Nazionale del Gargano
Il Parco Nazionale del Gargano è uno degli ecosistemi più variegati d’Italia, sia dal punto di vista della morfologia del territorio che della varietà della sua flora e fauna. Si va dalla costa rocciosa che si alterna a spiagge sabbiose fino alle dorsali interne, con in mezzo doline carsiche e fitti boschi secolari.
Al centro di questo microcosmo di biodiversità c’è infatti la Foresta Umbra, estesa su circa 15mila ettari di territorio e caratterizzata da faggete e latifoglie che si alternano a cerrete e leccete. Il nome Umbra non ha niente a che vedere con l’omonima regione, con la quale condivide solo l’etimologia latina: umbra infatti significa cupa, ombrosa. Dal 2017 le faggete vetuste di questo territorio sono parte del patrimonio mondiale UNESCO per il loro valore ecologico e paesaggistico.
La flora del Parco del Gargano comprende una straordinaria varietà di specie arboree come faggi, querce, lecci e un ricco sottobosco di erbe e orchidee selvatiche. Questa ricchezza botanica si riflette anche sulla fauna: nel parco vivono numerosi mammiferi come cinghiali, caprioli, donnole e i rari gatti selvatici, oltre a specie più elusive quali il daino e, in alcune aree, perfino il lupo appenninico.
L’avifauna, in più, è particolarmente interessante: si stimano oltre 170 specie di uccelli nidificanti, tra cui varie specie di picchi, rapaci come il falco pellegrino e le poiane, oltre a numerosi tipi di passeriformi. Questa grande ricchezza rende il parco un luogo ideale per il birdwatching.
Geologicamente, infine, il promontorio del Gargano è ricco di forme carsiche, come grotte e doline. Spicca tra queste ultime la Dolina Pozzatina, una delle più grandi d’Europa.

Parco Nazionale del Gargano: cosa fare e cosa vedere in inverno
In inverno non è poi così raro che, malgrado una altitudine media non elevata, le aree a più alta quota del Parco Nazionale del Gargano si coprano di una coltre di neve leggera, specie nella zona del caratteristico borgo di Monte Sant’Angelo e del Monte Calvo, il rilievo più alto del promontorio. Il paesaggio assume allora connotati ancor più seducenti, attirando l’attenzione degli escursionisti.
La grande Foresta Umbra è senza dubbio il cuore naturalistico del parco anche in inverno: i sentieri, meno frequentati, invitano a lunghe passeggiate a totale contatto con la natura, ancora più magiche in quelle occasioni in cui capita di camminare tra gli alberi imbiancati.
Oltre alle escursioni nei boschi, l’inverno è un’ottima stagione per esplorare alcuni degli aspetti più selvaggi del Gargano. Le zone costiere di Vieste, Peschici e Rodi Garganico offrono scorci spettacolari sul mare d’inverno. I laghi di Lesina e Varano sono ideali per gli amanti del birdwatching, grazie alla grande quantità di specie acquatiche e migratorie che vi sostano soprattutto nei mesi freddi.
Escursioni d’inverno nel Parco Nazionale del Gargano
Il modo migliore per esplorare ogni angolo di questo promontorio così unico nel suo genere, dal territorio così vario e denso di luoghi interessanti, è percorrerlo a piedi. L’inverno è la stagione ideale per scoprire le meraviglie del Gargano immersi nella quiete, a stretto contatto con la natura. Le escursioni sono peraltro molto spesso semplici e alla portata di tutti, per via delle poche asperità altimetriche.
Inevitabilmente la Foresta Umbra è uno dei luoghi migliori per il trekking nel Parco Nazionale del Gargano. Uno dei percorsi più suggestivi è quello che passa dal Laghetto d’Umbra, uno stagno circolare non lontano dall’avvio di un ampio percorso ad anello che porta alla scoperta dei faggi secolari della foresta. Si tratta di una escursione lunga, che supera i dieci chilometri, ma al tempo stesso molto facile, pressoché tutta pianeggiante. Oltre alla possibilità di scoprire il laghetto e le bellezze della foresta, non è raro imbattersi nella fauna selvatica del Parco.

Per andare alla scoperta dell’anima carsica del Gargano, invece, l’ideale è compiere l’escursione che porta alla scoperta della Dolina Pozzatina, un avvallamento del terreno di 400 metri di larghezza e un perimetro totale di 1850 metri. La grande dolina si è formata in seguito alla dissoluzione del carbonato di calcio delle sue rocce. Pertanto, quando piove, le rocce non trattengono l’acqua, che permea sotto il livello del suolo, nelle misteriose cavità sotterranee. Tutt’intorno sorge un fitto bosco di lecci e querce. La Dolina Pozzatina si trova poco distante dalla strada provinciale che porta a San Nicandro Garganico, ma si consiglia di raggiungerla attraverso le carrarecce che attraversano la campagna vicina.
Uno dei panorami più affascinanti del Parco Nazionale del Gargano è quello che mette in relazione il contrasto tra il mare e i boschi, tra il litorale e le aree interne. Partendo dai borghi di Vico del Gargano o Monte Sant’Angelo, è possibile seguire percorsi che salgono dolcemente verso le alture, offrendo un colpo d’occhio davvero emozionante, in particolare durante il periodo invernale.

Da Monte Sant’Angelo si dipanano una serie di sentieri ben segnalati che portano alla scoperta delle campagne circostanti, che combinano la scoperta della natura locale, tra pascoli e tratti boschivi, a splendide vedute sulla costa in direzione di Mattinata. Il borgo è inoltre traguardo conclusivo del Cammino della Pace, un lungo percorso che da L’Aquila porta fino al Gargano. L’ultima tappa del cammino parte da San Giovanni Rotondo, percorre verso oriente una lunga salita, alternando fitti boschi a ampi pascoli fino ad arrivare, dopo una ventina di chilometri, proprio a Monte Sant’Angelo, dove si trova il Santuario di San Michele Arcangelo, patrimonio UNESCO, luogo di particolare significato spirituale.
Chi è alla ricerca di un contesto montano, dove magari riuscire anche a trovare una spolverata di neve, dovrebbe tentare la salita a Monte Calvo, la cima più alta del Gargano. Si parte dalla periferia di San Giovanni Rotondo, si sale in un contesto naturale tra boschi e radure, con alcuni passaggi estremamente panoramici in direzione del mare. Dalla cima il colpo d’occhio è notevole: si può ammirare tutto il promontorio, osservare la grande distesa della Foresta Umbra dall’alto e scorgere, con un po’ di fortuna, le isole Tremiti in mezzo al mare.