In Azerbaigian ci si sente come a casa: ecco perché andarci

SiViaggia ha intervistato l'Ambasciatore dell'Azerbaigian in Italia, Mammad Ahmadzada, che ha spiegato perché gli italiani dovrebbero andare in vacanza qui

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Ilaria Santi

Giornalista & reporter di viaggio

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Pubblicato: 9 Gennaio 2019 09:00Aggiornato: 29 Novembre 2023 11:01

“L’attenzione verso l’Azerbaigian come meta turistica è in continuo aumento e ciò vale anche per i turisti italiani”. Lo ha raccontato a SiViaggia l’Ambasciatore dell’Azerbaigian in Italia, Mammad Ahmadzada.

Perché gli italiani dovrebbero andare in vacanza in Azerbaigian?

Sono numerose le ragioni che fanno dell’Azerbaigian una destinazione attraente ed affascinante, scelta da sempre più italiani per le proprie vacanze. Innanzitutto il Paese gode di un ricco patrimonio storico-culturale e paesaggistico, che rende la permanenza per i turisti ricca di spunti sempre nuovi. Ha delle infrastrutture moderne, e una popolazione che fa dell’ospitalità e dell’accoglienza principi base dell’approccio verso lo straniero. I nostri popoli si somigliano molto, e spesso gli italiani rientrano in patria dicendo di essersi sentiti a casa in Azerbaigian. Beneficiamo inoltre di ottime condizioni climatiche, e di tradizioni culinarie invitanti. L’Azerbaigian è anche un Paese facilmente raggiungibile dall’Italia, da Milano anche con voli diretti.

Quali sono le novità in Azerbaigian nel 2019?

L’Azerbaigian negli ultimi anni ha assunto un ruolo sempre più rilevante nel panorama sportivo internazionale. Nel 2019, il 29 maggio, lo stadio olimpico di Baku, inaugurato in occasione degli European Games del 2015, sarà sede della finale di Europa League. Sempre nel 2019 non mancherà la Formula Uno, che ormai da tre anni fa tappa fissa nella nostra capitale, e si svolgeranno molti altri eventi di natura culturale-accademica e di respiro globale.

L’Azerbaigian è anche molto florido per la sua tradizione musicale. Innanzitutto è la culla del mugham, genere musicale tipico dell’Azerbaigian dichiarato Patrimonio orale e immateriale dell’umanità dall’Unesco. Nel Paese in vari periodi dell’anno si organizzano festival musicali, tra cui il Festival del Jazz di Baku, il Festival di Gabala – incentrato sulla musica classica e sinfonica, e il Festival di Jara dedicato alla musica pop. Gli ultimi due si svolgono in estate; il festival di Gabala si presta particolarmente al turismo di chi ama la montagna, mentre quello di Jara, organizzato sulla spiaggia nelle vicinanze di Baku, si rivolge agli amanti del mare. Le spiagge sul Caspio sono piacevoli e rilassanti per i turisti, e modernamente attrezzate.

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Fonte: Ufficio stampa
La stazione sciistica di Shahdag

Quali sono i posti che agli italiani piacerebbero dell’Azerbaigian e che forse non conoscono?

Gli italiani che per la prima volta visitano l’Azerbaigian restano impressionati dal connubio di antichità e modernità che caratterizza il Paese. Mete imperdibili sono la capitale Baku, la cui Città vecchia è patrimonio dell’umanità dell’Unesco, con la Torre della Vergine e il palazzo degli Shirvanshakh. Tra gli edifici moderni spiccano le Flame Towers e l’Heydar Aliyev Centre. Chi torna in Azerbaigian dopo una visita precedente non può fare a meno di evidenziare lo sviluppo architettonico del Paese, il suo cambiamento costante. Sul Bulvar, nell’area Baku Art City, è stato da poco ricostruito il padiglione con cui l’Azerbaigian ha partecipato all’Expo di Milano del 2015.

Vicino a Baku sono di eccezionale interesse il Parco Nazionale di Gobustan, altro sito azerbaigiano a rientrare tra i patrimoni dell’umanità dell’Unesco – con i suoi reperti archeologici e i vulcani di fango, il tempio del fuoco di Ateshgah e la collina Yanar Dag (il cui nome significa montagna che brucia) a circa 25 km a nord est di Baku, famosa per un fuoco che arde incessantemente lungo il fianco della stessa. Una visita meritano sicuramente le città di Ganja, Gabala, Sheki, Nakhchivan, Lankaran, Ismayilli (Lahic, Ivanovka) e Guba, tra le altre.

