Pochi italiani, anzi pochissimi. I turisti dall’Italia preferiscono visitare il Marocco con destinazione Marrakech, vivendo un’esperienza nel deserto o con un tour delle città imperiali; ma a Nord ci vanno poco. Ed è un vero peccato, perché la zona settentrionale regala un Marocco inaspettato, vicino e forse ancora più facile, anche culturalmente. Ecco 5 tappe per scoprire il Nord, passando da Tangeri, Chefchaouen, Asilah, Tétouan, per concludere con la città spagnola di Melilla.
Indice
5 motivi per visitare il Nord del Marocco
- Comodità: il Nord del Marocco è una meta di viaggio vicina e comoda. Il volo diretto per Tangeri impiega meno di 3 ore da Milano e Roma.
- Varietà: dalle spiagge del Mediterraneo alle correnti oceaniche, passando per la montagna del Rif e toccando le Medine ricche di storia e cultura, il viaggio nel Nord del Marocco è completo e molto vario, capace di soddisfare ogni esigenza.
- Tempo: a seconda del tempo a disposizione si possono pensare itinerari differenti, più o meno lunghi e lenti. Si ha a disposizione un weekend lungo? È più che sufficiente per vedere Tangeri e dintorni!
- Autenticità e tradizione: nonostante sia una meta vicina, il Nord del Marocco è un vero e proprio viaggio immersivo in una cultura e tradizione diverse dalla nostra, in un paesaggio totalmente nuovo. L’atmosfera unica del Souk, il tradizionale rito dell’Hammam, un Tajine a tavola bastano ad avere la sensazione di aver staccato completamente.
- Facilità: il viaggio nella parte settentrionale del Marocco è abbastanza facile, adatto anche a viaggiatori ancora inesperti, a giovani esploratori o famiglie con bambini. Offre tutti i servizi di cui si ha bisogno, dal Wi-Fi ai trasporti, e si sta lavorando molto nel settore turistico e dell’accoglienza.
Tangeri, l’incontro tra Mediterraneo e Atlantico
Porta del Marocco settentrionale e dell’Africa per chi arriva dalla Spagna, Tangeri stupisce i visitatori per la sua vivacità e vivibilità, per la pulizia e il verde impeccabili, per quanto stia crescendo e investendo in termini di qualità della vita. Per vivere Tangeri in modo autentico, il consiglio è quello di perdersi nelle stradine della Medina (il centro antico), di lasciarsi andare alla contrattazione nel Souk, il mercato, con i suoi banchi di spezie, alimenti e abbigliamento tipico.
Tangeri si comprende davvero sorseggiando un the in piazza 9 aprile 1947, centro nevralgico della città, magari al bar dello storico Cinema Rif; o al tramonto in uno dei suoi giardini o nella panoramica place de France con la sua “terrazza dei pigri”, proprio perché qui ci si ferma a riposare e guardare la città vecchia dall’alto. Da Tangeri, merita una gita fuori porta a Cap Spartel (a 15 km), con il suo faro da cui osservare l’incontro tra Oceano Atlantico e Mar Mediterraneo. Poco lontano dal faro, sulla costa atlantica, la Grotta di Ercole è un vecchio granaio berbero dove, secondo la leggenda, si riposò Ercole dopo le sue dodici fatiche.
La città blu di Chefchaouen
Chefchaouen, Patrimonio UNESCO, è la cartolina indiscussa dal Marocco. La città blu arroccata sulla montagna del Rif è una tappa imperdibile per chi visita il Nord del Paese o per chi arriva in Marocco via mare o terra dalla Spagna. Ci si arriva da Tangeri (anche in bus) con un paio d’ore di strada e merita almeno due giorni di visita per poterne assaporare l’atmosfera e le sfumature. Oggi il turismo ha un grande impatto sulla vita di questa cittadina conosciuta in tutto il mondo; ma ancora nelle stradine della Medina e immersi nel Souk si ritrovano squarci della tradizione più autentica. Da non perdere un the nella piazza principale, dove si affacciano la moschea e la Kasbah. Ci sono diverse teorie che provano a spiegare il colore delle case. Intanto in pochi lo sanno, ma Chefchaouen è blu da poco tempo, perché solo nei primi anni del 2000 l’intonaco si è dipinto di azzurro. Secondo alcuni è stata ripresa una tradizione ebraica; secondo altri il colore serviva ad allontanare gli insetti o a rendere le pareti bianche delle case meno accecanti e fastidiose alla vista. Per i più però il blu ha origini molto meno poetiche: è stata una trovata social, che con Instagram ha visto il successo di Chefchaouen nel mondo.
