Quello che sta per nascere è un itinerario epico che, una volta terminato, condurrà i visitatori verso una delle mete più visitate d’Italia, attraversando un paesaggio incantevole, a dir poco. Siamo in dirittura d’arrivo nella realizzazione della nuova ciclopedonale che prende il nome di Percorso degli Olimpionici e che va da Vico Equense fino a Pompei, passando per Castellammare di Stabia e altri incantevoli luoghi campani. Un’opera meravigliosa e paesaggisticamente tra le più belle mai realizzate. I lavori dovrebbero terminare entro il 2025. Ma vediamo di cosa si tratta nel dettaglio.
Il Percorso degli Olimpionici
Il nome Percorso degli Olimpionici è nato dal fatto che questo itinerario, non ancora tracciato ufficialmente, viene utilizzato frequentemente da atleti professionisti per allenarsi nelle loro discipline. Una volta ultimato, dunque, potrà essere sfruttato al massimo prima di tutto dai professionisti, ma anche da tanti ciclisti e camminatori amatoriali, in un contesto meraviglioso che tutto il mondo ci invidia.
Il nuovo Percorso degli Olimpionici permetterà di godere delle eccellenze paesaggistiche di questo tratto di costa della Campania, ma anche culturali, visto che l’itinerario si conclude niente meno che a Pompei, il sito archeologico più visitato d’Italia dopo il Colosseo, specialmente d’estate, quando i turisti – soprattutto stranieri – affollano questa zona. E si sa quanto gli stranieri, specie i nordici, amino fare hiking o fare vacanze in bicicletta.
Le tappe del percorso
Una volta realizzata, questa grandiosa opera metterà anche a sistema numerose attività turistiche che si trovano lungo il tracciato, dal Parco archeologico di Pompei al Santuario della Madonna di Pompei alla città di Castellammare di Stabia con il suo centro storico e le terme alla città turistica di Vico Equense attraverso lo straordinario lungomare.
Un itinerario sostenibile
Inoltre, il tracciato sarà utile per favorire e promuovere un elevato grado di mobilità ciclistica e pedonale, alternativa all’uso dei veicoli a motore, sviluppando così un’attenzione sempre crescente a forme di mobilità alternativa, rispettose dell’ambiente e che non producano inquinamento.