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Fonte: Ufficio stampa
Il tempio del fuoco di Ateshgah

Spesso l’Azerbaigian è meta anche del turismo curativo, a tal proposito vorrei ricordare Naftalan, a 320 Km a ovest di Baku, i cui bagni sono rinomati per la cura dei disturbi articolari e di altre patologie e il monte del sale di Duzdagh, picco alto 1173 metri nella Piccola Gamma del Caucaso, che si trova nella Repubblica Autonoma di Nakhchivan in Azerbaigian e si rivolge alla cura di patologie dell’apparato respiratorio.

Quali sono i luoghi amati dagli italiani in Azerbaigian?

Gli italiani amano la capitale Baku, per la sua atmosfera accogliente e variegata, le molte attività da svolgere e le attrazioni da visitare. Rimangono colpiti dal panorama che si scorge dalle Flame Towers, e dallo skyline della città. Sono interessati anche ai siti religiosi e molto affascinati dal fatto che in un Paese a maggioranza musulmana siano presenti edifici di culto di tutte le altre religioni rappresentate nel Paese, inclusa una chiesa cattolica, la Chiesa dell’Immacolata Concezione, progettata da un architetto italiano e consacrata ufficialmente nel 2007. Tali espressioni architettoniche del multiculturalismo azerbaigiano sono spesso oggetto di visita.

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Fonte: 123RF
La collina che brucia, Yanar Dag

Ma è anche la natura ad attrarre gli italiani, gli stessi vulcani di fango sono oltre 300, circa il 30% del totale mondiale. Nel parco di Gobustan è presente anche un’iscrizione in lingua latina che rappresenta la più lontana da Roma mai ritrovata e incisa tra l’84 e il 96, durante il regno di Domiziano. I nostri paesi sono uniti anche da Marco Polo, che nel suo “Milione” parlò proprio del mio Paese, descrivendone la “fontana d’olio” che scorreva in abbondanza, in riferimento ai ricchi giacimenti petroliferi del Paese, il cui nome non a caso significa Terra del Fuoco. In Azerbaigian nel 1846 fu estratto petrolio per la prima volta nel mondo in quantità industriale, con macchinari specializzati, qui ha sede la prima piattaforma petrolifera offshore operativa al mondo e tra le famiglie che si dedicarono al settore energetico ci furono i famosi fratelli Nobel, la cui casa, a Baku, Villa Petrolea, consiglio di visitare.

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Fonte: Ufficio stampa
Un vulcano di fango nel Gobustan

Non tutti sanno inoltre che il golfo di Baku ricorda molto quello di Napoli, città con la quale siamo gemellati da oltre 40 anni. Gli italiani, amanti delle tradizioni, e anche della cultura culinaria, apprezzano le particolarità che il mio Paese offre anche in questo ambito: a Goychay, per esempio, ogni novembre, si organizza il festival del melograno, meta curiosa per molti turisti.

Cosa consiglia di vedere a una famiglia che viene in Azerbaigian con i bambini?

L’Azerbaigian e la sua capitale sono una meta molto semplice per famiglie con bambini. Baku è una città attrezzata per accogliere i piccoli visitatori, che tipicamente si innamorano del Bulvar, ricco di giochi e attrazioni, dalla ruota panoramica a molto altro. Consiglio di portare i bambini all’Heydar Aliyev Centre, il cui parco intorno è spesso meta per le famiglie e luogo di eventi, e la cui architettura affascina tutte le età, e al Museo del Tappeto, la cui forma arrotolata colpisce. Si può prendere il tè vicino alla piccola Venezia, andare al Teatro di Marionette, nei vari parchi aquatici o al centro ippico, a fare shopping, o in inverno portare i più piccoli in uno dei centri sciistici che sono sorti nelle aree montuose del Paese: Shahdag e Tufandag.

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Fonte: Ufficio stampa
Il Museo del tappeto di Baku

Qual è il periodo migliore per andare in Azerbaigian e perché?

Come accennavo poco fa il clima azerbaigiano è molto simile a quello italiano, mite e piacevole. Il periodo migliore è sicuramente da marzo, quando in Azerbaigian si festeggia il Novruz – la festa di Primavera, un’altra bella e interessante occassione per visitare il Paese, fino ad ottobre. Ma anche in inverno l’Azerbaigian sa stupire ed affascinare.

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Fonte: Ufficio stampa
Davanti al Centro culturale Heydar Aliyev di Baku