Lo sa tutto il mondo… Agra è il Taj Mahal e il Taj Mahal è Agra. Perché se Agra, città dell’India di 1,4 milioni di abitanti nella regione dell’Uttar Pradesh è così famosa, lo deve al maestoso Taj Mahal, in cime alla lista delle nuove 7 meraviglie del pianeta.
Il monumento incanta l’India da secoli tanto che il celebre poeta bengalese Tagore lo ha celebrato come “lacrima sul volto dell’eternità”, il poeta inglese Kipling come “l’incarnazione di ogni purezza”, mentre l’imperatore Shah Jahan – colui che promosse l’edificazione del monumento – affermò che il Taj Mahal era in grado di far commuovere il sole, la luna e gli astri. E vanno via commossi e ammirati tutti i turisti che entrano qui e che sono oltre tre milioni ogni anno.
Il Taj Mahal fu fatto costruire su ordine dell’imperatore Shah Jahan in memoria della terza moglie Mumtaz Mahal morta nel 1631 di parto dando alla luce il quattordicesimo figlio. Per il dolore, il sovrano si ritrovò coi capelli bianchi da un giorno all’altro e decise di costruire il grande mausoleo, che fu completato solo nel 1653. Shan Jahan sarà poi messo agli arresti dal figlio in una cella dell’Agra Fort (dove poi morì), dalla cui finestra poteva ammirare l’opera che l’avrebbe poi reso immortale. Lo stesso sovrano sarà poi tumulato nel Taj Mahal, accanto al figlio Mumtaz.
Furono almeno 20.000 le persone coinvolte nei lavori di fabbricazione del palazzo e se molti arrivavano ad Agra da ogni parte dell’India e da alcune zone dell’Asia centrale, non mancarono i professionisti europei per le lavorazioni degli intarsi marmorei e delle pietre preziose.
Tutta l’area è grande 580 x 300 metri e gli elementi principali che la compongono sono il portone, il giardino, la moschea e la tomba dell’imperatore Shah Jahan. Poi ci sono i due portali esterni e le 8 torri ottagonali. Gli accessi all’edificio sono posizionati in base ai quattro punti cardinali e in asse col grande giardino esterno si trova la tomba. Il giardino è una delle parti più apprezzate dai turisti grazie ai fiori variopinti e agli alberi, ma soprattutto per i tanti canali dove scorre l’acqua che riflette il profilo del Taj Mahal.
Ma ad Agra non c’è solo il Taj Mahal e accanto ai suoi giardini si trova il Forte Rosso, una fortezza poderosa, costruita in arenaria, risalente al XVI secolo e vasta 380.000 metri quadrati. Il forte ha una pianta semicircolare ed è difeso da una muraglia alta più di 20 metri con bastioni e feritoie. Di alto livello artistico sono le due porte “Lahore” e “Dehli”, soprattutto quest’ultima che è un vero capolavoro di marmo bianco. Nella cittadella, tanti edifici sono stati rimodernati e quelli autentici del periodo moghul sono una decina.
Altrettanto imperdibile ad Agra è il mausoleo di Itmad ud daula con la tomba di Mizra Ghiyas Beg (nonno di Mumtaz e primo ministro dell’imperatore Jehangir) di grande pregio artistico e costruita su ordine della figlia Nur Jahan, consorte dell’imperatore Jehangir. Pur non avendo la maestosità del Taj Mahal, secondo molti esperti è forse persino più raffinato di quest’ultimo.
La visita al mausoleo può essere abbinata a quella di Chini- Ka-Rauza, tomba del XVII secolo sulla riva est del fiume Yamuna ad Agra e del Metah Bagh, il parco costruito dall’imperatore Babur.
I monsoni sono i nemici dei turisti, quindi per visitare Agra e il suo monumento simbolo, il periodo ideale è quello che va da marzo ad aprile e, poi, da ottobre a dicembre così da evitare il periodo delle piogge. Il suggerimento che vi diamo è quello di godervi il monumento al tramonto per due motivi principali: non solo la fila dei turisti che affollano il sito è minore, ma potrete anche godervi l’effetto della metamorfosi della luce sul monumento che è splendido soprattutto con la luna piena.