È notizia fresca e decisamente affascinante: The Guardian ha pubblicato un articolo entusiasta sulla Liguria in bassa stagione, descrivendola come una rivelazione autentica, luminosa e sorprendentemente quieta. La testata britannica ha scelto di non parlare delle solite icone (Cinque Terre, Portofino, Santa Margherita) ma di borghi più raccolti, coste meno affollate, paesi medievali che in inverno brillano di atmosfera senza lo stress estivo.
Il risultato è un ritratto inaspettato: una Liguria del silenzio, dei profumi di cucina tradizionale, delle passeggiate lente e dei panorami che sembrano amplificati dal mare calmo e dalla luce limpida di dicembre. Ecco la Liguria in bassa stagione da scoprire secondo The Guardian.
Indice
Ventimiglia
Tra mare e collina, con il suo centro storico sospeso tra cielo e acqua, Ventimiglia viene descritta come un affaccio panoramico sorprendente. In inverno, le sue terrazze non sono gremite e i ristoranti affacciati sul mare si possono gustare senza frenesia. La divisione tra città nuova e città alta assume un fascino ancora più netto nei mesi freddi: strade medievali, archi antichi, facciate pastello e piazze baciate da un sole gentile. È proprio questa lentezza a conquistare: nessuna competizione per un tavolo, nessun passaggio frenetico di comitive.
Dolceacqua
Il ponte immortalato da Monet, la pietra che abbraccia vicoli stretti e caruggi, il castello dei Doria che sovrasta un dedalo perfetto per la storia: The Guardian racconta Dolceacqua come uno scrigno medievale intatto, e la bassa stagione ne amplifica l’incanto. In estate, lo sguardo viene condiviso con centinaia di obiettivi fotografici; in inverno, invece, sembra di sentire le mura parlare e il profumo del vino Rossese avvolge le strade come unico sottofondo. L’atmosfera diventa intima, cinematografica, quasi sospesa.
Apricale
Definita “fiabesca” dalla testata, Apricale risulta una rivelazione nella sua versione invernale. Le luci non abbagliano, ma sfumano le case in un calore discreto; i gatti sonnecchiano nei vicoli dipinti da murales, e i ristoranti storici raccontano con orgoglio ricette antiche: polenta, coniglio, pansarole e il celebre zabaione che The Guardian ha descritto come oro liquido. In assenza di folle, la scena diventa pura: un borgo verticale aggrappato ai colli, dove camminare sembra quasi un rituale di raccoglimento.
Perinaldo
Piccolo, panoramico, luminoso: Perinaldo viene evocato come tappa da sorseggiare. Non per le attrazioni inflazionate, ma per la vista infinita e la delicatezza del paesaggio. Un ideale passeggio digestivo, come tradizione ligure insegna, che in inverno assume l’eleganza della quiete.

Sanremo
La città più grande citata, senza dubbio la più nota, ma raccontata senza clamore balneare. Niente folla, niente festival, niente corsa all’ultima novità a Sanremo in bassa stagione. La testata britannica la fotografa come metropoli mediterranea fuori stagione, dove si respira ancora la Belle Époque attraverso hotel storici, casinò, ville liberty e mercati colmi di eccellenze locali: formaggi, sardenaira, olio Taggiasco. Senza calca, l’eleganza decadente torna protagonista.

Arma di Taggia
Ad Arma di Taggia il quotidiano elogia la cucina autentica, fatta di pasta tirata a mano, fritti di mare e olio d’oliva venduto direttamente dai produttori. In bassa stagione, tutto ciò si può vivere senza l’effetto “ricerca del posto migliore tra troppi”. La tavola ridiventa incontro, racconto, assaggio.