Cosa vedere a Penia di Canazei, oasi ai piedi delle Dolomiti

Viaggio a Penia di Canazei e dintorni. Cosa vedere in questa località ai piedi delle Dolomiti: musei, percorsi escursionistici originali e relax.

Nel comune di Canazei, circondato dallo splendido paesaggio delle Dolomiti, si cela un tesoro della Val di Fassa: Penia di Canazei. Questa piccola frazione di Canazei deve il suo nome al luogo in cui si trova: su di un “pendio”, appunto, delle alte catene montuose del Trentino. Penia si trova ad un’altitudine di 1.555 metri sul livello del mare e questo la rende un luogo abbastanza freddo d’inverno e fresco d’estate.

Le Alpi orientali sormontano il centro di Penia di Canazei: le cime delle Dolomiti, dalle caratteristiche uniche al mondo, patrimonio dell’umanità Unesco. La vetta più alta della Dolomiti è la Punta Penia (3.343 metri) che si erge sull’abitato di Canazei, nel massiccio roccioso della Marmolada. La comunità che vive nella frazione di Penia di Canazei e in tutta la Val di Fassa, nella provincia autonoma del Trentino, parla ancora la lingua ladina.

Una vacanza a Penia di Canazei vi permetterà di scoprire la storia degli abitanti del borgo e dei dintorni. Visitate il Museo ladino di Fassa, che racconta dei primi insediamenti preistorici di questa valle e ripercorre le tradizioni più antiche delle genti ladine fino ad arrivare alla contemporaneità. Le tradizioni e la cultura sono narrate attraverso molteplici forme d’arte, dai quadri a filmati; c’è poi una sezione dedicata al fenomeno dell’alpinismo, nelle sue vesti originarie di rapporto di rispetto tra l’uomo e la montagna, fino al volto assunto oggi sempre più legato al turismo di massa.

Cuore del borgo di Penia di Canazei è la chiesetta parrocchiale dei santi Sebastiano e Rocco. Si trova a 1.562 metri di altezza: da qui si ha il punto di vista panoramico più bello di tutta la città. Per accedere alla piccola chiesa dovete salire la scalinata e oltrepassare l’arco gotico d’entrata. Dentro troverete una bella raffigurazione di Maria Ausiliatrice e dei due santi a cui la chiesa è dedicata, Sebastiano e Rocco.

Una volta fatto il pieno delle tradizioni di Penia di Canazei e del profumo del paesaggio circostante, viaggiate in direzione di Passo Fedaia. Prima di raggiungere questa località, sostate presso il lago di Fedaia; si tratta di un bacino in parte artificiale e in parte naturale circondato da numerosi sentieri da percorrere a piedi o in bici. Da qui, a quota 2.030 metri, parte una delle escursioni verso le cime del massiccio della Marmolada. A pochi chilometri dal lago di Fedaia si trova, appunto, Passo Fedaia; la bella cittadina ospita un Museo della prima guerra mondiale. In questi luoghi, infatti, si combatté la Grande guerra, come testimoniano i reperti bellici raccolti sulla Marmolada e nei pressi dei forti del Trentino.

Se vi trovate in vacanza a Penia di Canazei con tutta la famiglia, spostatevi di una quindicina di chilometri per raggiungere il parco acquatico e zona benessere del Camping Vidor. Qui i bambini e i ragazzi troveranno un’oasi di divertimento con piscine esterne e interne, scivoli lunghi e vorticosi. Per i più grandi ci sono il centro massaggi e la spa. Le piscine esterne sono aperte anche d’inverno e ai più coraggiosi, quelli che non temono il freddo, regalano un splendido scorcio sulle montagne innevate.

L’ambiente incontaminato delle Alpi che circonda Penia di Canazei è veramente affascinante: nei mesi estivi potrete apprezzare le varie tonalità di verde dei prati alpini; d’inverno, la candida neve che avvolge ogni cosa vi farà vivere una fiaba. L’escursionismo qui è una vera e propria attività di benessere e i sentieri sono ben segnalati; le attività sportive d’estate come d’inverno accontentano tutti gli amanti della vita all’aria aperta.

A una mezz’ora d’auto da Penia di Canazei, raggiungete la località di Moena per provare un’attività sportiva originale: il percorso di barefoot. Lungo un chilometro, il sentiero di Moena vi permetterà di camminare a piedi scalzi nella natura. Sentirete il solletico provocato dagli aghi di pino, il morbido del prato e delle foglie e l’umido dei piccoli rivoli: un’esperienza “ancestrale” sempre più in voga che punta ad un ritorno alle origini!