In Cile c’è una laguna rossa che prima il mondo ignorava

Con le sue acque rosse come il sangue, la Laguna Roja è stata scoperta solamente nel 2009

Laguna roja

Fonte: Instagram

 

A vederla, è tanto spettacolare quanto straniante: la Laguna Roja, in Cile, è stata svelata al mondo solamente nel 2009. Perché questo luogo sperduto, immerso nell’arido paesaggio delle Ande cilene, fino a quel momento era noto solamente alla gente del luogo: neppure il Servizio Nazionale del Turismo sapeva della sua esistenza.

Posto a 3.700 metri d’altezza, quello che è una sorta di lago dalle acque rosse come il sangue, dista 150 chilometri da Iquique, città nel nord del Paese. A custodire i suoi segreti e le sue leggende, per secoli, sono stati gli Aymara, una popolazione che vive prevalentemente vicino al lago peruviano di Titicaca, ma anche in Cile, in Bolivia, nel nord del Cile e nel nordest dell’Argentina. Sono stati loro, a circondare di un’aurea di mistero la Laguna Roja. C’è infatti una maledizione, che ruota attorno a queste rossissime acque: pare che, chiunque vi si avvicini, ne venga colpito. Ed è (anche) questo il motivo per cui, fino al 2009, la Laguna non compariva sulle mappe, e nessuno sapesse indicare con esattezza il punto esatto in cui si trova. Dietro questa credenza vi è la morte di numerosi Aymara per avere bevuto le acque di questo lago ritenuto “malvagio”.

Dalla profondità sconosciuta e l’alta temperatura (che oscilla costantemente tra i 40° e i 50°), la Laguna Roja ha anche due “gemelle”. Più piccole, e dai colori diversi: l’una gialla, l’altra verde. L’impressione è quella di trovarsi in un luogo mistico, ed è accentuata dal fatto che dei veri e propri studi – su questo sito – non sono mai stati condotti. La particolare colorazione rossa delle acque, ad esempio, è stata solamente ipotizzata: pare sia dovuta a particolari specie di alghe, o forse a sedimenti qui disciolti. La popolazione locale, invece, crede sia di natura soprannaturale: leggenda vuole che, a seguito di una lunga siccità, fossero state offerte tre vergini in sacrificio agli dei, perché questi concedessero un po’ di pioggia. Le ragazze furono abbandonate, legate a dei pali, in tre punti diversi. I tre punti in cui ora si trovano le tre lagune. L’acqua dunque arrivò, ma loro lanciarono una maledizione: chi avesse bevuto le acque di quei laghi, o ci si fosse immerso, avrebbe avuto gravi sciagure.