L’Egitto, terra di misteri millenari e di straordinarie meraviglie archeologiche, torna al centro dell’attenzione mondiale. Una nuova e stupefacente scoperta all’interno della Grande Piramide di Giza potrebbe presto cambiare ciò che sappiamo dell’antica civiltà dei faraoni.
Secondo l’egittologo Zahi Hawass, l’annuncio ufficiale previsto per il 2026 svelerà al mondo un segreto capace di “riscrivere la storia”.
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La scoperta nella Grande Piramide di Giza
La notizia che sta facendo dialogare il mondo dell’archeologia riguarda l’individuazione di un corridoio lungo circa 30 metri nascosto all’interno della Piramide di Cheope. A rivelarlo è stato il celebre archeologo ed ex ministro dell'archeologia il dottor Zahi Hawass, durante un intervento alla 44a Fiera Internazionale del Libro di Sharjah.
Grazie all’uso di tecnologie di scansione avanzate e robot esploratori, i ricercatori hanno potuto penetrare in zone finora inaccessibili della piramide, scoprendo un passaggio che conduce a una porta sigillata dentro alla piramide. Secondo Hawass, ciò che si trova oltre quella soglia potrebbe rappresentare una delle scoperte più importanti della storia moderna dell’archeologia.
Le prime analisi radar hanno confermato la presenza del corridoio, ma i dettagli sul suo contenuto restano avvolti nel mistero fino all’annuncio ufficiale che ci dovrebbe essere nel 2026.
“Questa scoperta”, ha dichiarato Hawass, “riscriverà un capitolo nella storia dei faraoni e ci permetterà di comprendere meglio i segreti della costruzione della Grande Piramide”.
Durante la conferenza, l’archeologo ha ricordato come la sua carriera, nata quasi per caso, sia diventata una missione di vita dedicata alla riscoperta del passato dell'Egitto. L’impiego della tecnologia moderna — radar, sensori 3D e robot miniaturizzati — ha permesso di superare i tantissimi limiti delle esplorazioni tradizionali, aprendo nuove prospettive nello studio dei monumenti più iconici del mondo antico.

I sogni di Zahi Hawass
Zahi Hawass non ha mai nascosto i suoi due più grandi obiettivi: ritrovare la tomba di Imhotep, il leggendario architetto e medico dell’antico Egitto, e scoprire la sepoltura perduta di Nefertiti, la celebre regina della XVIII dinastia. Secondo le sue dichiarazioni, la nuova scoperta di Giza potrebbe essere collegata proprio a uno di questi due nomi.
Imhotep, genio del periodo dell’Antico Regno, è considerato un genio dell’architettura dell'antico Egitto e l’ideatore della piramide a gradoni di Djoser. Hawass ha definito la possibile scoperta della sua tomba “più importante persino di quella di Tutankhamon”, poiché svelerebbe le origini stesse dell’ingegneria faraonica.
Oltre alla sua attività di ricerca, l’egittologo continua a promuovere il rimpatrio delle antichità egizie conservate all’estero, definendolo “un diritto storico e culturale del popolo egiziano”.
In parallelo, ha ricordato il Grand Egyptian Museum, situato nei pressi della piana di Giza. Una struttura monumentale da poco aperta che ospita oltre 5.000 reperti del tesoro del re Tutankhamon, esposti integralmente per la prima volta.
Con le nuove scoperte e il nuovissimo museo, l’Egitto si conferma una delle mete più affascinanti al mondo, pronta a svelare ancora una volta i suoi segreti millenari. Nel 2026, tutti gli occhi saranno puntati su Giza: là dove un semplice corridoio di pietra potrebbe davvero riscrivere la storia.
