Zabargad, l’isola del Mar Rosso che prima non c’era

Il mistero e la bellezza di Zabargad, l’isola del Mar Rosso che prima non c’era

Affascinante e magica, Zabargad, è un’isola del Mar Rosso ricca di mistero. Situata nel Sud del mare egiziano è ancora poco visitata dai turisti e pochi conoscono la sua la sua storia.

Zabargad prima non c’era e per molti anni il mondo si è dimenticato di quest’isola, riscoprendola solo di recente. Secondo quanto narra Plinio il Vecchio, questo angolo di paradiso venne chiamato Topazos dai Trogloditi che arrivarono sulle queste sponde dopo un naufragio, sfiniti dalla fame e dal maltempo. Per sopravvivere dissotterrarono erbe e radici, trovando anche una pietra verde che denominarono ‘topazos’ che significa “cercare”.

Sin dal 1500 avanti Cristo, qui venivano estratte pietre preziose dal sottosuolo, in particolare le olivine, stupende pietre verdi molto simili a smeraldi. Il nome attuale deriva dall’arabo Zebirjed, un termine che indica proprio questa pietra.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il presidente Gamal Abd el-Nasser nazionalizzò l’isola, mettendo fine all’estrazione mineraria. Da allora, per trent’anni, il mondo si dimenticò di Zabargad. L’isola tornò a essere avvolta nel mistero fino al 1990, quando venne riscoperta da alcuni subacquei italiani. Oggi è uno degli spot più amati del Mar Rosso, grazie alla bellezza della barriera corallina, alla grande varietà di pesci e da una distesa d’acqua trasparente e incontaminata.

A oggi l’isola è disabitata, selvaggia e incontaminata come secoli fa. Qui i falchi pescatori hanno nidificato per anni, diventando i veri padroni di Zabargad, mentre sulla spiaggia le tartarughe depongono le uova, popolando le acque cristalline.

A rendere ancora più perfetto questo paradiso naturale ci sono i delfini, custodi di questo angolo incontaminato del Mar Rosso. Di recente quest’isola misteriosa ha sorpreso di nuovo e alcuni archeologi hanno riportato alla luce alcune anfore antiche risalenti al primo secolo A.C. I resti si trovavano nella laguna di Sataya, in seguito a un naufragio, in una zona in cui il fondale sabbioso crea una distesa di 10-15 metri.