Safi si trova nella regione del Doukkala-Abdas, nel nord del Marocco. Frequentata località portuale sin dal 1400, oggi questa cittadina è una piccola sorpresa che vale la tappa di un viaggio. Non lasciatevi scoraggiare dal primo impatto. Safi vi accoglie infatti con un enorme stabilimento di fosfati da cui emergono i fumi delle ciminiere. Ma la cittadina ha un centro storico intatto, che porta il segno delle tante dominazioni passate su questo angolo di Marocco, e che merita di essere visitato. A 130 chilometri da Essaouira, la carta vincente di Safi è la cordialità della sua gente.
Safi, detta anche Aşfī in lingua araba e Asfi in berbero, è stata un possedimento portoghese dal 1488 al 1541 e le mura che la circondano testimoniano ancora oggi la sua storia e la sua ricca cultura. La cittadina è famosa in tutto il Marocco per l’artigianato di utensili in terracotta, decorati a mano secondo la tradizione. In particolare Safi è celebre per la ceramica bianca e blu. La produzione delle ceramiche risale al XII secolo, quando in città arrivarono i musulmani andalusi cacciati dalla Spagna cristiana. A coronare il talento di questi artisti fu l’alta qualità dell’argilla che trovarono a Safi.
Con il suo aspetto medievale Safi custodisce importanti esempi di architettura militare e religiosa portoghese. All’inizio del 1500 i portoghesi costruirono le mura dell’enorme bastione del Kechla che il secolo successivo divenne palazzo del Governatore. Dal 1990 ospita il Museo nazionale della ceramica e visitandolo avrete la possibilità rara di ripercorrere la storia di uno fra i manufatti più tipici del Marocco. Il museo è aperto dal lunedì al mercoledì, dalle 8.30 alle 18.00.
Una menzione a parte va riservata al quartiere dei Vasai, classificato Monumento storico e patrimonio culturale della città di Safi dal 1924 e vero e proprio museo a cielo aperto. Camminate fra le botteghe dei vasai, seguendo il fumo che esce dai forni e, in breve tempo, vedrete che qualche artigiano vi inviterà a entrare nella sua bottega, dove ancora si lavora l’argilla con i piedi. Vedrete con quale bravura questi maestri plasmano i famosi tajines che poi si trovano in tutto il Marocco, ma anche piatti, vassoi e ciotole finemente decorate.
Al centro di Safi, nella nuova Medina, si trova anche il più grande Tajine del mondo, realizzato da un artista di Safi. Con la sua base rosa chiaro e il tetto ornato di splendide tonalità di azzurro, al suo interno è stato cucinato un piatto di pesce da primato. La piazza su cui sorge il grande Tajine è aperta alle macchine ma è anche il punto di ritrovo per famiglie che chiacchierano sulle panchine, oltre che per gli amanti dello skate o per i giovani che poi si spostano nei locali della zona.
Non perdetevi il castello del mare (Qasr al-Bahr), l’antica residenza del governatore, innalzato nello stesso periodo del Kechla, sulla riva dell’oceano. Lungo la sua pianta quadrata troverete diversi cannoni difensivi risalenti al XVII secolo. Alcuni furono fusi in Spagna, altri in Olanda, Francia e Portogallo. Dalle sue mura si gode di una fra le viste sull’oceano più belle di tutto il Marocco.
Entrate nella Medina, il cuore storico di Safi. Place de l’Indépendence di giorno è affollata di bancarelle, ma alla sera si anima di giocolieri. Come per ogni mercato del Marocco, anche qui dimenticate la fretta e curiosate fra le mercanzie degli artigiani. Seguendo cataste di stoffe e file di lampade e monili, imboccate il boulevard del mare che vi porterà in Rue du Souq, la via centrale che taglia la città vecchia. Presto vi troverete a Bab Chaaba, la porta dell’argilla.
Dietro la Grande Moschea si innalza la cappella portoghese. Costruita all’inizio del XVI secolo in puro stile manuelino (il tardo gotico portoghese), avrebbe dovuto essere il coro della cattedrale di Safi ma l’opera non venne conclusa. Alzando gli occhi vedrete le nervature della volta disegnare una stella a otto punte, finemente decorata di statue. Per dormire si consigliano decisamente gli hotel della parte nuova, mentre sono da evitare le strutture più economiche del porto e del Souq, poco sicure di sera soprattutto per le donne.