Ha avuto luogo il primo Consiglio dei Ministri (CDM) dopo la rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale. Una riunione che è durata solo mezz’ora e che ha apportato pochi cambiamenti rispetto a quelli già noti. Tuttavia, relativamente ai viaggi e al Green Pass, la data dell’1 febbraio segna la discesa in campo di nuove regole da rispettare.
Mascherine e discoteche chiuse per 10 giorni
Le novità fondamentali emerse dall'ultimo CDM e che interessano il settore del turismo, sono principalmente le norme riguardanti mascherine e discoteche. Il 31 gennaio, infatti, scadeva l'obbligo di indossare i sistemi di protezione all'aperto, anche in zona bianca, e la chiusura delle sale da ballo.
Il risultato ottenuto è una proroga di soli (probabilmente) 10 giorni di tali misure: via le mascherine all'aperto dal 11 febbraio, e dalla stessa data si dovrebbe tornare anche in discoteca.
Green Pass dall'1 febbraio, cosa cambia
Il Green Pass dal giorno 1 febbraio diventa obbligatorio per entrare nei principali negozi e attività commerciali, poste, banca e librerie comprese. In sostanza, è fondamentale averlo ovunque, esclusi i negozi essenziali. Cambia, inoltre, la sua scadenza che passa dai 9 ai 6 mesi. Per chi ha fatto la terza dose, invece, il Green Pass ha validità illimitata.
Modificata la durata del Green Pass anche in Europa, e sempre dalla stessa giornata: la certificazione verde è valida 9 mesi dal completamento della vaccinazione primaria. Per maggiori informazioni su questa norma potete cliccare qui.
A tal proposito va quindi specificato che ai soli fini dell’ingresso in Italia rimane ferma la validità del Green Pass a 9 mesi, mentre sul territorio nazionale, dall'1 febbraio, la durata della certificazione è ridotta a 6 mesi. Inoltre, nel Belpaese è possibile utilizzare il trasporto pubblico, i servizi di ristorazione, i servizi alberghieri e altre attività solo in presenza del cosiddetto Green Pass Rafforzato o Super Green Pass, quindi con vaccinazione o guarigione.
Arrivi in Italia dall'estero dai Paesi degli Elenchi C e D
Ve ne avevamo parlato qualche tempo fa: a partire dal giorno 1 febbraio, e fino al 15 marzo, i viaggiatori vaccinati e guariti dal Covid non hanno più bisogno dell'esito negativo di un tampone per rientrare in Italia, mentre i non vaccinati non devono più sottoporsi a isolamento.
Attenzione, però, queste regole valgono solo per gli ingressi dai Paesi dell'Elenco C, ovvero: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco.
In questi casi i viaggiatori, a patto che non abbiano soggiornato o transitato in uno dei Paesi in Elenco E nei 14 giorni prima dell'ingresso in Italia, devono:
- compilare il Passenger Locator Form (o dPLF), in versione digitale o cartacea;
- presentare il Certificato Digitale UE/Green Pass di completamento del ciclo vaccinale per Covid-19, oppure il Certificato Digitale UE /Green Pass rilasciato a seguito di completa guarigione da Covid-19 e cessazione dell’obbligo di isolamento, o in alternativa il Certificato Digitale UE/Green Pass rilasciato a seguito di test molecolare o antigenico condotto con tampone e risultato negativo (test molecolare da effettuare nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia, test antigenico da effettuare nelle 48 ore precedenti l’ingresso in Italia).
Per i vaccinati e guariti, quindi, basta il Green Pass, mentre i non vaccinati debbono eseguire un tampone. È bene sapere, però, che l'assenza dei documenti richiesti prevede che l'ingresso in Italia sia consentito solo a condizione di sottoporsi a 5 giorni di isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria, seguiti da test molecolare o antigenico.
Nessuna buona nuova, invece, per quanto riguarda i Paesi dell'Elenco D, quindi le mete extra UE nelle quali possiamo andare anche per turismo. Ciò vuol dire che sono state confermate tutte le destinazioni già contenute nella lista e che non vi è stata fatta alcuna aggiunta.
