Per quanto possa essere difficile da credere, l’uomo non è ancora riuscito a scovare ogni remoto angolo della Terra. Lo spirito d’avventura può ancora spingerci verso luoghi non indicati da alcuna mappa, non cartacea almeno. Nessun vecchio documento ingiallito al giorno d’oggi, così come nessun viaggio in mare aperto, guidati soltanto da bussole e stelle.
Il biologo Julian Bayliss, specializzato in conservazione, è riuscito a sfruttare al meglio gli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia odierna, e nello specifico da Google Earth. L’uomo ha indirizzato l’occhio digitale in Africa, e nello specifico sulla cima di un vulcano, dove ha individuato una foresta pluviale incontaminata e sconosciuta. Una scoperta incredibile che lo ha portato a organizzare una spedizione in Mozambico, e in particolare nella provincia dello Zambesia, così da vedere con i propri occhi le meraviglie della foresta sita in cima al Mount Lico.
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La foresta sul Mount Lico, dove l’uomo non è mai arrivato
Già nel 2012 il dottor Julian Bayliss, esploratore e biologo della Oxford Brookes University, aveva scovato per la prima volta qualcosa di inedito in Mozambico nel corso di una ricerca sulla zona. A colpirlo particolarmente fu la struttura vulcanica del Mount Lico, inattivo da millenni e contenente una foresta molto scura e all’apparenza incontaminata. Col passare del tempo l’uomo si è reso conto d’avere a che fare con qualcosa di mai toccato dall’uomo in precedenza.
Dopo anni di raccolte fondi e organizzazione, l’esploratore è riuscito a realizzare una spedizione, avviata nel maggio del 2018. Un gruppo di 28 biologi, botanici, biogeografi e entomologi guidati da Bayliss, ha scalato le ripide pareti del vulcano (basti pensare che anche due esperti scalatori hanno supportato nell’impresa) fino a raggiungere la foresta sulla sommità, a circa 700 metri d’altezza.
Una volta arrivati in cima, si è aperto davanti ai loro occhi un paradiso verdeggiante ricco di flora e fauna. Il lavoro di ricerca ha permesso di catalogare piante, serpenti, rane, rospi, roditori, insetti e persino pesci del tutto sconosciuti. Sono state individuate anche alcune nuove specie di animali, tra le quali una nuova tipologia di farfalla.
Una scoperta sorprendente e di estremo valore, quella compiuta da Bayliss e il suo gruppo di ricercatori. Un insegnamento in merito alle nuove tecnologie, che possono fare di tutti noi dei veri e propri esploratori. Attraverso il suo sito internet, inoltre, il biologo incita le nuove generazioni a uscire di casa e a guardare il mondo con sguardo sempre attento. Sì, perché anche se sembra di conoscere già tutto, in realtà c’è ancora tanto da scoprire lì fuori.
Un’altra foresta scoperta in Mozambico
Le scoperte come quella della foresta di Mount Lico non avvengono di certo tutti i giorni. Ma, non si tratta della prima foresta portata alla luce in tempi recenti. Il caso precedente risale al 2005, con Google Earth puntato anche in quel caso in Mozambico: è stata infatti scoperta una foresta pluviale attorno al Monte Mabu, dove l’uomo non aveva mai messo piede.