Un consiglio? Camminare e perdersi, provando a dimenticare per un po’ la voglia di foto e selfie, per godere davvero di ogni squarcio e panorama.
Asilah: la perla dell’Atlantico
A 40 km circa da Tangeri, raggiungibile anche in treno, Asilah è considerata la perla dell’Atlantico ed è stata riscoperta turisticamente in questi ultimi anni. Non a caso, perché è davvero bellissima. La cittadina fortificata si affaccia su una spiaggia molto ampia e sono tre le porte di accesso alla Medina antica: la Porta del Mare, verso il porto; la Porta di Terra, verso la zona nuova; e la porta verso Nord. Le case del centro storico sono bianche e blu, decorate dagli artisti locali che hanno reso Asilah un museo a cielo aperto e che si ritrovano qui ogni anno in occasione dell’Asilah Art Festival. Le viuzze sono strette e animate giorno e sera con laboratori artigianali e bar, e si aprono di tanto in tanto in qualche piazzetta da cartolina. Fuori le mura, verso la città più nuova, ci sono diversi ristoranti con dehor.
Sempre nella parte esterna alle fortificazioni, la mattina è allestito un grande mercato locale e non turistico, con banchi alimentari, di abbigliamento e prodotti per la casa e la persona. L’influenza spagnola è evidente: oltre a Tajine e Cous Cous, si mangia comunemente paella, churros con cioccolata e si parla spagnolo praticamente ovunque. La spiaggia di Asilah si trova immediatamente sotto le mura, e qui troverete cavalli e carrozze addobbate per un giro nei dintorni o per raggiungere la zona nuova e la stazione.
Tétouan, la città bianca del Nord del Marocco
Tétouan si trova sulla costa mediterranea, a metà strada tra Tangeri e Chefchaouen. Nonostante sia una città piuttosto grande e con un porto vivace, la Medina della città bianca è senza tempo, Patrimonio UNESCO dal 1997, con il suo dedalo di vie strette, il Souk e le mura che la proteggono su tre lati. Sette le porte di ingresso, trentasei edifici sacri tra santuari e moschee, oltre ai musei che ne raccontano la storia e tradizione.
Da dove iniziare? Con un the in piazza Mulay Mehdi, frequentatissima con bar e palme ombrose, o in piazza Hassan II, su cui affaccia il Palazzo Reale, storica residenza del Sultano. Poco lontano da Tétouan, M’diq è una località balneare e per le vacanze, apprezzatissima da turisti marocchini e stranieri tutto l’anno.
L’Europa nel continente africano. Alla scoperta di Melilla
Sulla costa mediterranea del Marocco, Melilla è a tutti gli effetti Spagna. Con una posizione unica e con la sua fortificazione inespugnabile, questa enclave spagnola in Africa è un mix culturale, storico, architettonico e enogastronomico. L’incontro delle tradizioni spagnole, berbere, ebraiche e hindú la rende estremamente affascinante. La Melilla la Vieja, il centro storico, racconta proprio la sua storia di confine, accoglienza e tolleranza, da scoprire visitando i musei, le grotte e i tunnel voluti a difesa della città, ora aperti al pubblico. Ma non solo: in pochi lo sanno, ma Melilla é la seconda città spagnola con più edifici modernisti dopo Barcellona, grazie a l’eredità di un architetto catalano, Enrique Nieto, discepolo di Gaudí. E per la sua posizione sul mar Mediterraneo, qui si trovano spiagge di acqua cristallina, meta ideale per il relax tutto l’anno.