In poche parole, è possibile viaggiare dall'Italia verso: Argentina, Arabia Saudita, Australia, Bahrein, Canada, Cile, Colombia, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Indonesia, Israele, Kuwait, Nuova Zelanda, Perù, Qatar, Ruanda, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (compresi Gibilterra, Isola di Man, Isole del Canale, basi britanniche nell’isola di Cipro), Repubblica di Corea, Stati Uniti d’America, Uruguay, Taiwan, Regioni Amministrative Speciali di Hong Kong e Macao.
Al rientro nel nostro Paese è obbligatorio:
- compilare il dPLF e presentarlo, sul proprio dispositivo mobile o in versione cartacea, al vettore al momento dell’imbarco e a chiunque sia preposto a effettuare i controlli;
- presentare alla compagnia aerea, all’atto dell’imbarco, e a chiunque sia deputato a effettuare i controlli, il Green Pass rilasciato al completamento del ciclo vaccinale, o certificazione equipollente emessa dalle autorità sanitarie competenti a seguito di vaccinazione validata dall’EMA (Agenzia Europea per i Medicinali);
- presentare al vettore, all’atto dell’imbarco, e a chiunque sia preposto a effettuare i controlli, un certificato che attesti il risultato negativo di un test molecolare o antigenico, condotto con tampone, effettuato nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia (se test molecolare) o 24 ore (se test antigenico), da mostrare a chiunque sia preposto a effettuare questa verifica. Il termine è ridotto a 48 ore per il test molecolare dal Regno Unito, 24 ore per il test antigenico.
In caso di mancata presentazione del certificato di vaccinazione è comunque possibile entrare nei confini nazionali, ma è fatto obbligo di sottoporsi a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per 5 giorni (informando la ASL competente) presso l’indirizzo indicato nel dPLF, raggiungibile solo con mezzo privato. Al termine del periodo di isolamento è fondamentale effettuare un ulteriore test molecolare o antigenico, condotto con tampone.
Più opportunità per i rientri da Canada, Stati Uniti e Giappone. Da questi Paesi, oltre al PLF e al tampone, basta il certificato di guarigione.
Anche in questi casi attenzione. Non è detto, infatti, che tutti i Paesi dell'Elenco D siano aperti per turismo agli italiani. Pertanto, prima di un'eventuale partenza, è buona norma visionare i siti istituzionali del Paese di destinazione e la pagina web ViaggiareSicuri.
I nuovi Corridoi turistici
Alcune novità riguardano anche i Corridoi turistici "Covid-free". Fino al 30 giugno 2022 è possibile realizzare viaggi turistici organizzati e gestiti da professionisti, compresa la permanenza presso strutture ricettive selezionate, verso mete che altrimenti farebbero parte dell'Elenco E, e quindi non raggiungibili per turismo.
Ai Corridoi verso Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana ed Egitto (limitatamente alle zone turistiche di Sharm el-Sheikh e Marsa Alam), a partire dall'1 febbraio si aggiungono anche Cuba, Singapore, Turchia, Thailandia (ma solo l'Isola di Phuket), Oman e Polinesia francese.
Per maggiori informazioni sulle regole da seguire per viaggiare verso queste mete, vi invitiamo a leggere il nostro approfondimento.
Green Pass con terza dose e i colori delle regioni
Una notizia che era nell’aria da tempo e che (finalmente) è diventata realtà: il Green Pass, per coloro che si sono sottoposti alla terza dose di vaccino, o che hanno completato il ciclo di vaccinazione primario e sono guariti dal Covid, ha scadenza illimitata.
“Prolunghiamo la vigenza del Green Pass dopo il booster“. “Oggi è di 6 mesi e non avendo ancora le nostre autorità scientifiche individuato un percorso per la quarta dose, che sarà oggetto di un confronto sul piano tecnico-scientifico, la valutazione del Governo è di non porre limiti alla durata del Green Pass dopo il booster“, ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza.
Rimane invariata, invece, la validità del Green Pass per coloro che si sono sottoposti a due dosi o al vaccino monodose: a partire dall’1 febbraio la scadenza è di 6 mesi dal completamento della vaccinazione e non più di 9.
Infine, verranno eliminate le restrizioni, anche in zona rossa, per tutte le persone che si sono vaccinate contro il Covid-19.
Ciò vuol dire che i divieti previsti nelle eventuali aree ad alto rischio rimarranno in vigore esclusivamente per le persone non vaccinate.