Cosa vedere a Damasco: storia e religione nel cuore della Siria

Immergiamoci tra le vie di una delle più antiche città del mondo, culla di molteplici influssi culturali e religiosi

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Redazione

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Pubblicato: 21 Ottobre 2017 12:00

La città di Damasco (Dimashq) è la capitale della Repubblica Araba di Siria ed è storicamente considerata una tra le più antiche città dell’umanità. La sua nascita coincise infatti con il sorgere delle culture mesopotamiche e gli archeologici ritengono che la città sia stata fondata nel terzo millennio prima della nascita di Cristo. Damasco è la seconda città per popolazione di tutta la Siria, con i suoi quasi due milioni di abitanti. Purtroppo le tribolazioni politiche degli ultimi sei anni hanno coinvolto pesantemente la città, che al suo interno nasconde capolavori architettonici assoluti e infinite attrazioni culturali e storiche.

Damasco, prima di essere conquistata dall’esercito musulmano nel VII secolo d.C. apparteneva all’impero bizantino, del quale la capitale conserva ancora tracce visibili nelle sue strade e nei suoi edifici, così come permangono i segni della cultura ellenistica e di quella cristiana. La struttura della città manifesta in modo esplicito le sue origini greco-romane: si è conservata infatti parte di un’antica cinta muraria con i relativi accessi e persino le vestigia di un antichissimo tempio romano dedicato a Giove. Fu capitale del califfato omayyade per un breve periodo e in seguito si conquistò un ruolo di rilievo come polo culturale nel contesto dell’area mediorientale della Siria.

Importantissimo centro religioso, culturale e politico, Damasco da sempre riveste un ruolo centrale nella conservazione e nella diffusione della cultura islamica. La parte più antica della città è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1979. Seguiteci alla scoperta di alcuni tra i più importanti edifici di questa città della Siria e degli eventi storici a loro legati!

La moschea più importante della città è la maestosa Ğāmi’ Banī ‘Umayya al-Kabīr, la Grande Moschea degli Omayyadi, realizzata tra il 706 e il 715 d.C. per volontà del califfo al-Walid I sul sito il quale sorgeva la chiesa di San Giovanni Battista, che fu parzialmente inglobata e che sino a quel momento era stata il principale luogo di culto della capitale. Il luogo in cui fu edificata la moschea ospitò nel corso dei secoli i templi dedicati a Hadad, a Zeus e a Giove.

La Grande Moschea mantiene il perimetro costituito dalle mura della chiesa bizantina e la sua facciata in origine era completamente ornata di marmi e mosaici, che però, nel corso dei secoli, furono parzialmente coperti con strati di intonaco per via della visione negativa nutrita da parte di alcune correnti molto restrittive dell’islam nei confronti della raffigurazione degli esseri umani. I mosaici riportati alla luce dai restauri svolti nel XX secolo sono caratterizzati da splendide raffigurazioni floreali e da riproduzioni di edifici.

La moschea presenta inoltre due importanti e celebri cupole, realizzate verso la fine dell’VIII secolo: la Cupola della Campana e la Cupola del Tesoro. Quest’ultima, il Qubbat al-Khazna è caratterizzata da una struttura ottagonale ed è sorretta da otto colonne risalenti all’epoca romana. Anche la cupola del tesoro era coperta di mosaici e fu edificata per custodirvi i tesori della moschea.

Fuori dalla Grande Moschea svetta uno dei simboli della capitale della Siria, il bellissimo mausoleo di Saladino, edificato per volere del fratello al-Adil, fratello del celebre sultano vissuto nel XII secolo e che durante il suo sultanato arrivò a controllare Egitto, Siria, Mesopotamia e Yemen. Il mausoleo fu costruito alcuni anni dopo la morte di Saladino e ultimato nel 1196. In origine il mausoleo presentava anche una madrasa, della quale però non è rimasta traccia. Alla fine del XIX secolo il mausoleo verteva in condizioni di totale incuria e abbandono e fu ricostruito per volontà dell’Imperatore tedesco Guglielmo II.

Un altro importantissimo edificio religioso della capitale è senza dubbio il Takkiya Sulaymaniyya, il monastero di Solimano, costruito in Siria alla fine del XVI secolo per volere di Solimano il Magnifico. Il complesso è caratterizzato dalla presenza di una bellissima moschea attorno alla quale si ergono numerosi edifici, tra i quali spiccano un ospedale, una madrasa e una serie di casupole nate per accogliere i dervisci, cultori di canti e danze ipnotiche finalizzate al raggiungimento dell’estasi divina.