Info pratiche
Come arrivare per visitare il Nord del Marocco
È senz’altro Tangeri il punto di arrivo per visitare la regione Nord del Marocco, raggiungibile dall’Italia con voli diretti da Bergamo e Roma o via mare da Genova (con fermata a Bercellona) o dai porti di Gibilterra e Tarifa dalla costa spagnola. A parte la città di Melilla, per entrare in Marocco c’è bisogno del passaporto.
Quando andare in Marocco
Per un viaggio nel Nord del Marocco è bene evitare la stagione più calda, anche se la costa è sempre piuttosto ventilata. Il periodo migliore è quello di primavera e autunno, perché invece in inverno l’escursione termica è alta e la sera potrebbe essere freddino (oltretutto non tutte le strutture sono dotate di riscaldamento). Da evitare il mese del Ramadan, il mese di preghiera e digiuno, durante il quale molte attività sono chiuse e le persone meno operative e disponibili. Sarebbe inoltre molto imbarazzante bere, mangiare e fumare durante il giorno davanti a loro che non possono farlo.
Dove dormire nel Marocco del Nord
Il Marocco del Nord è attrezzatissimo per accogliere e ospitare i turisti con ogni esigenza e gusto. L’esperienza più immersiva e affascinante è certamente pernottare in un Riad nelle Medine, tra le stradine vecchie e il fermento del Souk. I Riad in tutte le cittadine sono restaurati, confortevoli e con tutti i servizi necessari. Per chi si sposta in treno o bus, può essere utile cercare base vicino alle stazioni. Per chi invece è rassicurato dalle catene internazionali, non ha che l’imbarazzo della scelta: soprattutto a Tangeri si trovano diverse soluzioni anche per i più pretenziosi, specialmente nella zona nuova della Marina e sul lungomare.
Enogastronomia e prodotti tipici
La zona settentrionale del Marocco è un vero e proprio mix di culture, con una spiccata influenza europea e spagnola. Sulla costa si mangia molto pesce, ma la carne è senz’altro l’alimento principale della cucina marocchina. Il Cous Cous è nei menù del venerdì (non fidatevi dei ristoranti che lo propongono sempre, potrebbero essere troppo turistici); mentre i Tajine prendono il nome dal piatto con coperchio conico su cui vengono serviti, e sono di pollo, carne, pesce o verdure. La cucina è molto saporita e speziata, ma non particolarmente piccante. Nel Nord del Marocco si trovano alcolici e vini locali. L’acqua è potabile, ma meglio bere quella in bottiglia.
Nei banchi al mercato troverete molti prodotti sfusi, sia alimentari che per la cura del corpo: i datteri augurano fertilità; ottime idee regalo sono l’olio di Argan (verificate la qualità), il sapone nero per l’Hammam e il Kajal in polvere.
Come spostarsi per visitare il Marocco del Nord
Per girare la regione, i bus arrivano praticamente ovunque e i treni raggiungono solo le destinazioni più grandi. È possibile noleggiare un’auto per essere più autonomi e comodi negli spostamenti, e ultimamente sono tanti i viaggiatori che visitano il Marocco in bicicletta, evitando i mesi più caldi. Per chi viaggia con mezzi propri: al porto i controllori doganali chiedono passaporto e libretto del mezzo per procedere a stampare un documento di “importazione temporanea del mezzo” per la durata di 6 mesi. Nulla di compromettente, ma guai a perdere il documento! Prima di spostarsi, informatevi prima sulla strada da fare e sulle sue condizioni (le strade N sono quelle nazionali e dovrebbero essere tutte confortevoli). Le autostrade sono comode e pressoché nuove, libere o economiche. Mille occhi per guardare ovunque ovviamente, specialmente nei pressi delle città più grandi, e ci si metterà un pochino a prendere le misure per la guida. Per parcheggiare, ci sarà sempre qualcuno disposto a dare un occhio all’auto in cambio di qualche moneta; mentre per chi viaggia in camper, nessun pericolo particolare ma non è consentito pernottare in libera.