L’Italia pullula di siti archeologici che sono uno più suggestivo dell’altro. In molti di questi gli scavi continuano a tirare fuori dalle viscere della terra tesori nascosti, in altri ancora le rovine ritornano al loro splendore originario (o quasi) grazie a profondi lavori di restauro. E di questo ultimo caso fa parte un importantissimo sito archeologico italiano che corrisponde ad Akragas, una delle colonie greche più importanti del Mediterraneo.
Il Telamone nella Valle dei Templi di Agrigento
Siamo tra le meraviglie della Valle dei Templi di Agrigento, straordinario parco archeologico inserito nel 1997 tra i patrimoni mondiali dell’umanità Unesco, dove è tornato a splendere il gigante di pietra: il Telamone, che per la sua grandezza era in grado di sostenere persino il Tempio di Zeus.
Parliamo di una scultura mastodontica – quasi 8 metri di altezza- che è stata rimessa in piedi dopo un lavoro durato circa vent’anni: è stata ricostruita con i pezzi rinvenuti durante i vari scavi che si sono sostenuti nel corso degli anni.
Nel 2004 è partita un’estesa campagna di studi e ricerche, affidata all’istituto archeologico germanico di Roma e guidata da Heinz-Jürgen Beste, che ha fornito più profonde conoscenze sul monumento e anche alcune informazioni sulla precisa catalogazione degli elementi. Sono stati infatti individuati più di 90 frammenti che appartenevano ad almeno otto diversi telamoni, che a loro volta sono stati aggiunti a circa i due terzi degli elementi originari che già si conservavano.
Ritornata a troneggiare su questo sito il girono 29 febbraio, la statua oggi ha un aspetto attendibile grazie al lavoro svolto da un team di archeologi e scienziati. La ricostruzione, che come abbiamo accennato è avvenuta tramite la ricomposizione con i pezzi originali dell’antica struttura, è costata 500 mila euro, nei quali è compresa anche una prossima ricostruzione di una parte della trabeazione e della cornice del tempio, in modo da rendere un’idea più concreta delle dimensioni colossali e dell’unicità di questo monumento.
L’importanza del gigante nella Valle dei Templi
La scultura è stata riassemblata a partire da 90 frammenti localizzati dal 1920 a oggi e posizionata nella zona a nordest del tempio, la stessa da cui, secondo i documenti dell’Ottocento in Sicilia, si faceva notare questo gigante che emergeva dai ruderi.
Se un tempo il gigante di Zeus proteggeva l’Olimpo, oggi fa da guardiano della città di Agrigento e a tutto il suo incredibile patrimonio.
Il Tempio di Zeus Olimpio venne eretto in segno di ringraziamento per la vittoria di Akragas sui Cartaginesi dopo il 480 a.C., e per l’epoca fu qualcosa di mai visto prima: possedeva altissime semicolonne scanalate e aveva dimensioni colossali, poiché misurava circa 112 x 56 metri.
Tra le svettanti colonne di cui era composto, erano posizionate le statue monumentali (telamoni) che con le braccia sostenevano un pesante carico, e oggi una di queste è finalmente tornata fruibile al pubblico e (soprattutto) in piedi.
La statua è attualmente sostenuta da una struttura in acciaio di 12 metri alla quale sono ancorate delle mensole dove sono collocati i singoli pezzi del monumento riassemblato.
Agrigento l’anno prossimo sarà Capitale della Cultura e questa nuova meraviglia riconsegnata alla collettività è, senza ombra di dubbio, uno dei migliori biglietti da visita di per questa meravigliosa città siciliana.