Altopiano di Navelli, terra di zafferano e casa di Castel Camponeschi

Antichi borghi, campi di zafferano e un'atmosfera che sa di passato: è l'altopiano di Navelli con il borgo di Castel Camponeschi

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Redazione

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Pubblicato: 23 Marzo 2019 14:39Aggiornato: 7 Agosto 2024 18:20

In Abruzzo, l’altopiano di Navelli è un luogo un po’ magico. Un paradiso naturale, che lo zafferano colora e i turisti amano.

In provincia dell’Aquila, l’altopiano di Navelli si trova a 700 metri d’altezza tra il Gran Sasso d’Italia, il Sirente-Velino, la Valle Subequana, la Majella e la Valle Peligna. Se un tempo la sua economia era basata principalmente sulla pastorizia e sul commercio delle pecore, nel Novecento iniziò qui il turismo artistico e – soprattutto – una massiccia coltivazione di zafferano.

Tanto che, oggi, l’Altopiano è il secondo produttore d’Italia dopo la Sardegna. Un luogo che vale la pena visitare e che ci proietta nella natura tra scorci bellissimi e storia.

Cosa vedere sull’Altopiano di Navelli: il borgo medievale

Zafferano a parte, questa è una zona in Abruzzo ricca di sorprese. Lo stesso borgo medievale di Navelli merita una visita. Annoverato tra i Borghi più Belli d’Italia, ha poco più di 500 abitanti ed è un paese di pastori e contadini, di archi e di vicoletti.

Il centro storico di Navelli, questo suggestivo angolo d’Italia, accoglie angoli di storia contadina, a iniziare dalle vasche circolari scavate nella pietra che fungevano da mangiatoia per gli asini al ritorno dai campi. E poi luoghi di vita comunitaria: vecchi forni comunali, le strade ciottolate su cui si aprono le porte di diversi edifici nobiliari e particolari architettonici come i gradini tagliati nella roccia viva o le mani scolpite nella pietra, che sembrano indicare la direzione da seguire.

Alla scoperta dell'Altopiano di Navelli
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Altopiano di Navelli, un giiello di storia e natura

Castel Camponeschi, tappa impredibile sull’altopiano di Navelli

Un’altra imperdibile tappa sull’altopiano di Navelli è Castel Camponeschi, un borgo fortificato sito sulla Prata d’Ansidonia. Costruito intorno al XII secolo, rappresenta l’originale castrum di Prata e fu abitato sino al 1963, quando anche l’ultima famiglia si trasferì in paese;  oggetto di restauro dal 2003 al 2008, i lavori si interruppero in seguito al terremoto del 2009.

Oggi, la cinta muraria coi resti delle torri accoglie due porte medievali perfettamente conservati e permette d’entrare in un luogo unico, col Castello Camponeschi simile al modello toscano di Monteriggioni, in cui le case sono completamente distaccate dalla cinta muraria.

Tra i luoghi d’ammirare, la chiesa medievale di San Pietro e le case semplici con una stanza sola, collegate tra loro tramite degli archi. Un luogo che rimanda ai tempi antichi, e che – di questa splendida zona d’Abruzzo – è uno dei gioielli.

Bominaco, il piccolo borgo da scoprire

Tra i luoghi che vale la pena visitare vi è anche Bominaco, piccolo borgo frazione Caporciano che ci catapulta nel periodo medievale. In particolare è interessante il complesso abbaziale benedettino con la chiesa di Santa Maria Assunta e l’oratorio di San Pellegrino, un luogo le cui radici affondano nel passato più antico e davvero suggestivo. La chiesa è dell’epoca romanica ed è un bell’esempio di quel tipo di architettura, mentre l’oratorio conserva al suo interno interresanti affreschi che possono essere fatti risalire al XIII secolo.

Anche il castello è molto antico e pare possa essere databile intorno al XIII secolo, mentre la torre d’avvistamento è successiva del XV secolo.

Tra storia e sapori unici come quello dello zafferano, l’altopiano di Navelli è un luogo tutto da scoprire, ricco di bellezza e di posti unici.