La scoperta incredibile che è stata fatta in Israele

Israele, terra di infinite bellezze e di scoperte eccezionali. A Horbat Hani ritorna alla luce un antico convento, testimonianza di un passato carico di fascino e di storia

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Redazione

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Israele, una terra controversa, carica di storia, di bellezze architettoniche imponenti e di paesaggi naturali da lasciare senza fiato. Ma anche di tracce di un passato che, a volte, ritorna in vita. Regalando uno spettacolo eccezionale agli occhi di chi osserva e di chi ha la fortuna di rendersi protagonista di ritrovamenti di rara bellezza e importanza.

Come quello accaduto a Horbat Hani, ai piedi delle basse colline a est di Shoham, nel centro di Israele. Dove un gruppo di soldati ha portato alla luce un antico complesso conventuale di suore, bizantino, di circa 1500 anni.

Una scoperta che in realtà ha inizio circa vent’anni fa, per opera di due studiosi, il dottor Uzi Dahari e il dottor Yehiel Zelinger della IAA, l’Autorità per le antichità israeliane. Ma che venne coperto dai due per proteggerlo da occhi e mani indiscrete. E che oggi, grazie a un progetto di scavo portato avanti in collaborazione con l’esercito israeliano, è stato reso di nuovo visibile.

Durante alcune attività militari, infatti, una piccola parte dell’antico sito è stato danneggiato. Avvenimento che ha portato la Israel Antiquities Authority ad avviare un progetto educativo insieme al programma Nature Defense Forces. Sotto la guida del Community Educational Center della Israel Antiquities Authority, quindi, il sito è stato riaperto e ripulito, prima di essere riportato alla luce in tutta la sua bellezza.

Grazie a questo progetto, infatti, sono stati trovati due edifici, parte integrante dello scavo originario e di cui uno era una chiesa. Dettaglio eccezionale del luogo è la pavimentazione, ricoperta da un mosaico interamente colorato e raffigurante delle scene faunistiche e immagini di vegetazione. Ma non solo. Nella chiesa sono stati rinvenuti anche un androne, una torre, le celle eremitiche, le stanze delle monache adibite a dormitori e una cripta, un complesso per le funzioni funebri sotterraneo.

Nel secondo edificio ritrovato durante gli scavi, invece, quello che è emersa è una sorta di zona giorno, dedicata alle attività quotidiane delle donne che abitavano il convento. Qui, infatti, erano presenti la cucina, il refettorio o sala da pranzo in cui mangiavano le monache e il luogo in cui venivano accolti i pellegrini che dovevano essere rifocillati durante i loro lunghi viaggi.

Un luogo a impronta femminile, quindi, così come ipotizza anche il dottor Eitan Klein, archeologo presso l’Israel Antiquities Authority, che nel corso dei suoi studi ha promosso l’ipotesi che il convento di Horbat Hani fosse anche il luogo commemorativo e di sepoltura della biblica Hannah, moglie di Elkanah. I due, non avendo figli, promisero che se ne avessero avuti avrebbero dedicato la vita dei nascituri al servizio di Dio. In seguito i due diventando genitori del profeta Samuele.

Una scoperta e un ritrovamento davvero unico ed eccezionale e che, oltre al carattere di forte valore storico, pone un accento anche sull’importanza dell’esercito e di ogni soldato nella tutela e difesa dello Stato di Israele e della sua straordinaria cultura e storia. E di cui i ritrovamenti e i reperti rinvenuti solo la testimonianza maggiore e la prova della vastità del patrimonio e della tradizione del luogo.