Cosa visitare a Parma secondo il “Guardian”

Città dai sapori rinomati in tutto il mondo e dagli splendidi monumenti architettonici: ecco le bellezze di Parma, viste con gli occhi di un lettore straniero.

Pubblicato: 18 Novembre 2022 07:30

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Redazione

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L’Italia è un Paese meraviglioso, ricco di città d’arte e borghi dove il tempo sembra essersi fermato: moltissimi turisti stranieri vi arrivano ogni anno, per poter visitare la culla di una cultura millenaria che trovare altrove è impossibile. E tra le tante destinazioni più famose, ci sono piccole perle che meritano assolutamente di essere (ri)scoperte. Come la città di Parma, che custodisce tante preziose architetture e una lunghissima tradizione in ambito culinario. L’elogio del Guardian ci permette ora di ammirare questa deliziosa località con occhi diversi.

Parma, l’elogio del Guardian

Siamo davvero fortunati ad avere luoghi incantevoli a due passi da casa, e a volte non ce ne rendiamo conto: bastano poi poche parole su di una rivista straniera per ritrovare la meraviglia che ormai davamo per scontata. Stavolta è il Guardian ad aver omaggiato una delle nostre bellezze più pregiate, una città che probabilmente non rientra nella lista delle più rinomate al mondo, ma che tuttavia possiede un fascino unico e inimitabile. Stiamo parlando di Parma, ex capitale della cultura 2020: il quotidiano britannico l’ha descritta attraverso l’esperienza di un critico gastronomico che qui è nato e cresciuto, e che ne conosce ogni segreto.

E come non partire proprio dalla tradizione culinaria che ha reso la città emiliana famosa in tutto il mondo? Due sono i prodotti tipici che vedono la luce in una cultura gastronomica di tutto rispetto: il Parmigiano Reggiano e il Prosciutto Crudo di Parma. Eccellenze esportate in ogni angolo del globo, che qui possiamo però assaporare in tutte le sue sfumature più deliziose, magari accompagnandole con qualche piatto di cucina casereccia e un buon bicchiere di Lambrusco. Dopo aver fatto rifornimento, è tempo di mettersi in marcia e andare alla scoperta degli angolini più nascosti di questa città meravigliosa.

Cosa vedere a Parma secondo il Guardian

Culla di un passato che affonda le radici indietro nei secoli, Parma raccoglie nel suo centro storico alcune delle più suggestive testimonianze di quello che è stato il suo cammino sino ad oggi, tra splendidi edifici e monumenti di gran pregio. Alcuni di essi sono famosissimi, come il Duomo dedicato a Santa Maria Assunta, mentre altri rimangono un patrimonio nascosto che solo in pochi conoscono davvero. Come l’imponente Basilica di Santa Maria della Steccata, capolavoro che mescola elementi rinascimentali e barocchi e che custodisce affreschi di rara bellezza, appartenenti agli artisti della scuola parmense del XVII secolo.

Una tappa da non perdere per chi vuole scoprire la vera anima della città è il Palazzo della Pilotta, un enorme complesso monumentale che racchiude alcuni dei più prestigiosi edifici storici di Parma. Dalla Galleria Nazionale al Museo Archeologico, è sede di opere d’arte e preziosissimi reperti che raccontano centinaia di anni di cultura e storia. È in questa cornice che oggi possiamo ammirare il Teatro Farnese, realizzato nel ‘600 per intrattenere la corte dei duchi di Parma e Piacenza e poi quasi distrutto dalla Seconda Guerra Mondiale. Finalmente restaurato, da qualche anno è tornato ad ospitare spettacoli teatrali ed eventi imperdibili.

Infine, un’occhiata al polmone verde della città, il Parco Ducale, che è il più grande giardino pubblico e cuore pulsante della socialità parmense. Ma il vero gioiellino da visitare è l’Orto Botanico seicentesco: al suo interno sono ospitati degli splendidi giardini all’italiana, un enorme arboreto con fusti secolari e le serre ricche di piante di ogni genere, da quelle tropicali a quelle medicinali. Per chi ama la vita all’aria aperta e vuole concedersi una bella pedalata, la tappa finale non può che essere il Parco Fluviale del Taro: si trova a pochi chilometri dalla città, ed è meta di splendide escursioni (e magari di un pic-nic con alcune delle specialità locali).