Las Vegas non è solo la città dei casinò illuminati dai neon lungo la strip, dei beach party sfrenati nelle piscine dei grandi hotel, dei mega eventi musicali e sportivi e dei matrimoni lampo nelle wedding chapel. Nell’immaginario collettivo Las Vegas è questa.
Esiste una Las Vegas storica, artistica, classica, dalla quale si riparte portandosi con sé un bagaglio culturale ricco di esperienze.
La prima galleria d’arte aperta in città nel 1998 fece a dir poco scalpore. Nessuno ne aveva mai vista una da queste parti. La inaugurò Steve Wynn all’interno del suo hotel-casinò, il Bellagio. I critici d’arte erano scettici, ma alla fine il pubblico di giocatori d’azzardo e di amanti del divertimento apprezzò la Bellagio Gallery of Fine Art che aprì la strada alla scena artistica di Las Vegas che tutt’oggi ha molto da raccontare.
A Las Vegas è tutto un costruire nuovi hotel e resort dalle forme più strane che, dopo pochi anni, vengono buttati giù per fare spazio a nuovi hotel e resort ancora più strani. Le insegne storiche di tutti questi edifici però sono state conservate all’interno del Neon Museum che espone, all’aperto, le insegne dei vecchi casinò e di altre attività commerciali di Las Vegas. Racconta di fatto la storia della città ed è bellissimo visitarlo di sera con uno show di luci e musica molto suggestivo.
La storia di Las Vegas è strettamente legata alla malavita organizzata e alla criminalità (si vede anche in molti film e nelle serie Tv). Ecco allora che una tappa al National Museum of Organized Crime and Law Enforcement, meglio conosciuto come The Mob Museum (il museo della mafia) è imperdibile. Racconta le storie più terribili e i fatti reali accaduti in città in tutti questi anni. Nei sotterranei del museo c’è anche una vecchia distilleria che risale al periodo del Proibizionismo, dedicata a Virginia Still, una famosa boss degli Anni ’30.
La storia di Las Vegas degli Anni ‘50 viene, invece, ripercorsa nel National Atomic Testing Museum, una filiale dello Smithsonian che ha sede a Washington. Ospita una ricca collezione di oggetti che raccontano la storia dei test nucleari che venivano eseguiti nel deserto a Nord della città.
Ma tante sono le attrazioni per chi non ama giocare alla roulette o sdraiarsi su un lettino a bordo piscina. In un magazzino di cinquant’anni fa è stata aperta la Arts Factory. Ospita gli studi di diverti artisti e vi si svolgono eventi culturali, concerti, concerti e rappresentazioni teatrali. E non può mancare anche qui un po’ di street art: il luogo più bello dove ammirare le opere degli artisti di strada è Zappos, una zona di uffici dove muri e pareti sono decorati con coloratissimi murales e dove traspare la cultura più urbana della città.
Ma per chi desidera scoprire dove è nata la città di Las Vegas, allora bisogna uscire dai confini cittadini: nel cuore della valle di Las Vegas si trova la Springs Preserve, 180 acri di giardini botanici, sentieri e habitat naturali per diverse specie. Lo chiamano “the birthplace of Las Vegas” (il luogo di nascita di Las Vegas), ospita la più grande collezione di cactus e piante del deserto del Mojave, una grande varietà di uccelli delle zone umide, musei – come il Nevada State Museum -, gallerie d’arte e vi si svolgono tantissimi eventi.
Chi volesse cercare una sistemazione inusuale, può alloggiare in quello che è stato il primo albergo della città, il Golden Nuggets, dove la sera suonano musica dal vivo come negli Anni ’30. Naturalmente negli anni l’hotel è stato più volte rinnovato, ma si respira ancora un’aria d’altri tempi.
Nel 2018, Las Vegas è stata visitata da più di 42 milioni di turisti (20% stranieri), molti venuti per assistere a qualche convention, essendo la città meta numero uno al mondo per gli eventi fieristici. Ogni settimana atterrano all’aeroporto internazionale McCarran 218 voli diretti provenienti da 21 città di otto diversi Paesi. L’ultima compagnia a operare un volo è la KLM con il nuovo Amsterdam-Las Vegas che atterra tre volte alla settimana.