Il 2024 che è appena iniziato è un anno bisestile, il che significa che, anziché 365 giorni, ne avremo 366. L’anno bisestile, calcolato secondo il calendario solare, serve a colmare un gap temporale nel mutare delle stagioni.
Infatti, la Terra impiega 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi a completare un’orbita intorno al Sole, pertanto, onde evitare lo sfasamento, si è deciso che ogni, quattro anni uno, avrebbe avuto un giorno in più: il 29 febbraio (visto che il mese di febbraio ha solo 28 giorni è sembrato il più fattibile).
Anno bisesto, anno funesto? Non per chi ama viaggiare
Nella tradizione popolare, si dice che l’anno bisestile sia considerato un anno di sventura. E, se pensiamo all’ultimo anno bisestile prima del 2024, ovvero il 2020, quello della pandemia di Covid, potremmo convincerci che sia proprio così. Tuttavia, non è stato un anno sfortunato quello precedente, il 2016, e neppure quelli prima. Anzi, per chi pensa che ci sia troppo poco tempo per fare tutto quello che si vuole un giorno in più nell’anno non può che fare piacere. A partire da coloro che, come noi, amano viaggiare.
Quindi, quest’anno non solo c’è un giorno in più per viaggiare, ma il 29 febbraio 2024 cade anche di giovedì ed è un’ottima occasione per organizzare un ponte scaramantico.
Le mete portafortuna in Italia
Detto che un long weekend è perfetto per qualunque meta italiana o per un corto raggio anche all’estero, per chi desidera organizzare una breve vacanza portafortuna, nel nostro Paese ci sono diverti luoghi scaramantici, perfetti per trascorrere il ponte di fine febbraio sotto una buona sorte.
A Roma, città che merita sempre un viaggio, il luogo più fortunato di tutti è naturalmente la Fontana di Trevi. Gettare una monetina nella fontana, lanciandola di spalle, significa che si tornerà ancora nella Città Eterna. Gettandone due, invece, significa trovare l’amore. Ma se se ne gettano tre, ci si sposerà proprio a Roma.
Se Napoli è stata la meta top dello scorso anno, nel 2024 non sarà da meno. Tra le tappe di un tour partenopeo quest’anno è d’obbligo anche quella al Cimitero delle Fontanelle, dove sono sepolte le vittime delle tante pandemie che hanno colpito la città anche prima del Covid. Si dice, infatti, che i defunti possano fare miracoli. Basta fare una breve visita tenendo in mano un corno rosso per avere fortuna. E si sa che la scaramanzia a Napoli è nel suo DNA.
A Firenze, oltre ai monumenti, ai musei e, perché no, agli ottimi ristoranti, c’è un luogo portafortuna da visitare: si tratta della statua del Porcellino (che in realtà sarebbe un cinghiale) che si trova nel pieno centro, vicino alla Loggia del Mercato Nuovo. La fortuna arriva se si strofina con una moneta il muso della statua esprimendo un desiderio. Dopodiché, bisogna baciare la moneta e farla cadere. Se cade nella griglia sottostante, il desiderio si avvera. Attenzione, però, questo rituale va eseguito non più di tre volte.
A Torino, in piazza Castello, si trova un medaglione di bronzo raffigurante Cristoforo Colombo che regge un mappamondo. Chi vuole invocare la buona sorte, deve sfregare il mignolo che è messo in bella mostra e che ha ormai cambiato colore per le continue carezze.
A Verona, la città dell’amore, per la vicenda di Giulietta e Romeo narrata da Shakespeare, c’è la famosa statua di Giulietta che, al contrario di quanto si possa pensare, non è solo legata alla fortuna in amore. La scultura si trova in quella che, secondo la credenza, sarebbe stata la casa della giovane, nel pieno centro storico cittadino. Se si tocca il seno destro della statua di bronzo di Giulietta, che si trova proprio sotto l’iconico balcone, si avrà fortuna in qualunque cosa si faccia.
Qualcosa di simile c’è anche a Treviso: si tratta di una fontana che rappresenta un mezzo busto di donna dai cui seni sgorga l’acqua. Un tempo, però, vi sgorgava il vino. Nel XVI secolo, il podestà di Treviso, Alvise Da Ponte, fece costruire questa singolare statua in seguito a una forte siccità che aveva colpito tutto il territorio. Durante tutta l’epoca veneziana, la statua era collocata all’interno del palazzo pretorio e, ogni anno, per celebrare l’elezione dei podestà, per tre giorni veniva fatto sgorgare da uno seno vino bianco e dall’altro vino rosso, che tutti i cittadini potevano bere liberamente. In epoca napoleonica la statua fu danneggiata e quella che c’è ora e che si trova nel cortile di Palazzo Zignoli è una copia ricostruita nel 1989 dallo scultore peruviano Miguel Miranda Quinones. Si dice che toccare entrambi i seni porti fortuna.
Chi desidera convolare a nozze, invece, quest’anno deve andare a Ravenna. Oltre a visitare i meravigliosi mosaici e i luoghi danteschi, tappa obbligata è il Museo d’arte dove viene ospitata la statua di Guidarello Guidarelli, un condottiero al servizio di Cesare Borgia, che aspetta solo che le ragazze gli bacino le labbra per esaudire il loro desiderio entro l’anno.
Per quanto riguarda Milano, tutti sanno che al centro della Galleria Vittorio Emanuele II c’è un mosaico raffigurante un toro che, se calpestato, porta fortuna. Bisogna farlo nel modo giusto, però: toccare con il tallone destro le “parti basse” dell’animale e compiere un giro di 360°. Perché sia valido bisognerebbe farlo tra il 24 e il 31 dicembre, ma il 29 febbraio non può di certo fare male.
Una cosa simile si fa anche nella cittadina di Gubbio, ma bisogna essere già un po’ fortunati di partenza. Infatti, per avere fortuna bisogna fare tre volte il giro della Fontana del Bargello, ma in compagnia di un cittadino. Iniziate a pensare a come convincerlo.