Cosa vedere a Les Baux de Provence, borgo antico delle Alpilles

Itinerario di visita di Les Baux de Provence, borgo arroccato su un altopiano roccioso nel cuore delle Alpilles che domina il paesaggio di Arles e della Camargue.

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SiViaggia

Redazione

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Situato nel cuore delle Alpilles su un altopiano roccioso, Les Baux de Provence domina il magnifico paesaggio di Arles e della Camargue. Restaurato con tanta cura, il borgo custodisce una ventina di monumenti di alto pregio culturale, come lo Chateau de Baux, testimonianza unica nella storia medioveale, la chiesa di San Vincenzo, con tratti architettonici romanici e rinascimentali, e poi gallerie a musei. È un villaggio magnifico che accoglie ogni anno turisti da tutto il mondo.

Il monumento simbolo di Les Baux de Provence è senza dubbio lo Chateu de Baux, un castello dell’XI secolo attualmente in rovina. Fu eretto dai signori di Baux e fino al XIII secolo fu un importante luogo di cultura e politica della Provenza, al centro delle lotte di potere delle famiglie regnanti.

Lo straordinario edificio si torva su un banco roccioso del lato meridionale delle Alpilles che sovrasta il villaggio di Les Baux de Provence, uno dei più antichi insediamenti feudali in Europa (il Castrum Balcium è menzionato già nel 975), un sito frequentato come roccaforte già nel Neolitico e nell’Età del ferro. Ma è nel Medioevo e rinascimento che l’edifico è diventato eccezionale anche sul piano architettonico.

La prigione rettangolare con alcune stanza utilizzate nella preistoria scavate nella roccia è la parte meglio conservata. Ma tutto l’edifico è circondato da torri, bellissime quelle “Sarrazine”, “Paravelle” e la Tour des Bannes (corni in provenzale) e si trovano i magnifici resti della cappella di Sainte Catherine e di un grande recinto. Di grande pregio anche i resti dell’ospedale di Les Baux de Provence risalenti al periodo rinascimentale.

Nel sito sono esposte ricostruzioni di macchine medievali d’assedio: c’è il più grande trabucco di Francia una catapulta e un ariete. Dal sito del castello si gode di un panorama mozzafiato: i boschi, le Alpilles, i deliziosi villaggi circostanti e nelle giornate limpide si vede anche il mare.

L’altro gioiello architettonico della città di Les Baux de Provence è la chiesa di Saint Vincent, un edificio religioso in parte scavato nella roccia, risalente all’XI secolo, in stile romanico provenzale, dedicata a Vincenzo di Saragozza, diacono del vescovo, una delle prime vittime delle persecuzioni anticristiane del IV secolo. L’edifico ha tre navate e ha una superficie praticamente quadrata. Sulla sinistra dell’edificio c‘è una torre circolare nota come la Lanterna dei morti.

Imponenti anche gli interni, nella navata sinistra nella terza cappella, spicca un cenotafio: nonostante l’aspetto antico, risale al 1906 ed è dedicato alla famiglia Manville il cui antenato edificò la cappella a spese della famiglia. Di rilievo anche il fonte battesimale del XVIII secolo e un altro, scavato nella roccia, che sembrerebbe ancora più antico, forse risalente al periodi dei battesimi per immersione. Le vetrate donate dal principe Ranieri di Monaco sono opera del maestro vetraio Max Ingrad.

L’altro edificio religioso di grande pregio architettonico da non perdere a Les Baux de Provence è la cappella di Saint Blaise, risalente all’XII secolo, in stile romanico provenzale. Il sito è stato frequentato sia nel periodo dei celti, che nell’età romana come dimostrano ceramiche e monete ritrovati nel sottosuolo. Ma l’edificio risale al XII secolo come riportato nei documenti della corporazione dei tessitori e dei conciatori di lana che la proclamarono sede della loro fratellanza nel XVII secolo.

La cappella di dimensioni molto ridotte è costruita in pietra ed è rivestita con piastrelle romane. La facciata occidentale è decorata da un occhio a imbuto e la porta è sormontata da un arco composto da pietre di grandi dimensioni. Un piccolo campanile sormonta la chiesa; la facciata laterale ha una piccola finestra.

Straordinaria e spettacolare è la finestra “Post Tenebras Lux”. Tutto ciò che resta di un edificio rinascimentale del borgo di Les Baux de Provence. Precisamente di un palazzo detto la casa di Brisson Peyre, il nome del cittadino che l’ha acquistato dai proprietari originari. La casa venne costruita negli ultimi decenni del XVI secolo da Claude Manville, capitano della città e forse la casa fungeva da tempio protestante, come sembra suggerire il motto calvinista che sovrasta la finestra “Post Tenebras Lux”, che tradotto dal latino significa “dopo le tenebre la luce”.

Questo straordinaria finestra bifora risale al primo stile rinascimentale francese della Provenza ed è un montante modanato con cornice circondata da una decorazione ispirata agli stili antichi con capiteli decorati e ovali. La scritta “Post Tenebras Lux” si trova nel fregio.